martedì, Marzo 19, 2024

Le mani della camorra su Roma, smantellato il cartello della droga del boss Michele Senese

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Dalla guerra contro Raffaele Cutolo negli anni ’80 con la “Nuova Famiglia” ai rapporti con la Banda della Magliana: tra i 28 arrestati nel blitz dei carabinieri c’è anche il ras Michele Senese detto “o pazzo”.

Dalle prime luci dell’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nel Lazio, in Campania e in Veneto stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, che dispone l’arresto per 28 persone ritenute appartenenti ad un’organizzazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e, a vario titolo, di estorsione, detenzione e porto illegale di armi, lesioni personali gravissime, tentato omicidio, trasferimento fraudolento di valori, reati, per la maggior parte, aggravati dal metodo mafioso.

Il provvedimento trae origine dall’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma che ha consentito di ricostruire l’operatività, a Roma, di un cartello della droga, capeggiato dal noto Michele Senese, anch’egli destinatario della misura cautelare, sotto la cui egida operavano distinti gruppi dediti al traffico di sostanze stupefacenti, individuandone gli assetti verticistici, i sodali e i pusher. In seno a uno di questi gruppi operava anche Fabrizio Piscitelli, ucciso in un agguato a Roma il 7 agosto del 2019.

Chi è Michele Senese

La carriera criminale di Michele Senese inizia già in giovane età, presumibilmente favorita dal particolare contesto sociale e territoriale di provenienza, e dalla vicinanza di Michele al clan Moccia, all`epoca egemone nell`area a nord-est di Napoli comprendente anche il comune di Afragola, suo paese natio. Tale legame, nonché la partecipazione in efferati delitti commessi al fine di agevolare la predetta organizzazione camorristica che, nell`ambito della notoria guerra di camorra, si era schierata tra le fila della Nuova Famiglia di Pasquale Galasso e Carmine Alfieri (contrapposta alla Nuova Camorra Organizza, promossa e diretta da Raffaele Cutolo) veniva documentato con la sentenza n. 11/95, emessa in data 14.11.2000 dalla Corte di Assise di Napoli-Sezione Prima, che riconosceva la militanza di Michele nella confederazione camorristica denominata Nuova Famiglia e accertava il suo ruolo attivo nella pianificazione delle strategie “militari” da attuare nei confronti degli avversari. In tale contesto, era infatti maturato l`efferato omicidio di Alfonso Catapano, intraneo alla N.C.O. di Cutolo, a cui aveva partecipato lo stesso Senese Michele, come accertato giudizialmente nonostante l`assoluzione di quest`ultimo per “totale vizio di mente”.

Negli anni `80 Senese si trasferisce nella Capitale, ove inizia la sua ascesa criminale. Successivamente, nell`ambito dell`operazione “Orchidea”, eseguita nel gennaio del 2009 nei confronti di Michele, veniva ricostruita parte della sua carriera criminale. Il procedimento de quo si basava, oltre che su un corposo quadro indiziario sulle attività di narcotraffico gestite dagli indagati, anche sulle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia che avevano riferito come Senese Michele, già affiliato al clan Moccia di Afragola e quindi all`organizzazione camorristica denominata “Nuova Famiglia”, trasferitosi a Roma per dare la caccia agli affiliati della “NCO” che erano scappati nel Lazio, per ucciderli, aveva dato vita, nella Capitale, ad un`autonoma organizzazione che operava essenzialmente nel settore del traffico e dell`importazione di sostanze stupefacenti (cocaina ed hashish), pur mantenendo sempre attivi i suoi rapporti con le associazioni camorristiche campane – alle quali Senese assicurava il suo aiuto per le doti di killer, partecipando ad omicidi che gli venivano commissionati e per l`esecuzione dei quali si recava in Campania per poi fare ritorno a Roma o, viceversa, rivolgendosi ai suoi amici camorristi per richiedere l`invio da Napoli di killer per commettere omicidi nell`area romana di controllo e sviluppando poi, grazie al suo carisma criminale, nuovi rapporti ed alleanze con altre organizzazioni criminali locali operative nel territorio di Roma (Banda della Magliana, famiglia Nicoletti).

Michele Senese, riuscito ancora una volta a evitare il carcere, veniva nuovamente arrestato nel giugno del 2013, a seguito della riapertura delle indagini sull`omicidio di Giuseppe Carlino, commesso il 10 settembre 2001 a Torvajanica di Pomezia (RM), che hanno portato alla condanna, in primo grado (sentenza del 31 ottobre 2014) e in appello (sentenza del 29.1.2016) di Michele Senese e Domenico Pagnozzi, il primo quale mandante e il secondo quale esecutore materiale dell`efferato delitto. Questo omicidio era stato eseguito per vendicare l`assassinio del fratello Gennaro commesso a Roma il 16.09.1997 dai fratelli Giuseppe e Francesco Carlino e punire i fratelli Carlino per avere determinato un`esposizione debitoria del sodalizio di matrice camorristica capeggiato da Senese nei confronti di altri gruppi criminali attivi nel narcotraffico internazionale, riaffermando in tal modo il prestigio e la forza intimidatrice della associazione per delinquere.

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