sabato, Aprile 27, 2024

Calcio Napoli: “adda passà ‘a nuttata”

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Gianmarco Giugliano
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Gianmarco Giugliano, cura la pagina dello sport calcio di 2ANews, laureato in Giurisprudenza, scrittore e giornalista.

Ho letto sui social una frase di un amico, tifoso con la “T” maiuscola che segue la squadra in trasferta da sempre con tanti sacrifici e ho capito quanto siamo cambiati (in peggio) e quanto è cambiato il calcio.

In queste settimane ho ascoltato tante ipotesi, suggerimenti, alchimie, strategie e proposte. Ho ascoltato tifosi arrabbiati e delusi con il presidente, con la squadra, con la Lega e con tutto ciò che può essere immaginabile. Ho sentito tifosi ragionare da imprenditori, da allenatori, da psicologi ed anche da procuratori. Ne ho sentite tante ed anche io ho espresso la mia opinione. Poi ho letto sui social una frase dell’amico Luca, tifoso con la t maiuscola che segue la squadra in trasferta da sempre, che va al Maradona con ghiaccio o a mezzogiorno con temperature africane, ed ho capito quanto siamo cambiati (in peggio) e quanto è cambiato il calcio.
Eduardo in Napoli Milionaria concludeva la commedia con una frase: adda passa’ ‘a nuttata. La frase di Gennaro (il protagonista) era per rincuorare la moglie, angosciata non solo dalla salute della figlia ma forse ancor di più dalle ferite che la guerra aveva lasciato su tutti loro.
Leggendo le parole di Luca ho capito che ‘a nuttata non deve passare solo per il Calcio Napoli ma anche per noi tifosi ormai imborghesiti, pronti a valutazioni che vanno al di fuori delle nostre competenze e fuori, spesso, anche da qualsiasi logica.
Ma davvero la passione azzurra è ridotta a elucubrazioni mentali tali da credere di essere più competenti del Presidente o dell’allenatore? Dov’è la passione, quella che portava nei primi anni 80 al San Paolo 80000 anime pronte a sostenere fino all’ultimo respiro una squadra che lottava per salvarsi?
Dov’è il tifoso?
Luca ha scritto: “Eh, fa male! Fa male fare parecchi chilometri e ritornare con una sconfitta. Fa male vedere questo Napoli giocare così. Fa male da Campioni d’Italia attraversare questo periodo in giro per l’Italia. (…). Vedo troppa rabbia in giro: tutti hanno un pensiero (negativo) ma ho sentito pochissimi (troppo pochi!) fare il primo passo per dire: ora è il momento di stare vicino alla squadra. E sì, sul carro dei vincitori ci siamo stati tutti, c’eravate tutti, tanto è facile ed è bello. Io, adesso, resto con la MIA squadra, resto con la mia amata maglia così come lo gridiamo dai gradoni di ogni stadio e ci resto fino all’ultima di campionato… senza fiato!!
Grazie Luca! Ora capisco perché sarà molto difficile far passare “ ‘a nuttata”.
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