venerdì, Aprile 26, 2024

A Pescara evento in ricordo dello storico napoletano Giovanni Brancaccio

- Advertisement -

Notizie più lette

Redazione
Redazionehttp://www.2anews.it
2Anews è un magazine online di informazione Alternativa e Autonoma, di promozione sociale attivo sull’intero territorio campano e nazionale. Ideato e curato da Antonella Amato, giornalista professionista. Il magazine è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n.67 del 20/12/2016.

Ing. Luca Brancaccio: ” Un evento che ha un duplice scopo di ricordare lo storico, lo studioso, il professore, dall’altra ne tiene viva la memoria di uomo, di marito, di genitore e di maestro di vita.

Il 10 maggio, presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Pescara, si è tenuta la manifestazione in ricordo dello storico napoletano Giovanni Brancaccio. È stato presentato il libro, in suo onore, “La Storia. Una conversazione infinita”, curato dai professori di storia moderna, Marco Trotta e Salvatore Barbagallo, con la collaborazione di scritti inediti di oltre 40 storici di tutta Italia ed edito dalla casa Biblion di Milano. L’evento ha visto la partecipazione di gran parte del mondo accademico di settore sia in presenza che collegato da remoto. Moltissime le testimonianze degli amici e dei colleghi di Brancaccio.
Tanti i ricordi sia sotto l’aspetto professionale che umano.
Alla manifestazione ha partecipato anche la famiglia. Visibilmente commosso, il figlio, l’ingegnere Luca Brancaccio, ha concluso la sessione con l’intervento di cui si riporta uno stralcio.
“Innanzitutto, mi preme ringraziare gli organizzatori di questa manifestazione, nata nel ricordo di mio padre, per aver concesso alla mia famiglia di parteciparvi.
Consentitemi un ringraziamento sincero al prof. Marco Trotta che con attenzione culturale, tensione morale ed impegno quotidiano ha fortemente voluto questo evento. Un evento che ha un duplice scopo, da una parte, per gli addetti ai lavori, si prefigge certamente di ricordare lo storico, lo studioso, il professore, dall’altra – specie per la nostra famiglia – ne tiene viva la memoria di uomo, di marito, di genitore e di maestro di vita. E proprio su questa “miscela” di intenti che la figura del prof. Trotta si inserisce.
Non soltanto un valente studioso e collega di mio padre, con il quale ha condiviso i percorsi accademici, ma l’amico, la persona cara, che spesso, condivide con noi i pregressi stralci di vita quotidiana, le sue riflessioni – e perché no – anche le sue battute ed i suoi momenti di ilarità. Grazie a questa sua costante presenza e vicinanza, nell’affievolire la nostra sofferenza emotiva, spesso ci fa immaginare di poter pronunciare: “eccolo, viene”, per citare le parole di Sant’Agostino nella celebre opera “Le Confessioni”.
Un sentito ringraziamento a tutti i colleghi ed amici che hanno dedicato il loro prezioso tempo, fornendo il relativo contributo scientifico alla stesura del volume “La storia. Una conversazione infinita. Studi in onore di Giovanni Brancaccio”.
A Pescara evento in ricordo dello storico napoletano Giovanni Brancaccio
Infine, ma certo non per ultimo, desidero esprimere la nostra gratitudine alla casa editrice “Biblion” e, in particolare, al dott. Aulo Chiesa che ha reso possibile questa pubblicazione celebrativa. Dopo la morte di mio padre, in uno dei miei recenti viaggi di lavoro a Milano, ho avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo de visu.
Un grande professionista del settore, un architetto – visto il suo background di studi universitari – della piccola e media editoria che, nonostante le note difficoltà che hanno investito l’industria dei libri, come la crisi economica globale del 2008, l’aumento delle principali voci di costo dell’intera filiera, la pandemia dovuta al covid-19 e non da ultimo la pirateria informatica, continua a fornire un importante contributo atto a garantire che la conoscenza sia più possibile solida, robusta e condivisa.
Dopo questi dovuti ringraziamenti, mi sia consentita una riflessione. Per ovvie motivazioni, non avrei mai immaginato di intervenire pubblicamente ad una manifestazione sulla storia moderna, né tanto meno sulle qualità professionali dello storico Brancaccio. Non compete a me valutarne la sua proficua attività di ricerca, le sue pubblicazioni e i suoi libri.
Non ne sarei in grado! Voglio piuttosto ricordare la sua viva energia, le sue enormi dote umane, ma soprattutto la grande attenzione che poneva alle giovani generazioni, studiosi e non, con particolare riguardo a quelle del Mezzogiorno – per lui – vere leve di cambiamento in tutti i contesti sociali, culturali e politici. Il suo messaggio, riportato nel volume del 1996 “Il Governo del Territorio nel Mezzogiorno Moderno” – che testualmente richiamo: “Ai miei figli Luca e Giordana, e a tutti i giovani meridionali che credono in un Mezzogiorno migliore” – ha una valenza carica di significati: profondo ed allo stesso tempo potentissimo.
Un messaggio di grande speranza che mio padre, meridionalista convinto, riponeva sui giovani quali forze trainanti della società e della cultura. Tuttavia, lui era consapevole che il cambiamento non è sempre facile da realizzare ed i giovani possono incontrare molte difficoltà nel tentativo di portare avanti le proprie idee. Da qui, il suo essere sempre aperto al dibattito, la sua empatia, i suoi continui incoraggiamenti e il suo saper indirizzare i giovani verso più ampi orizzonti.
Qualche amico e collega lo ha definito un “gentleman della storia”. Io aggiungo anche un “artigiano di umanità” il cui operato, professionale e non, è sempre stato tracciato nel solco dei principi di solidarietà e di dignità degli altri.”
- Advertisement -
- Advertisement -
- Advertisement -

Ultime Notizie