venerdì, Aprile 26, 2024

Governo Conte bis, i ministri hanno giurato al Quirinale

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il governo Conte bis ha giurato questa mattina alle 10 al Quirinale, nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il governo Conte bis ha giurato questa mattina alle 10 al Quirinale, nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo il giuramento, il premier Giuseppe Conte e i ministri si sono trasferiti a Palazzo Chigi, per il primo Cdm, che è durato meno di un’ora. In cima agli adempimenti la nomina del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, con attribuzione della delega.

L’avventura dell’esecutivo è cominciata senza il tradizionale ‘passaggio di consegne’ a palazzo Chigi, suggellato, in caso di cambio di governo, dallo scambio della campanella dalle mani del premier uscente a quelle del premier che si va a insediare. E’ toccato così al segretario generale della presidenza del Consiglio Roberto Chieppa, consegnare a Conte la campanella con la quale il presidente del consiglio ‘dirige’ le riunioni del governo.

Ricevuta la campanella, Conte l’ha poi agitata a beneficio dei fotografi e degli operatori tv. Alla cerimonia, oltre a Conte e Chieppa, erano presenti Fraccaro e il sottosegretario uscente Giancarlo Giorgetti, che si sono salutati stringendosi la mano.

Il giuramento

Il giuramento è iniziato questa mattina alle 10. All’arrivo del premier, uno dopo l’altro, i 21 ministri, a partire da quelli senza portafoglio, hanno seguito il presidente del Consiglio. Dopo aver giurato lealtà alla Costituzione nelle mani del Capo dello stato e la firma, i ministri hanno stretto la mano prima a Sergio Mattarella e poi a Conte, visibilmente emozionati. La cerimonia è quindi terminata nel salone delle feste del Quirinale.

L’ultimo a giurare è stato Roberto Speranza, unico esponente governativo di Leu. I ministri sono stati accompagnati al Quirinale dai loro familiari. Sei file di sedie in fondo alla sinistra della sala sono state riservate ai parenti della nuova squadra di governo. Tra loro anche la fidanzata di Luigi Di Maio, la giornalista Virginia Saba, il fratello del leader politico Cinque Stelle e la moglie del ministro Boccia, Nunzia De Girolamo.

Le ministre erano in nero o in bianco (unica eccezione Teresa Bellanova, neo ministro dell’Agricoltura, con un vestito blu elettrico). Gli uomini con la giacca e cravatta d’ordinanza, Conte con l’immancabile pochette. Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, ha battuto i tacchi in segno di attenti, davanti al capo dello stato Sergio Mattarella. Alfonso Bonafede, nuovo guardasigilli, si è messo la mano sul cuore.

Dopo il giuramento al Quirinale Conte e i suoi ministri si sono messi in posa per la foto di rito, quella di gruppo, con il capo dello stato Sergio Mattarella. Dopo lo scatto di famiglia tradizionale, c’è stato un supplemento di foto: le donne ministro ne hanno fatto una con Mattarella e il neo presidente del consiglio.

Le dichiarazioni

Tra i primi a commentare la nascita del nuovo governo, il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “Ho accettato la proposta del segretario Nicola Zingaretti di guidare la delegazione del Pd in questo governo – ha detto ai cronisti uscendo dal Quirinale -. Lo ringrazio per questo ma soprattutto lo ringrazio per il lavoro straordinario che ha svolto con intelligenza, pazienza e grande generosità per portare in porto questa operazione che sembrava impossibile un mese fa”.

Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, invece, ha sottolineato che “Salvini perderà la scommessa sulla breve durata di questo governo”. A spendere qualche parola sul suo incarico anche il neo ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano: “Tra le priorità del mio ministero ci sarà quel mezzo milione di giovani che hanno lasciato il Mezzogiorno – ha spiegato – giovani che devono avere una opportunità di andare ma anche di tornare, ma che soprattutto dobbiamo attrarre”.

Ora la palla passa al Parlamento, che tra lunedì e martedì sarà chiamato a votare la fiducia al nuovo esecutivo. La Conferenza dei Presidenti di Gruppo della Camera è convocata per lunedì 9 settembre alle ore 10, all’ordine del giorno “comunicazioni del Presidente”, si legge sull’account Twitter di Montecitorio. La riunione dovrà decidere i tempi del dibattito sulla fiducia.

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