venerdì, Aprile 26, 2024

Lutto nel calcio: è morto Emiliano Mondonico

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Gianmarco Giugliano
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Gianmarco Giugliano, cura la pagina dello sport calcio di 2ANews, laureato in Giurisprudenza, scrittore e giornalista.

Si è spento dopo una lunga battaglia contro un tumore Emiliano Mondonico. Tecnico di Atalanta, Torino, Fiorentina, Cremonese e Napoli. Aveva 71 anni.

Della sua lotta contro il cancro aveva parlato, pochi mesi fa, in una intervista al Corriere dello Sport: “Ci sono trenta probabilità su cento che la Bestia ritorni – diceva -. Ma, credimi, dopo quattro operazioni, l’asportazione di una massa tumorale di sei chili, di un rene, di un pezzo di colon e di intestino, sei pronto a tutto. E, ogni giorno di più, apprezzi il tempo che ti è dato. Il cancro non è invincibile, il calcio mi dà la forza per andare avanti”.

Uomo passionale e sanguigno, Emiliano Mondonico è stato protagonista dal 1981-82, anno in cui ha iniziato ad allenare la Cremonese, di una parte importante della storia calcistica degli ultimi anni.

Dopo appena due anni, portò la Cremonese in Serie A dalla quale mancava da 54 anni. Dopo la squadra lombarda fu protagonista di altre 4 promozioni dalla serie cadetta con Atalanta (2 volte), Torino e Fiorentina. La più grande amarezza della sua carriera, invece, è stata il non riuscire a salvare il Napoli dalla retrocessione nel 2000/2001.

Con l’Atalanta nel 1987/88 arrivò fino alla semifinale di Coppa delle Coppe mentre gli orobici erano in serie B.

Col Torino, invece, è stato protagonista dell’ultimo trofeo alzato dai granata: era l’anno 1993 quando vinse la Coppa Italia.

Il suo nome al Napoli, purtroppo, come detto, è legato alla retrocessione.

Lottò fino all’ultima giornata ma quella squadra retrocesse più per demeriti societari che per carenze tecniche o dell’allenatore. Memorabile, al San Paolo, fu la partita con la Roma che lottava per il titolo alla penultima giornata. Un 2-2 finale che non assegnò lo scudetto ai giallorossi ma lasciò il Napoli in una situazione drammatica di classifica che l’ultima giornata non riuscì a modificare. Non era quella la partita per salvarsi ma in quel Napoli c’era tutta la generosità e la voglia di combattere di Mondonico: una squadra arcigna, combattiva e generosa su ogni pallone, proprio come il suo allenatore.

Con Emiliano Mondonico se ne va un’altra parte di quel calcio “romantico” che tanto ha fatto sognare gli italiani: un calcio che dietro la durezza di ogni partita nascondeva animi generosi e pieni di vita che con cordialità ed educazione hanno reso questo gioco il passatempo preferito di una intera nazione.

Ciao Mondo, il Calcio ti è grato

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