lunedì, Aprile 29, 2024

Carenza di grano: Sale il costo del pane e della pasta

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A settembre aumenterà il costo del pane, pasta e dei prodotti da forno come conseguenza dell’aumento del prezzo a livello globale del grano.   

A settembre i consumatori pagheranno prezzi più alti per i prodotti derivati dal grano come la pasta ma soprattutto aumenterà il costo del pane.  Il Wall Street Journal, uno dei più importanti quotidiani finanziari al mondo, aveva già preannunciato il possibile e rapido aumento del prezzo del grano dovuto ad un mix di inverno molto freddo ed estate bollente.

Diversi analisti del settore, come riportato dall’autorevole giornale americano, hanno rilevato che “ogni ulteriore calo delle forniture potrebbe condurre il mercato in condizioni di grossa scarsità di offerta”, situazione nella quale il prezzo sale sempre per le leggi dell’economia.

Carenza di grano: Sale il costo del pane e della pasta

Circostanze che avrebbero avuto un conseguente effetto sui prodotti trasformati, in particolare pane e pasta. La produzione, in particolare, sarebbe calata in Unione Europea, Russia, Stati Uniti, Canada, Ucraina, Pakistan Australia e Turchia.

Tutti i grandi produttori, in pratica e non solo. Secondo le stime USA, la produzione globale di grano calerà da 758 a 730 milioni di tonnellate anno su anno.

Ed era stata la stessa Coldiretti ad allarmarci prima di metà agosto con un comunicato che non lascia spazio a fantasie: “La siccità e il caldo hanno “bruciato” questa estate la produzione di grano in Europa del 10% rispetto allo scorso anno per effetto soprattutto del calo dei raccolti in Nord Europa, in Germania e Francia.

Carenza di grano: Sale il costo del pane e della pasta

Le stime – secondo l’organizzazione – sono ridotte ad appena 127,7 milioni di tonnellate per il grano tenero destinato a pane e biscotti nell’Unione Europea, secondo Strategie Grains, mentre per il grano duro destinato alla pasta il calo è contenuto al 4% con un quantitativo di 9,2 milioni di tonnellate a livello europeo.

La produzione di grano tenero della Francia stimata pari a 35,1 milioni di tonnellate, il 4% in meno rispetto allo scorso anno, mentre in Germania, che è il secondo produttore di grano dopo la Francia, la produzione di grano si è ridotta del 20% su valori per la prima volta insufficienti addirittura per coprire i fabbisogni interni ma una forte contrazione dei raccolti si registra anche in Scandinavia”.

Le conseguenze, quindi, e con molto rammarico sono abbastanza chiare: aumenta il costo del grano, quello della farina e dunque anche quello del pane, della pasta e dei prodotti da forno.

E sono proprio alcuni artigiani tra fornai e panettieri, ad esprimere nei giorni scorsi le loro preoccupazioni avendo appreso dai loro fornitori che da settembre le prossime forniture di farine subiranno un sostanzioso rincaro con la conseguenza, che quasi certamente, saranno costretti a ritoccare i prezzi dei loro prodotti che andranno ad incidere sulle tasche dei consumatori.

(fonte Sportello dei Diritti)

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