venerdì, Aprile 26, 2024

Superlega congelata, i fondatori alzano bandiera bianca dopo l’uscita dei club inglesi

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Francesco Monaco
Francesco Monacohttps://www.2anews.it
Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il passo indietro delle squadre della Premier League è stato il colpo di grazia alle ambizioni degli organizzatori della Superlega, compreso Agnelli, che ieri parlava di “un patto di sangue”.

La Superlega si blocca dopo l’uscita dal progetto dei sei club inglesi: Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Tottenham e Liverpool. Nella notte i soci fondatori ne prendono atto e con un comunicato congelano tutto, spiegando che la Superlega “dovrà essere rimodellata”. E dopo le squadre inglesi, quindi, hanno fatto un passo indietro anche le tre spagnole (Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid) e le italiane (Juventus, Inter e Milan).

“La Super League Europeasi legge nel comunicato – è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo debba cambiare. Proponiamo una nuova competizione europea perché il sistema esistente non funziona. La nostra proposta è finalizzata a consentire allo sport di evolversi generando risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, anche aiutando a superare le difficoltà finanziarie incontrate dall’intera comunità calcistica a causa della pandemia. Fornirebbe anche pagamenti di solidarietà materialmente migliorati a tutte le parti interessate del calcio. Nonostante l’annunciata uscita dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa della pressione esercitata su di loro, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente allineata alla legge e ai regolamenti europei come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale per proteggere la Super League da azioni di terze parti. Date le circostanze attuali, riconsidereremo i passaggi più appropriati per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i pagamenti di solidarietà per l’intera comunità calcistica”.

E ad arrendersi è anche il presidente della Juventus Andrea Agnelli, che alla Reuters ha affermato come “il progetto non può andare avanti, dobbiamo essere franchi e onesti. Non si può fare un torneo a 6 squadre”. Proprio lui che in una intervista comunque pubblicata da ‘Repubblica’ e rilasciata ieri prima del terremoto interno alla Superlega, aveva affermato come questa avesse “il 100% di possibilità di successo”, perché tra gli organizzatori c’è (o meglio c’era, a questo punto) “un patto di sangue”. E per questo “andiamo avanti”. Il presidente della Juve apriva anche al dialogo con Fifa e Uefa: “Se ci fanno una proposta, valuteremo”. Affermando come l`obiettivo fosse quello di “creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all`intera piramide del calcio, aumentando la distribuzione delle risorse agli altri club e rimanendo aperta con cinque posti disponibili ogni anno per gli altri da definire attraverso il dialogo con le istituzioni del calcio”.

Nella sua lunga intervista a Repubblica, Andrea Agnelli si dice stabile alla presidenza della Juventus: “Chi afferma il contrario mi porta bene”, risponde il presidente bianconero.

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