sabato, Aprile 27, 2024

Street food Napoli, dalla pizza al babà: ecco le specialità da assaporare passeggiando

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Street food a Napoli: dalla pizza ai dolci, ecco le specialità più buone da mangiare passeggiando per le vie di Napoli.

Il momento è davvero difficile per tutti i napoletani, visto che la seconda ondata di Covid 19 ha trasformato la Campania in zona rossa. Tutti sogniamo il ritorno quanto prima verso la normalità, rappresentata anche dalle passeggiate per le strade partenopee, magari assaporando una pizza “a portafoglio”, “zeppole e panzarotti” oppure un babà o una sfogliatella. Ognuno di essi è un meraviglioso cibo di strada (o street food, che dir si voglia), gustosamente caratteristici della città partenopea, strapiena di pizzerie, friggitorie e pasticcerie.

Ecco un elenco (che sarebbe comunque infinito) delle principali pietanze dello street food napoletano, da mangiare a Napoli centro e in tutte le strade del capoluogo partenopeo.

Street food a Napoli: sua maestà la pizza “a portafoglio”

Street food Napoli, dalla pizza al babà: ecco le specialità da assaporare passeggiando

La pizza “a portafoglio” è certamente lo street food per eccellenza di Napoli e del mondo. Ovviamente, proprio nella città partenopea è stato inventato il modo di dire “pizza a portafoglio”: una pizza “take away” da piegare come fosse un portafogli e da mangiare a morsi mentre si passeggia per i vicoli della città partenopea.

Street food a Napoli: il fascino della pizza fritta

Come resistere a una pizza fritta ripiena di ricotta, mozzarella, pomodoro, cicoli e salame? Un’altra specialità storica, venduta nei bassi, le case senza finestra che caratterizzano ancora oggi gli antichi quartieri popolari. Street food Napoli, dalla pizza al babà: ecco le specialità da assaporare Una consuetudine che ci porta indietro nel tempo, in una Napoli povera ma sempre generosa, come nel bellissimo film di Vittorio De Sica L’Oro di Napoli (con Sophia Loren splendida “pizzaiuola”).

Street food a Napoli: la fritattina

Anche la frittatina di pasta è un’icona della cucina tradizionale napoletana, anch’essa nata come cibo povero, perché fatta con la pasta avanzata del giorno prima, che non si butta mai.Street food Napoli, dalla pizza al babà: ecco le specialità Ci sono tantissime varianti, con la pasta corta, fusilli e maccheroni, o spaghetti, ziti e bucatini, preparati ad arte con l’aggiunta di un uovo e del formaggio e poi un tuffo nell’olio bollente.

Street food napoletano: uno sfizio chiamato “zeppole e panzarotti”

Un altro “must” dello street food partenopeo è rappresentato dal “duo” zeppole e panzarotti, un vero e proprio simbolo della cultura gastronomica partenopea in materia di “fritturine”.Street food a Napoli, dalla pizza al babà: ecco le specialità da assaporare passeggiando Da mangiare rigorosamente appena fritte, queste due specialità sono “fatte l’una per l’altra”, visto che i loro sapori si completano a vicenda (la zeppola, chiamata anche “pasta cresciuta”, rappresenta quasi un “panino” in cui inserire il singolo crocchè di patate).

Zeppole e panzarotti possono essere messi in un sacchetto ma anche (e soprattutto) in un caratteristico “cuoppo”, ovvero una sorta di cartoccio a forma di cono (perfetto anche per il fritto di pesce).

Il dolce street food: sfogliatella “frolla” o “riccia”

Dal salato al dolce. E in tal senso viene subito in mente una bella sfogliatella. C’è chi la preferisce “frolla” (se preparata con la pasta frolla) e a chi invece piace “riccia” (preparata con pasta sfoglia), fatto sta che il suo sapore è inconfondibile.

La sfogliatella nasce nel XVIII secolo nel conservatorio di Santa Rosa da Lima, nei pressi di Amalfi. Questa nasce quasi per caso: era avanzata nella cucina del convento un po’ di pasta di semola, invece di buttarla, fu aggiunta frutta secca, zucchero e limoncello, ottenendo un ripieno.Street food Napoli, dalla pizza al babà Fu utilizzato allora un cappuccio di pasta sfoglia per ricoprire il ripieno e venne tutto riposto nel forno ben caldo. Il dolce riscosse molto successo tra gli abitanti delle zone vicine al convento, prese il nome di Santarosa in onore della santa a cui era dedicato il convento.

Nel 1818, il pasticcere napoletano Pasquale Pintauro entrò in possesso della ricetta segreta della Santarosa, portando il dolce a Napoli, modificando leggermente la ricetta, introducendo la variante riccia-sfoglia inventando la sfogliatella classica. Una dolcezza che dà ancora più fascino ad una passeggiata per le strade di Napoli.

Il dolce street food/2: babà

Altro classico della pasticceria napoletana è il babà. La sua origine è polacca, ma è a Napoli, dopo un passaggio in Francia, che è diventato il dolce più famoso e conosciuto.Street food Napoli, dalla pizza al babà Di forma particolare forma allungata, morbido e bagnato con il rum e si può trovare nelle pasticcerie della città sia nella sua versione classica che ripieno con crema di panna o cioccolato o frutti di bosco.

È chiaro che, per evitare di ungersi troppo con il rum mentre si passeggia, è opportuno mangiarlo contenuto in un bicchiere, degustandolo con l’aiuto di una forchetta.

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