mercoledì, Maggio 22, 2024
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Pallanuoto: under 15 Campioni d’Italia premiati dal Comune di Napoli

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Una bellissima soddisfazione per i giovani pallanuotisti del Circolo Posillipo attesi lunedì mattina al Comune di Napol, presso la Sala Giunta, dove saranno premiati per aver vinto il titolo di Campioni d’Italia under 15 con un’impresa sportiva di grande profilo tecnico ed agonistico che fan ben sperare in una crescita futura. Infatti già si parla del Posillipo dei recordper aver sbaragliato nelle finali nazionali, svoltesi alla fine della prima decade di agosto ad Ostia presso il polo natatorio del Centro federale, il quotato parterre degli avversari incontrati sul suo cammino, conquistando a pieno titolo, dopo otto anni, uno scudetto di categoria, il miglior viatico per il vivaio dei ragazzi rossoverdi, pronti a conquistare un domani anche un posto in prima squadra.

Sei vittorie su sei è il filotto “d’oro” che i ragazzi di Gennaro Mattiello hanno collezionato con spavalda superiorità e senza alcun timore reverenziale nei confronti degli agguerriti avversari. Come birilli sono caduti, ad uno ad uno, sotto i colpi della corazzata posillipina prima l’Alma Nuoto sconfitta 7-5, la Roma Nuoto 11-6 e la Carisa RN Savona 9-4 nella fase preliminare, poi la RN Florentia 4-3 nei quarti, e ancora la Roma Nuoto 8-3 nella semifinale, fino alla finalissima dove il Circolo Nautico Posillipo, ritrovando di nuovo il Savona di Claudio Mistrangelo, reduce da una secca vittoria 7-0 sul Catania, ha legittimato ancora la sua schiacciante superiorità, a partire già dal secondo quarto, battendo i liguri 8-3.

Posillipo dei record anche grazie a al capitano Domenico Iodice, aggregatosi ai compagni dopo il torneo “Darko Cukic”, disputato con la nazionale di categoria, che si è confermato un infallibile top scorer con 15 reti in totale.

Onore al merito a tutta la squadra. Questi i 15 campioni d’Italia del Circolo Nautico Posillipo allenati da Gennaro MATTIELLO.

Napoli, giri l’angolo ed è solo abbandono e sporcizia

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di Maria Sordino – Se Venezia sale agli altari della cronaca per il degrado in cui versa, Napoli, ahimè, non è da meno.

Partiamo da Mergellina, quella degli chalet, che dovrebbe essere uno dei luoghi da cartolina “acchiappa” turisti per la città e che si trova in condizioni pietose: spazzatura abbandonata nei giardini pubblici, dove alcuni senzatetto dormono tra topi e scarafaggi, buche aperte al centro dei marciapiedi, rifiuti abbandonati davanti ai cassonetti e in ogni angolo delle strade.

Purtroppo anche il quartiere di Fuorigrotta versa in uno stato di abbandono. I giardini usati come toilette per i cani, sporcizia ovunque. Una zona così importante dove si organizzano tanti eventi con lo Stadio San Paolo che oltre alle partite del Napoli ospita spesso concerti e la Mostra D’Oltremare protagonista di manifestazioni che richiama migliaia di persone.

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Eppure i visitatori, a confermare un trend da record per il Ferragosto napoletano, ci sono. Ma verrebbe da aggiungere, purtroppo. Lo spettacolo di degrado, abbandono, inciviltà e mancanza di regole offerto è vergognoso. Anche la piccola spiaggia del Borgo Marinari è una discarica in miniatura. E se di giorno,sul lungomare, tra le barche e gli yacht ormeggiati, dove i forzati dell’estate a Napoli si tuffano, non va meglio, nelle notti della movida imperversano ovunque moto parcheggiate sui marciapiedi e auto ferme in tripla fila. Quando ci si sposta dai luoghi di passeggio dei turisti verso altre zone della città, la musica non cambia.

Olezzo d’urina nauseabondo, rifiuti di ogni genere abbandonati e bruciati sotto scale mobili mai entrate in funzione. Questo è il Centro Direzionale di Napoli, che di giorno brulica di persone in giro fra uffici e palazzi politici posti qua e là e di pomeriggio e nel weekend diventa terra di nessuno. Costruito a metà degli anni ’80 e mai entrato completamente in funzione, oggi è un posto abbandonato, un’occasione sprecata di creare uno spazio che avrebbe potuto essere luogo di incontri, dedicato ad attività produttive e ricreative. Come piazza Gae Aulenti di Milano, giusto per fare confronti.

Sicuramente non ci sono le montagne di spazzatura dell’emergenza di cinque anni fa, che hanno fatto parlare in negativo di Napoli il mondo intero, ma l’incuria di questi giorni d’estate, che genera tanfo e sporcizia, è insopportabile e richiede interventi immediati e tangibili.

Una piccola storia di speranza – La parola degrado è, purtroppo, ancora associata al nome della nostra città, ma è proprio da questa parola che può nascere la speranza. A San Giovanni a Teduccio, quartiere delle periferia orientale della città partenopea, il teatro diventa un’alternativa al degrado, grazie all’associazione “Gioco immagine e parole”, nata vent’anni fa, per insegnare ai bambini che esistono altre opzioni al degrado, come la conquista di spazi pubblici di cui riappropriarsi, per abbellirli e renderli, così, vivibili.

E il teatro, ancora una volta, si rivela straordinario e potente strumento di comunicazione e denuncia. Che possa essere questa la strada?

Scuola, i docenti del Sud beffati

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I docenti precari di regioni come Calabria, Campania, Sicilia e Lazio, anche se vincitori di concorso, quest’anno dovranno nella maggior parte dei casi stare alla finestra. Le cattedre per assumerli a tempo indeterminato non ci sono proprio o comunque ce ne sono molte meno rispetto al passato. Il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, ha firmato il decreto che dà il via libera alle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2016/2017: sono 29.720 assunzioni, vanno fatte nel giro di una settimana. Nel dettaglio, 22.499 posti comuni e 7.221 posti per il sostegno. Dalla lettura delle tabelle di ripartizione territoriale la novità: una sfilza di zeri per le disponibilità alle elementari nella maggior parte delle province del Sud, fa eccezione la Sardegna, e disponibilità ridotte per medie e superiori, anche per classi di concorso come lettere che tradizionalmente invece hanno sempre fatto l’en plein. Segni positivi invece per Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli. Un’inversione di tendenza rispetto al recente passato, quando a fronte del calo degli studenti le assunzioni hanno sempre premiato il Meridione a dispetto delle regioni del Settentrione. Anche con l’ultima assegnazione dell’organico di fatto si è ripetuta la storia, tanto da far scendere in campo nella protesta i governatori di regioni come Veneto e Piemonte.

 

Venezia, lotta contro il degrado e l’inciviltà dei turisti

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di Maria Sordino – Giovanotti in bicicletta. Tende canadesi piantate qua e là nei giardini. Tovaglie stese sulle rive dei canali da famigliole che fanno il picnic. Non ci troviamo in un parco, ma nella città lagunare più bella del mondo, Venezia. E le scene bucoliche che si avvicendano per le calli, fanno il paio con le bottiglie ammucchiate all’ingresso della basilica di San Marco. Già, con le nuove disposizioni antiterrorismo, i turisti da qualche parte devono pur lasciarle: ogni giorno, come ha scritto il Corriere del Veneto, vengono rimossi 30 metri cubi di immondizie dai cestini della zona. Non solo. Borseggiatori sui vaporetti, a dispetto dei controlli, che nel solo mese di agosto hanno visto il fermo di 120 ladri. Sequestri quotidiani di souvenir “italian style” made in China. E per finire, il quotidiano bagno nei canali di visitatori italiani e stranieri, a rinnovare anche da noi la tradizione di fare il bagno nei fiumi europei.

Tutto questo ha fatto si che, a luglio, dal meeting di Instanbul dell’Unesco sia arrivato l’ultimatum per Venezia. La storica perla lagunare rischia di uscire dai siti che costituiscono il patrimonio dell’umanità e di venire declassata a sito monumentale a rischio. C’è  tempo fino a febbraio 2017, poi scatta la “sanzione”. Il richiamo è all’amministrazione della città, al governo centrale, perché arrivino segnali concreti della volontà a risolvere i problemi.

Eccesso di turismo, questa è la sua malattia. Nel 2015, stime approssimative, i turisti a Venezia sono stati circa 27 milioni. Alla fine del 2016 potrebbero arrivare a 30 milioni, di cui due terzi escursionisti giornalieri. Più del triplo della cifra limite di sopportazione della città, valutata in uno studio degli anni ottanta.

La richiesta dell’Unesco è di elaborare un complesso di interventi capaci di tutelare la città a livello ambientale e monumentale. Italia Nostra suggerisce misure per arginare i turisti fai da te e mordi e fuggi, “salvare” dagli assalti eccessivi i monumenti, regolamentare e limitare la diffusione di appartamenti in affitto, incentivare residenti e proprietari che intendano ristrutturare gli immobili, agevolare i negozi di vicinato e chi intende stabilirsi nella città.

Speriamo che, da queste idee nascano le giuste indicazioni per il futuro della città.

 

 

 

Pozzuoli, serata di beneficenza: “Tutti uniti per Carla”

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Una serata di beneficenza per sostenere e aiutare Carla Caiazzo, giovane donna puteolana bruciata viva dall’ex compagno lo scorso febbraio mentre era all’ottavo mese di gravidanza. Ad organizzarla è l’amministrazione comunale di Pozzuoli in collaborazione con l’associazione “Nuovi Orizzonti”. L’evento, una cena spettacolo con la partecipazione di sponsor e personaggi del mondo della moda e della cultura, si terrà giovedì 22 settembre, con inizio alle ore 19:30, presso il complesso Averno Damiani. “Tutti uniti per Carla”, questo lo slogan che accompagnerà la serata, nata come prima iniziativa di “Pozzuoli & Friends”, maratona di beneficenza voluta dall’assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità Lydia De Simone per sostenere cause umanitarie nell’ambito flegreo, in collaborazione con Teresa Cannavacciuolo, presidente di “Nuovi Orizzonti”, e l’imprenditrice Elena Arrichiello. Molti saranno gli sponsor che scenderanno in campo, tra cui una delle ultime eccellenze campane nel settore moda Alessandro Legora, e tanti i volti noti che animeranno la serata a bordo piscina: Mario ErmitoGennaro Lillio attori di fction, Mister e Miss Athena Lemnia 2016,  Francesco Manisi, attore teatrale, e tanti altri.

Coloro che desiderano aiutare Carla Caiazzo partecipando alla serata potranno contattare la segreteria dell’assessorato alle Politiche Sociali al numero 0815511290, l’Associazione “Nuovi Orizzonti” al numero 0815246880 o rivolgersi presso il Complesso Averno Damiani.

Chi invece volesse donare liberamente e sostenere la causa può effettuare un bonifico alle seguenti coordinate bancarie: Banca Popolare di Novara – Fil. Arco Felice – Pozzuoli “Tutti per Carla” Iban: IT11 K 05034 40100 000000007624

Regione Campania, a rischio il trasporto dei bambini disabili

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«Sulla sanità non voglio niente, nemmeno la solidarietà, ma solo la stessa spesa pro capite per ogni cittadino in tutta Italia. Datemi le stesse risorse che date alla Lombardia e poi ci penso io all’efficienza». Queste le testuali parole dell’affondo del nostro Governatore all’esito della Conferenza Stato-Regioni tenutasi lo scorso luglio, che discuteva dei criteri di riparto tra le Regioni. “La Campania dunque ha detto no all’intesa proposta nella Conferenza rompendo il tavolo delle trattative e rinviando la decisione al Governo centrale  sul riparto del fondo nazionale di 70 milioni per il trasporto dei bambini disabili” – dichiara la Consigliera Flora Beneduce componente della Commissione Sanità. “Il proposito sarebbe stato onorevole se la questione non si sarebbe poi arenata in attesa di un famigerato DPCM che a tutt’oggi, con l’imminente apertura delle scuole non è stato ancora emanato nonostante le rassicuranti uscite mediatiche dell’assessore regionale alle Politiche Sociali” – continua la consigliera Beneduce. Centinaia di famiglie della Campania sono allo sbando poiché alla mancanza di certezza sui tempi della erogazione dei fondi,  si aggiunge quella delle difficoltà ad individuare le nuove figure di riferimento istituzionali. Se fino all’anno scorso, infatti erano le città metropolitane a gestire il riparto,  adesso la competenza è passata alla Regione  che a sua volta eroga ai Comuni i quali non sono nelle condizioni di poter affidare  un servizio senza copertura finanziaria. “Il servizio di trasporto non è destinato solo ai disabili motori, ma abbraccia tutte le tipologie di disabilità ed è un sostegno vitale per le famiglie che si vedono negare un diritto sacrosanto”.

Napoli, esposti i manoscritti dei più illustri poeti italiani

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Le grandi opere dei più illustri poeti ed artisti della nostra storia, sono in esposizione per dieci giorni, presso la Biblioteca Nazionale di Napoli.

I manoscritti di 800 anni di storia della letteratura si potranno vedere, in maniera del tutto gratuita ed in contemporanea con il congresso nazionale a Napoli dell’Adi, Associazione di Italianistica. La calligrafia di Torquato Tasso, oppure le correzioni che Giacomo Leopardi fece ad alcuni dei suoi capolavori, tra cui anche “L’Infinito”.

Carte e pergamene su cui l’inchiostro, nonostante i secoli, non svilisce e mantiene la sua forza. Una mostra unica del grande patrimonio della Nazionale che per la prima volta, in contemporanea, mette allo scoperto i suoi manoscritti più importanti. Percorsi di letteratura da Dante ad Ungaretti attraverso preziosi volumi, splendidi codici miniati, importanti autografi. La Biblioteca di Napoli conserva un patrimonio di inestimabile valore, quasi un milione e mezzo di libri a stampa, oltre 300mila opuscoli e quasi 20mila opere scritte di proprio pugno dagli autori.

Un’occasione unica anche per i giovani, i quali potranno così vedere e leggere la calligrafia del poeta, riconoscendo i versi imparati a memoria. In esposizione pregiati ed antichi esemplari della Divina Commedia Di Dante Alighieri, del Decamerone di Boccaccio e del Canzoniere di Petrarca. Accanto ad essi pagine autografe dell’Orlando Furioso dell’Ariosto, una redazione della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, l’autografo della terza edizione dei Principii d’una Scienza nuova di Giambattista Vico.

La mostra si conclude con gli autografi di Ungaretti, soprattutto cartoline e lettere dal fronte. Previsto un nuovo appuntamento a novembre.

Apple Napoli, alla prima prova si presentano solo in 175

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Apple, la ressa alle selezioni per 200 posti alla iOS Developer Academy non c’è stata. Sono arrivati in 175 rispetto ai 500 previsti, il 35 per cento. Anche se a fare domanda per partecipare sono stati ben 4.174.

Non c’è nessuna delusione né amarezza. È selezione naturale: gli studenti si autoescludono, perché acquistano consapevolezza di non essere preparati o all’altezza del corso, questo sostengono i docenti.

La iOS Developer Academy infatti è la prima scuola Apple in Europa che formerà per nove mesi esperti programmatori che nella struttura di San Giovanni a Teduccio potranno raffinare le loro conoscenze e preparazione su software, per impegnarsi nella progettazione e lo sviluppo di app e la creazione di start up.

Ad ogni candidato è stato fornito un tablet dalla società di Cupertino, già impostato per il test. Ne hanno portati 530, abbondantemente in più, custoditi in speciali contenitori blindati e forniti di lucchetto, tenuti d’occhio dalla commissione fino all’inizio della prova.

Al test seguirà un colloquio motivazionale che si terrà in lingua inglese e che servirà per capire il carattere e la predisposizione dei candidati, le ambizioni, gli ambiti su cui potranno concentrarsi per la creazione di app (arte, gaming, medicina, scienze, tecnologia, comunicazione…) e, aspetto non meno importante, per fornire una descrizione delle proprie caratteristiche umane che possano essere messe maggiormente a frutto durante il periodo di formazione.

Durante il corso che inizierà nei primi giorni di ottobre, la Apple fornirà loro un kit con iBook, iPad e iPhone, ai 10 migliori anche delle borse di studio di circa 800 euro ciascuna (ma la Regione Campania sta lavorando per coprire le spese per tutti gli studenti) e potrebbe scegliere il migliore da portare a Cupertino.

Per gli altri niente paura, Gaetano Cafiero, presidente della sezione ICT dell’Unione Industriali, ha promesso che offrirà posti di lavoro ai primi 100 giovani che si formeranno nell’Academy.

Un posto al sole, riprese al Museo di Capodimonte per il ventennale della fiction

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Un posto al sole è la prima soap opera interamente prodotta in Italia, nonché la più longeva soap italiana. Prodotta da Rai Fiction, FremantleMedia Italia e Centro di produzione Rai di Napoli, viene trasmessa su Rai 3 da lunedì 21 ottobre 1996. Ambientata a Napoli, oggi ha raggiunto le 4573 puntate. Per il ventennale della fiction la produzione ha scelto il set del Museo di Capodimonte.

Un posto al sole (Upas) è un formato originale ideato e scritto in Italia da Wayne Doyle con la collaborazione di Adam Bowen e Gino Ventriglia. Il metodo di produzione “industriale” è basato sul format Neighbours, serie australiana che segue le storie di alcune famiglie che vivono nell’immaginaria “Ramsay Street”.

A differenza delle altre soap opera che trattano soprattutto temi rosa, #Unpostoalsole racconta anche storie di cronaca nera, incentrate su problemi sociali, comiche e a sfondi surreali, permettendo, in questo modo, agli attori di cimentarsi in mille parti e situazioni diverse, pur interpretando lo stesso personaggio. Tra le varie vicende di questa soap, infatti, ci sono anche casi tipici delle serie poliziesche, come omicidi, tentati omicidi, rapine, sequestri di persona e storie di camorra.Un-Posto-al-Sole Alcuni attori come Patrizio Rispo, Marzio Honorato, Lucio Allocca, Carmen Scivittaro e Germano Bellavia sono stati scelti per divertenti e comici siparietti. Molto spesso infatti, soprattutto per quanto riguarda i personaggi di Guido e Otello, quando questi personaggi si trovano a dover vivere un problema anche grave il fatto è raccontato con ilarità e buona dose di ironia. In più sono molto evidenti i frequenti sketch tra Raffaele Giordano (Patrizio Rispo) e Renato Poggi (Marzio Honorato) che ricordano un po’ quelli tra Totò e Peppino De Filippo.

La sigla è stata scritta da Antonio Annona e Bruno Lanza ed è interpretata da Monica Sarnelli e Carlo Famularo. Il 18 maggio 2015 viene sostituita la storica sigla del programma. La nuova sigla d’apertura, oltre ai personaggi principali, fa intravedere numerosi monumenti di Napoli, città in cui è ambientata la soap opera.

Partita il 21 ottobre 1996 alle 18.30 con poco più di un milione di telespettatori, il successo è andato man mano crescendo, portando la soap, una volta spostata alle 20.30, a toccare punte del 15% con più di tre milioni di telespettatori. Attualmente, la media della soap, trasmessa dalle 20.35 su Rai 3, è di circa 2.700.000 telespettatori con uno share che oscilla tra il 9% e il 10%, ascolti altissimi per quella fascia oraria, dal momento che deve scontarsi i due programmi delle reti ammiraglie, Affari tuoi su Rai 1 e Striscia la notizia su Canale 5. Un posto al sole è uno dei programmi più importanti del palinsesto di Rai 3 fin dal 21 ottobre 1996, giorno in cui venne trasmessa la prima puntata. La ventunesima stagione è iniziata lunedì 22 agosto 2016. Buona visione!

Una mamma posta le foto shock della figlia in coma etilico per sensibilizzare i giovani

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di Antonella Amato – Un appello disperato quello di una mamma su Facebook che ha deciso di postare le foto choc della figlia di 15 anni in coma a causa dell’abuso di alcol per sensibilizzare gli adolescenti in merito.

La notte di sabato scorso mia figlia di 15 anni mi ha chiesto di andare al cinema e di dormire a casa di amici. Ho detto di sì. Lei è sempre stata molto buona ed ha sempre comunicato con me. Ma i suoi piani sono cambiati quella notte e la serie di eventi che sono seguiti sono stati sconvolgenti. Ho ricevuto un messaggio da facebook nel quale c’era scritto che un amico aveva ricevuto una telefonata nella quale avvertivano che mia figlia Ryleigh Payton si trovava da qualche parte svenuta. Immediatamente ho provato a chiamare più volte il suo telefono senza ricevere risposta. Ho chiesto più informazioni al contatto che mi aveva inviato il messaggio, ma niente, nessuna risposta. Finalmente qualcuno l’ha soccorsa ed è stata portata subito in ospedale. Quando sono arrivata mia figlia era senza vita ed aveva la bava alla bocca. Era grave. I polmoni erano compromessi doveva essere intubata subito. Ho sofferto 14 lunghe ore supplicando e pregando per la vita di mia figlia. melissa 2Ho sperimentato il flashback dal momento in cui è nata, al suo primo sorriso e risata, la prima volta che ha detto Mamma, il suo primo passo, il suo 1 ° compleanno, il suo primo giorno di scuola, pigiama party, la malattia, la scuola media, i nostri momenti tra figlia e madre, ridere, scherzare, correndo, coccole e così via. Mia figlia era con un gruppo di adolescenti, hanno bevuto e si è sentita male. Gli amici presi dal panico erano scappati via ma fortunatamente una ragazza è rimasta con lei ed ha provato a chiedere aiuto. Non le importava di trovarsi nei guai, le ha salvato la vita. Così sto condividendo la nostra esperienza in modo che ogni adolescente che possa trovarsi in questa situazione sa che in un caso analogo non si troverà nei guai per chiedere aiuto !!!! Ha la possibilità di salvare una vita preziosa !!!!! Chiedo ai GENITORI di condividere questo post con i figli in modo che si rendano conto dei pericoli, che bere è devastante soprattutto alla loro età e di chiedere subito aiuto in caso di bisogno senza preoccuparsi delle conseguenze !!! Dopo 14 ore la mia bella figlia, per la grazia di Dio, ha aperto i suoi grandi bellissimi occhi verdi. Sta migliorando anche se il recupero sarà lungo a causa dei problemi respiratori, lesioni personali, per le cadute quando stava in stato di ebbrezza e le lacerazioni al suo occhio. Oggi è a casa. Grazie a tutti quelli che hanno aiutato gli altri miei figli e mio marito mentre ero in ospedale. Siamo benedetti! Si prega di condividere questo post per evitare che un altro ragazzo possa avere un’esperienza simile e che un altro genitore possa sopportare le mie stesse sofferenze. Non bisogna mai pensare che questo non poteva accadere a voi, perché è molto reale ed è ovunque !!! Le foto di mia figlia possono essere devastanti per alcuni, ma le nostre speranze sono nel condividere il nostro dolore che può essere utilizzato per prevenire e salvare i nostri ragazzi !!! Condividete la nostra STORIA”.

GDF NAPOLI: FRODE FISCALE, SEQUESTRO BENI 11 MLN EURO

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Oggi la Guardia di Finanza in seguito ad una indagine per associazione a delinquere finalizzata all’emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti ed altri reati di natura tributaria coordinata dalla Procura della Repubblica (Sezione Reati di Criminalità Economica , militari del Primo Gruppo – Guardia di Finanza di Napoli , in esecuzione di ordinanza del G.T.P. presso il Tribunale di Napoli), ha effettuato un sequestro preventivo di beni (in specie immobili e quote societarie) per il complessivo valore di circa undici milioni di Euro.

Indagate 35 persone per aver organizzato una frode fiscale attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, con il coinvolgimento di società ”cartiere” specializzate nel frodare l’Iva intracomunitaria. Le indagini, svolte dalla guardia di finanza, sono state condotte nei confronti di un gruppo di persone, indagate dalla procura di Napoli. Questa mattina il Gip ha disposto il sequestro preventivo di immobili e quote societarie, per un valore complessivo di 11 milioni di euro. Destinatari del provvedimento 35 soggetti, presunti componenti di un gruppo con base a Napoli e con ramificazioni in tutto il territorio nazionale. Sarebbero stati attivi in diversi settori commerciali con un giro di affari quantificato dai finanzieri, in oltre 50 milioni di euro. 32 le società che risulterebbero coinvolte nella frode carosello, di cui una di diritto inglese.

Secondo gli investigatori gli indagati avrebbero fatto ricadere gli obblighi fiscali in capo a società cosiddette interposte,  amministrate o di proprietà di persone di comodo, che avrebbero redatto false documentazioni amministrative e commerciali, senza assolvere agli obblighi impositivi. I legali rappresentanti sarebbero risultati del tutto ignari della gestione commerciale e amministrativa delle aziende a loro riconducibili, ma consapevoli dell’azione fraudolenta in atto. Sarebbero state create fittizie triangolazioni commerciali con soggetti giuridici di 13 nazioni europee.

Il Gip del tribunale di Napoli, in base alle risultanze investigative emerse, ha disposto il sequestro di beni per 11 milioni di euro, corrispondenti alla presunta somma delle imposte evase.

 

 

 

“La natura esposta”, il nuovo libro di Erri De Luca

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di Antonella Amato – “La natura esposta” è il nuovo libro di Erri De Luca, edito da Feltrinelli, presentato ieri al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Erano presenti il direttore del museo Paolo Giulierini, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il cardinale Crescenzio Sepe. “Non siamo una terra promessa, ma una di passaggio tra l’Africa e l’Asia. Abbiamo ricevuto tutto e siamo stati colonizzati.”

Con queste parole lo scrittore napoletano apre la presentazione del suo ultimo libro. Al centro della storia c’è il restauro di un crocifisso affidato al protagonista senza nome del romanzo. Un crocifisso ben diverso da quelli che siamo abituati a vedere. È nudo, poiché i condannati a morte venivano crocifissi nudi. Ma ragioni di pudore avevano fatto sì che la nudità venisse coperta da un panneggio. Lo scrittore racconta il suo ultimo lavoro tra le imponenti statue della Sala del Toro Farnese assediata da centinaia dei suoi lettori.  la natura “Sullo sfondo una città di mare, ma l’io narrante dice che viene dalla montagna. Abita vicino al confine di Stato, da lì è dovuto andar via per un po’. Da qualche tempo arrivavano in paese gruppi di stranieri che chiedevano di passare il confine. Lui e i suoi due amici, il fabbro e il fornaio, li accompagnavano oltre in cambio di un compenso. Ma il nostro restituisce i soldi, non li tiene con sé, li accompagna gratis. Uno dei suoi beneficiati è uno scrittore, racconta la cosa e la notizia arriva al villaggio. La cosa non piace ai suoi compaesani, è costretto ad andar via. Nel corpo a corpo con il crocifisso a cui è chiamato nella nuova città, il protagonista troverà un operaio del marmo, un musulmano algerino saggio e generoso, e un rabbino studioso di arte moderna e di astronomia che cerca il senso di un qualche testo sacro. Le tre religioni monoteiste in dialogo. C’è poi un bambino fuggito da chissà dove. Conosce una sola parola, “Dusseldorf”, il luogo, il sogno dove vuole arrivare.

Nella stesura di quest’opera, Erri De Luca ha preso spunto da una storia vera. Del resto, secondo lo scrittore, soltanto dalla vita vissuta si può estrarre la materia per uno scritto. Lo scrittore non si sottrae alle numerose domande dei suoi lettori, le stimola. Il cardinale Sepe viene esortato a dire qualche parola. “Ho letto tutti i suoi libri con grande profitto, davvero tutti”. Si rivolge al sindaco: “Perché non facciamo qualcosa per proporre Erri per il Nobel della Letteratura?”. Poi lo scrittore si siede alla scrivania per firmare le copie. Davanti a lui una lunga fila.

Napoli Pizza Village: arte, laboratori, musica e spettacolo. Ecco il programma

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Ritorna a Napoli il Pizza Village. Dal 6 all’11 settembre tutti i riflettori sono puntati sul lungomare Caracciolo di Napoli, per la sesta edizione di Pizza Village: l’evento internazionale dedicato alla pizza napoletana con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.

Una kermesse unica, che solo nel 2015 ha ospitato un pubblico nazionale e internazionale raggiungendo le 600.000 presenze. Un villaggio nella suggestiva cornice del Golfo di Napoli, lungo 1.300 metri, con 20.000 posti a sedere dove ogni anno le mani sapienti dei maestri pizzaioli delle 50 pizzerie più antiche di Napoli sfornano oltre 100.000 pizze.

Il lungomare Caracciolo si trasformerà in un grande palco ad accesso gratuito, dove artisti di calibro nazionale e internazionale si susseguiranno in un ricco calendario di appuntamenti, concerti, spettacoli comici e grande intrattenimento a cui si aggiungerà il XV Campionato del Mondo del Pizzaiuolo – Trofeo Caputo, con oltre 600 pizzaioli provenienti da 40 Paesi.

Pizza Village
Pizza Village

Anche per questa edizione grande attenzione per l’iniziativa “Pizza on line / Salta la fila”. Sarà possibile, infatti, acquistare on line il coupon menu dell’evento assicurandosi la cena ed evitando i tempi di attesa alle biglietterie in loco.

Nel corso della manifestazione, i partecipanti potranno firmare a sostegno della candidatura dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano come Patrimonio dell’UNESCO. Un’iniziativa voluta dal Pizza Village che ha preso il via in occasione dell’edizione 2014 in partnership con la Fondazione Univerde di Alfonso Pecoraro Scanio, Associazione Pizzaiuoli Napoletani e Coldiretti. Obiettivo dei promotori è valorizzare l’arte dei pizzaioli napoletani sostenendo sia la filiera agroalimentare campana sia la cultura e le tradizioni partenopee.

Ad oggi, grazie anche al contributo delle istituzioni italiane e straniere, di personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo, del giornalismo e della gastronomia d’eccellenza sono state raccolte oltre 1 milione di firme in tutto il mondo: tra gli altri hanno già firmato Lidia Bastianich, Bruno Vespa, Claudio Bisio, Renato Pozzetto e Salvatore Cuomo.

Pizza Village, evento unico ed esclusivo per gli operatori del settore nel mondo e per il pubblico dei grandi eventi, è un progetto complesso ed ambizioso in crescita esponenziale. Il sistema di offerta variegata al quale si aggiunge la politica di prezzi popolari con riferimento ad un segmento di pubblico eterogeneo per gusti, età, cultura e condizione socio-economica, ha in pochi anni condotto al raggiungimento dell’obiettivo primario: fare del Pizza Village un vero e proprio attrattore turistico per la città di Napoli ispirandosi al format dell’Oktober Fest, che ha reso famosa e caratterizzato la città di Monaco di Baviera a livello internazionale.

Con importanti sviluppi in termini occupazionali e di ricaduta economica, Pizza Village è sempre più strategico nelle politiche di promozione globale del territorio puntando a reiterarsi e riproporsi negli anni, con l’obiettivo anche di medio-lungo termine che vede sempre più un evento local e limitato nel tempo trasformarsi in un brand duraturo e conosciuto oltre i confini territoriali in grado di contribuire sensibilmente alla riconversione dell’immagine e del nuovo posizionamento di Napoli e della Campania.

Pizza Village
Pizza Village

Sulla base dei dati rilevati in termini di affluenza alla edizione 2015 ed in virtù dei riscontri ottenuti nelle diverse attività di promozione in occasione delle principali vetrine internazionali rivolte ad operatori turistici qualificati (Fiera sul turismo di Rimini; Pizza expò di Las Vegas; BIT di Milano; Fiera turismo di Mosca; Fiera turismo di Goteborg; BMT di Napoli; incontri con tour operator internazionali russi, cinesi, statunitensi, giapponesi; eventi costruiti ad hoc con riferimento specifico a due grandi aree di interesse sotto il profilo turistico: Stati Uniti ed Oriente), Pizza Village ha registrato il raggiungimento di quota 18% di visitatori provenienti da fuori regione e dall’estero. Anche l’analisi degli aspetti occupazionali ha fatto emergere risultati rilevanti: nei 6 giorni di evento sono stati impiegati nelle pizzerie e nelle aree riservate 500 risorse tra pizzaioli e camerieri, 150 addetti tra sicurezza accoglienza e pulizia, 25 informatori/assistenti per la raccolta differenziata, 90 addetti alla distribuzione dei prodotti beverage e accessori, 200 tra allestitori, impiantisti e tecnici, 20 addetti alle casse, 25 operatori dedicati al Campionato Mondiale del Pizzaiuolo, 25 risorse tra primo soccorso e vigili del fuoco, 15 operatori per la gestione tecnico/artistica del palco, 20 addetti alle attività di animazione ed intrattenimento dei bambini. Un totale pari a 1070 unità impiegate in modo diretto alle quali si aggiunge un indotto di circa 500 risorse impiegate per attività di progettazione, comunicazione, promozione, stampa, e assistenza professionale facendo segnare in generale un incremento occupazionale del 27% rispetto alla passata edizione.

Area Family Village.

Gli adulti sono intrattenuti da vere e proprie lezioni di pizza attraverso le quali poter imparare a fare la vera pizza napoletana cotta nel forno di casa grazie alla maestria di 12 pizzaiuoli di fama internazionale.

I bambini scorazzano in un’area “animazione” ad accesso completamente gratuito in cui attraverso giochi e percorsi didattici, acquisiscono nozioni sulla sana alimentazione, sugli ingredienti della pizza e sul ruolo che la stessa riveste nell’ambito della dieta mediterranea.

Il percorso si completa con un’attività di laboratorio a cura di Maestri Pizzaiuoli Napoletani, attraverso la quale i più piccoli acquisiscono dimestichezza con acqua e farina fino a cuocere le pizze in forni appositamente ribassati.

Campionato Mondiale del Pizzaiuolo – Trofeo Caputo al quale partecipano oltre 600 pizzaiuoli provenienti da 40 paesi di tutti i continenti e che assegna 8 premi per diverse specialità.

Gli appassionati, i turisti e gli accompagnatori dei pizzaiuoli assistono alla competizione dalle tribune dello “Stadio della Pizza” allestito al centro del villaggio. Nell’ambito del Campionato si inserisce, inoltre, il Trofeo delle Nazioni. Contest aperto ai 9 vincitori delle tappe della Caputo Cup 2015/2016, in Portogallo, Olanda, Russia, Australia, Giappone, Israele, Taiwan, Emirati Arabi e Stati Uniti.

Sla: morto Salvatore Usala, leader battaglie sui diritti dei disabili gravi

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di Antonella Amato – E’ morto all’ospedale Marino di Cagliari Salvatore Usala, storico leader delle battaglie dei disabili gravi. Malato di Sla da tempo, ha condotto per anni una ‘guerra’ a tutto campo con le istituzioni, sfociata in scioperi della fame e della sete e nel rifiuto delle terapie salvavita, per il riconoscimento dei diritti delle persone come lui affette da patologie gravissime. Le sue condizioni si sono aggravate da metà agosto. È spirato questo pomeriggio all’età di 63 anni.

La sua ultima battaglia risale all’11 luglio scorso, Salvatore Usala, segretario del Comitato 16 novembre, fece lo sciopero della fame e della sete presentandosi davanti all’Assessorato regionale della Sanità per sollecitare il rispetto degli impegni presi dopo l’ultimo presidio, lo scorso maggio 2016.

In particolare sotto accusa i nuovi criteri per il calcolo del punteggio che dava il diritto ai contributi sul progetto di assistenza “Ritornare a casa”. Secondo Usala con questi criteri erano stati esclusi dai contributi 500 malati gravi. Ci fu l’incontro in serata con i vertici dell’Assessorato. Ma Salvatore Usala rimase in presidio sino al momento del confronto.

Ciao Salvatore e grazie per le tue battaglie!

Lo sapevate che il bidet è il sanitario più amato dagli italiani? Ecco perchè

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di Maria Sordino – Ci accorgiamo che ci manca solo quando non c’è, proprio come con un grande amore. È lui, il bidet, il sanitario più amato dagli italiani e, a quanto pare, da pochi altri al mondo. Sì, perché non siamo in molti sul pianeta ad averne obbligatoriamente almeno uno in casa, tranne che in Italia. Così noi italiani, quando viaggiamo all’estero, ci rimaniamo male se non lo troviamo nella stanza da bagno.

Un po’ di storia: benché gli italiani siano i primi sostenitori del discusso sanitario, non sono stati loro a inventarlo.

Il bidet inizia a comparire negli arredamenti francesi tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, anche se non si conosce la data certa della sua invenzione. La prima testimonianza risale al 1710, anno in cui il probabile inventore, Christophe Des Rosiers, lo installò presso l’abitazione del Primo Ministro francese ad uso della sua signora, Madame De Prie. La cosa è giunta fino a noi grazie alle memorie dell’allora Ministro degli Esteri – nonché amante dell’allegra Madame De Prie – che nel 1726 racconta di essere stato ricevuto dalla signora mentre era seduta a cavalcioni su uno strano sgabellino a forma di violino.

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In realtà, la forma era quella di una vaschetta ovoidale, sistemata su un supporto di legno, con quattro piedi. Il mobiletto, di fattura raffinata, usciva esclusivamente dai laboratori di grandi ebanisti. I primi prototipi con bacinella di porcellana o di stagno e materiali pregiati erano commissionati dall’aristocrazia. Alla Reggia di Versailles ne installarono addirittura 100, per poi eliminarli una decina d’anni più tardi perché inutilizzati: furono dismessi nelle case d’appuntamento francesi. Fu quello l’evento che etichettò il bidet in Francia (e in gran parte d’Europa) come “strumento di lavoro meretricio”.

Nei registri contabili degli artigiani della prima metà del secolo XVIII era denominato “sedia di pulizia”, ma sembra che, sin dall’inizio, il nome più usato fu bidet, cioè “Cavallino”, a richiamare la posizione necessaria per utilizzarlo.

Nella seconda metà del Settecento troviamo testimonianza del primo bidet in Europa utilizzato fuori dai confini francesi, precisamente in territorio italiano. La sua diffusione iniziò prima nel Regno delle Due Sicilie e, molti anni più tardi, anche nel resto della penisola. Fu la Regina di Napoli Maria Carolina d’Asburgo Lorena ad essere particolarmente innovativa nel volere un bidet nel suo bagno personale alla Reggia di Caserta.

Dal 1900, durante l’età vittoriana, con l’avanzamento tecnologico delle tubature, il bidet, assieme al vaso da notte, divenne uno strumento utilizzato nella stanza da bagno e non più in camera da letto.

Oggi è presente, oltre che in Italia, anche in Spagna, in Portogallo, nei Paesi Latini e in Giappone. Viene usato dal 97% degli Italiani, dal 47% dei francesi e portoghesi, dal 13% degli inglesi e americani e solo dal 6% dei tedeschi. Negli altri Paesi è poco o per niente diffuso.

Sembra però, ahimè, che il suo futuro sia alquanto incerto.

Il bagno 2.0 sarà sempre più raccolto e tecnologico, “con la tecnologia ben integrata e in armonia con gli altri arredi”, come ha recentemente dichiarato il designer Roberto Palomba, tutto per un maggior wellness personale. E proprio il tradizionale bidet sarà presto soppiantato dai sistemi shower toilet, comunemente utilizzati nel Paese del Sol levante. Si prevedono tempi duri per l’igiene personale…

La Disney Magic arriva a Salerno. E’ il parco giochi più grande sul mare

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La nave Disney Magic è arrivata oggi nel porto di Salerno. E’ una nave da crociera della compagnia Disney Cruise Line, sussidiaria della The Walt Disney Company. Si tratta di una riproduzione sul mare della meravigliosa Disneyland, il parco giochi ubicato nella periferia di Los Angeles, negli Stati Uniti d’America. La Disney Magic, insieme alla sua gemella Disney Wonder, è una nave da crociera che mescola l’eleganza classica con tecnologie e comfort moderni e lussuosi che fanno di una crociera un piacere. Con il suo design che la distingue, e cabine che possono ospitare in totale 2.400 passeggeri, Disney Magic vanta di 10 ponti che si dividono tra cabine e spazi pubblici per allietare le vostre giornate e serate a bordo. Disney Magic è stata progettata per evocare tutto il fascino e la bellezza del periodo d’oro dei viaggi d’oltreoceano ma con un ambiente familiare e amichevole. disneyGli interni, ricchi di dettagli, ricordano appunto un grande transatlantico e sono stati commissionati appositamente dipinti, sculture e lavori in legno, così come rare figure d’animazione dall’archivio Disney per rendere la nave in stile Art Decò. Nella luminosa hall troverete ad accogliervi una statua in bronzo di Mickey Mouse per creare un’atmosfera di divertimento non appena saliti a bordo, e un imponente lampadario realizzato da uno dei più celebri artisti del vetro. La maestosità che si trova nell’atrio, rispecchia quindi tutte le aree della Disney Magic, dal suo teatro alle sue camere.

La nave è colossale: lunga 294 metri riesce ad ospitare 1800 passeggeri e 900 membri dell’equipaggio. La nave è stata battezzata nel 1998 e pensate assemblata nel porto di Marghera, a Venezia, ma fino ad ora ha navigato quasi esclusivamente nel mar dei Caraibi.

Attraccata alla banchina Guaimario, Salerno, verso le 7:00, purtroppo partirà alle 18:15 per Civitavecchia. Ma niente paura per chi non è riuscito a vederla, perché questa è solo una “fuitina” in prospettiva di una lunga collaborazione con la città.

A bordo della nave si è tenuta una cerimonia per la Plaque Exchange Ceremony, per una visita sulla nave. Ma a partire dal 2017 gli scali della favolosa Disney Magic nel porto salernitano saranno incrementati dando origine così ad un nuovo tipo di turismo che farà contenti bambini, giovani e adulti.

Pomigliano Jazz in Campania XXI edizione

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Pozzuoli Jazz Festival: ecco il programma dell'evento

Torna dal 9 al 24 settembre il Pomigliano Jazz in Campania, festival itinerante ideato e diretto da Onofrio Piccolo che coinvolge 9 comuni delle province di Napoli e Avellino, giunto quest’anno alla XXI edizione.

Nel corso di tre settimane si terranno 14 concerti (di cui 10 ad ingresso gratuito) tra esclusive nazionali e progetti inediti, 3 nuove produzioni di Itinera (l’etichetta del festival), spettacoli per bambini, seminari di guida all’ascolto, mostre e performance artistiche, itinerari turistici ed enogastronomici alla scoperta dei territori dell’Alto Nolano e del Parco Nazionale del Vesuvio.

Ad inaugurare i concerti dell’edizione 2016, venerdì 9 settembre alle ore 20,  sarà Jeff Ballard: il batterista e compositore californiano si esibirà a Sirignano (AV) nella settecentesca location di Palazzo Caravita, in trio con il chitarrista di origini beninesi Lionel Loueke e con il sassofonista americano Chris Cheek.

Tra gli altri ospiti in cartellone, Enzo Avitabile con un doppio progetto live, il primo sul cratere del Vesuvio a quota 1200 metri, al tramonto, in quartetto acustico con Rino Zurzolo, il pakistano Ashraf Sharif e Gianluigi Di Fenza (10/9), il secondo con l’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja al Parco delle Acque di Pomigliano d’Arco (18/9). Il fisarmonicista francese Richard Galliano in scena alle Basiliche Paleocristiane di Cimitile con il New Musette Quartet per l’anteprima del nuovo album in uscita in autunno (20/9); l’eterna Ornella Vanoni con il progetto “Free Soul” tra bossa nova, jazz e canzone d’autore, accompagnata sul palco dell’Anfiteatro Romano di Avella da Roberto Cipelli al pianoforte, Bebo Ferra alle chitarra e Piero Salvatori al violoncello (23/9); il compositore norvegese Bugge Wesseltoft in duo con Christian Prommer tra elettronica e post-jazz (17/9); la presentazione di “Vesevus” dei Solis String Quartet con Luca Aquino e Gianluca Brugnano ai conetti vulcanici del Carvanone, sul versante settentrionale del Monte Somma (11/9); gli anglo-italiani Loco Ironico (17/9) guidati dal chitarrista Joe Cang e dal pianista e producer Matteo Saggese. E naturalmente alcuni tra i più apprezzati jazzisti campani: Marco Zurzolo quartet, Trio di SalernoBardaro-Villani quintet, Dea TrioFranco PiccinnoArmanda Desidery trio. Il tutto coniugando musica di qualità e spettacoli creati ad hoc con la riscoperta di luoghi d’interesse storico e culturale della Campania.

In occasione dei concerti, inoltre, verranno proposti diversi percorsi enogastronomici con l’iniziativa Note di Gusto: nello spazio Osteria i temi dominanti saranno la pizza e lo street food, due espressioni gastronomiche molto forti e sentite in tutta la Campania.

Anche quest’anno prosegue l’attività del Green Jazz, progetto finalizzato alla riduzione dell’impatto ambientale della rassegna, promuovendo il risparmio energetico e le energie alternative. Il tutto con l’utilizzo di  materiale riciclato per gli allestimenti.

Jazz, arte, cultura, buon cibo e turismo si fondono in un progetto unico e originale, costantemente alla ricerca di un dialogo creativo, senza barriere né limitazioni, sempre desideroso di sperimentare.

Il Festival è organizzato dalla Fondazione Pomigliano Jazz e dal Comune di Pomigliano d’Arco, con il cofinanziamento dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania  e del MiBACT, in collaborazione con i comuni di Avella, Ottaviano, Cimitile, Ercolano, Pollena Trocchia, Sant’Anastasia, Terzigno e Sirignano e il sostegno dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio.

Le shakemap: una pronta ed efficace visualizzazione dello scuotimento prodotto da un terremoto

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Le mappe di scuotimento (ShakeMap) forniscono una immediata visualizzazione del livello di scuotimento (shaking) di una zona colpita o interessata da un terremoto.

L’INGV da diversi anni calcola le ShakeMap (http://shakemap.rm.ingv.it;http://cnt.rm.ingv.it/help#impatto) che riportano i valori di picco registrati da accelerometri e sismometri, principalmente forniti dalla Rete Accelerometrica Nazionale (RAN) del Dipartimento per la Protezione Civile e dalla Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’INGV, presenti nella zona del terremoto. Ove non sono presenti valori osservati, il software interpola i dati avvalendosi, ad esempio, delle leggi di attenuazione dello scuotimento con la distanza disponibili per l’area in esame.Le mappe riportano sia valori fisici come ad esempio accelerazione e velocità di picco del suolo sulle componenti orizzontali, che una trasposizione di questi valori in intensità macrosismica (Mercalli Cancani Sieberg, MCS) che ovviamente non è osservata ma stimata dai dati. Questa distribuzione del risentimento atteso fornisce una prima indicazione sul livello di scuotimento osservato e quindi del potenziale impatto, informazione molto utile alla Protezione Civile per il coordinamento e l’organizzazione delle squadre di soccorso in caso di terremoti rilevanti.

ShakeMap (mappa di scuotimento) espressa in intensità strumentale (scala di intensità Mercalli-Cancani-Sieberg, MCS) dell’evento principale M6.0 delle ore 03.36 italiane del 24 agosto 2016, determinata utilizzando i dati della Rete Sismica Nazionale dell’INGV (triangoli rossi), della Rete Accelerometrica Nazionale (RAN, triangoli blu) e la faglia estesa ricavata da dati sismologici (rettangolo grigio). La stella rappresenta l’epicentro.

La mappa di scuotimento dell’evento principale di magnitudo M6.0 avvenuto alle ore 03.36 italiane del 24 agosto 2016 (mostrata nella figura sopra) espressa in termini di intensità in scala Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS) è ottenuta convertendo i valori di picco del moto del suolo (espresso in termini di accelerazione e in velocità) in intensità attraverso una relazione empirica ricavate dai dati registrati e macrosismici disponibili.

La legenda riportata alla base della figura indica la scala per la conversione da valori di accelerazione e velocità a intensità. Nel caso specifico, il valore massimo è superiore al grado VIII della scala MCS, mentre valori minimi ai bordi della mappa sono circa del V-VI grado.

Figura 2. Medesime mappe di scuotimento della Figura 1 presentate in forma semplificata. In particolare, le mappe evidenziano il livello di scuotimento utilizzando colori vieppiù “caldi” man mano che scuotimento aumenta. La dicitura WEAK-STRONG-SEVERE (debole-forte-severa) consente una rapida valutazione anche del potenziale impatto dell’evento. Confronto tra le mappe di scuotimento (in forma semplificata) di quattro diversi terremoti della sequenza sismica in corso in Italia centrale. In particolare, le mappe evidenziano il livello di scuotimento utilizzando colori più caldi (dall’azzurro al rosso intenso) man mano che scuotimento aumenta. La dicitura WEAK-STRONG-SEVERE (debole-forte-severo) definisce il livello di scuotimento (shaking) e consente una rapida valutazione del potenziale impatto dell’evento.

Nella figura qui sopra sono mostrate le mappe semplificate di quattro diversi terremoti della sequenza sismica in Italia centrale: il terremoto di magnitudo M3.1avvenuto il 1 settembre alle ore 01.55 UTC in provincia di Macerata, quello dimagnitudo M4.2 avvenuto il 28 Agosto alle ore 15.55 UTC in provincia di Ascoli Piceno, il terremoto di magnitudo M5.3 avvenuto il 24 Agosto alle ore 02.33 UTC inprovincia di Perugia e l’evento principale della sequenza, di magnitudo M6.0avvenuto il 24 Agosto alle ore 01.36 UTC in provincia di Rieti.

Tali mappe adottano la stessa scala di colore per le intensità fornendo, tramite la dicitura WEAK-STRONG-SEVERE (debole-forte-severo), anche una prima idea del livello di scuotimento del suolo prodotto dal terremoto. In pratica, con WEAK (azzurro) lo scuotimento è appena avvertito. Con STRONG (verde-giallo) la scossa si avverte molto distintamente e forte e, in taluni casi, potrebbe anche causare danni lievi (per es. crepe nell’intonaco). Infine, lo scuotimento è molto forte (SEVERE) arrecando danni consistenti fino al collasso di interi edifici quando il colore passa dall’arancio al rosso intenso.

Nel confrontare le mappe calcolate per i quattro eventi sismici, è importante ricordare che, in termini di energia elastica rilasciata durante il processo di rottura sulla faglia all’origine del terremoto, vi è un fattore di 32 per ogni unità di magnitudo.

Pertanto, tra terremoti di magnitudo M3.1 e di magnitudo M6.0, l’energia rilasciata si differenzia di circa 30.000 volte (vedi anche http://cnt.rm.ingv.it/help#magnitudo).
Le mappe illustrano proprio la differenza di scuotimento indotto da terremoti che rilasciano, come onde sismiche e quasi istantaneamente, quantità  molto diverse di energia elastica immagazzinata precedentemente nelle rocce stesse.

(fonte INGV)

Atleti Campani alle Paralimpiadi di Rio 2016

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È arrivata in Brasile la delegazione azzurra del Cip, Comitato Italiano Paralimpico, guidata dal presidente nazionale Luca Pancalli e dal capo missione e segretario generale Marco Giunio De Sanctis, che rappresenterà l’Italia alle Paralimpiadi 2016 in programma dal 7 al 18 settembre a Rio de Janeiro.

Tante le discipline presenti che vedono in campo ben 101 atleti, uomini e donne, con disabilità differenti; in questo gruppo composito ben 7 atleti paralimpici sono campani, a differenza dei 3 atleti dell’edizione di Londra 2012, quindi un incremento significativo che lascia ben sperare per il futuro.

Tutte le altre notizie del Team Italia, e gli aggiornamenti del medagliere, sono consultabili sul sito: www.comitatoparalimpico.it

“L’appuntamento delle Paralimpiadi di Rio – sottolinea Carmine Mellone, presidente del Cip Campania – è un avvenimento speciale che, grazie ai riflettori della Rai e degli altri media, potrà mettere in luce gli innumerevoli sacrifici a cui sono sottoposti gli atleti con disabilità per poter raggiungere risultati di rilievo che onorano il movimento sportivo italiano, ed in particolare quello della Campania che è in continua crescita”.

“Spero che questa occasione di visibilità mediatica – prosegue il presidente Mellone – possa contribuire, in maniera significativa, a far crescere l’attenzione sui bisogni delle società sportive in Campania sia sul fronte dell’impiantistica sportiva, con troppe barriere architettoniche anche in impianti di recente ristrutturazione, sia sul fronte dei contributi regionali che sono ancora al palo, questo vale per gli atleti con disabilità ma anche per quelli normodotati, visto che la nuova legge sullo sport è ancora senza finanziamenti, a tre anni dal varo, e non riesce a trovare un giusto inquadramento nell’economia del bilancio regionale”.

“Ovviamente è anche l’occasione propizia – conclude il presidente Mellone – per rivolgere alla delegazione azzurra, ed in particolare agli atleti paralimpici della Campania, il più caloroso in bocca al lupo da parte della Giunta e del Consiglio regionale del Cip, oltre che mio personale, con l’auspicio che possano tornare da Rio dopo aver calcato il podio brasiliano, in modo da poterli festeggiare per i risultati conseguiti”.

La delegazione campana, riportata per ordine alfabetico di disciplina sportiva,è composta da 7 atleti di cui alcuni sono tesserati con società sportive di altre regioni, proprio per i problemi legati all’impiantistica sportiva e all’impossibilità di praticare lo sport paralimpico in Campania:

1) Emanuele DI MARINO, nato a Salerno, handicap fisico

tesserato presso l’asd “H2 Dynamic Handysports Lombardia” di Milano atletica leggera: 100m, 200m, 400m;

2) Assunta LEGNANTE, nata a Frattamaggiore (Na), handicap cieco tesserata presso l’asd “Anthropos” di Civitanova Marche (Mc) atletica leggera: getto del peso;

3) Giovanni SASSO, nato a Ischia (Na), handicap fisico tesserato presso l’asd “Team Cicliscotto” di Ischia (Na) paratriathlon;

4) Tommaso SCHETTINO, nato a Castellammare di Stabia (Na), handicap fisico
tesserato presso l’asd “Circolo Canottieri Aniene” di Roma
canottaggio: 4+LTAmix

5) Giuseppe DI CAPUA, nato a Salerno, normodotato/timoniere
tesserato presso l’asd “Cn Stabia” di Castellammare di Stabia (Na)
canottaggio: 4+LTAmix

6) Vincenzo BONI, nato a Napoli, handicap fisico
tesserato presso l’asd “Caravaggio Sporting Village” di Napoli
nuoto: 50m, 100m, 400m stile libero

7) Emanuela ROMANO, nata a Napoli, handicap fisico
tesserata presso l’asd “Nuotatori Campani” di Portici (Na)
nuoto: 50m, 100m, 400m stile libero      

Ospedale Ruggi, il reparto di Radioterapia pediatrica diventerà un grande acquario

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Silvio Irilli è uno degli Artisti più apprezzati e stimati nel panorama internazionale dell’Arte contemporanea.

Le sue opere hanno dato una nuova luce a oltre 800 mq di tutto il Reparto di Radioterapia dell’Ospedale Policlinico Gemelli di Roma e un immagine di allegria a tutto il reparto di Radioterapia Pediatrica dell’ Ospedale Ruggi D’Aragona di Salerno.

La sua creatività sta trasformando i reparti degli ospedali e le cliniche, in ambienti più accoglienti, che interagiscono con i pazienti con l’obiettivo di regalare un’emozione, far dimenticare anche per un attimo di trovarsi dentro un ospedale.

Grazie alla tecnologia e alla stampa moderna su diversi supporti, i dipinti dell’artista possono essere applicati su pareti esistenti e quindi trasformare in poche ore un ambiente anonimo e dargli personalità, intervenendo anche in modo integrale.

Ecco perchè quando si entra in una sala creata dall’artista, si ha la sensazione di entrare in un grande affresco.  Ogni opera ha una sua progettualità, con un concetto di continuità, dove è possibile personalizzare gli ambienti a tema.

Il bunker di Radioterapia pediatrica dell’Azienda ospedaliero universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno diventerà un grande acquario con i dipinti dell’artista Silvio Irilli che, a maggio 2017, decoreranno in modo integrale oltre 200 mq di superficie.

Una grande opera, resa possibile grazie alla donazione dell’Associazione Open Oncologia Pediatrica di Salerno, e che nei mesi scorsi ha visto l’inaugurazione dei nuovi locali alla presenza di Lorella Cuccarini, socio fondatore di”Trenta ore per la vita“. L’Artista Irilli, che ha già trasformato le pareti della sala di attesa del reparto pediatrico “nell’Isola che non c’è “, sulla sua pagina Facebook sta presentando in anteprima il lavoro che diventerà realtà a breve.

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Per trasformare un Bunker, una Sala d’aspetto, una sala giochi per bambini o un reparto completo occorre progettare nei minimi particolari l’ambiente da dipingere.

Per coprire i costi di tale progetto, si possono trovare soluzioni come le donazioni delle persone oppure donazioni di aziende locali e associazioni.

Le sale del Gemelli Art al Policlinico Gemelli di Roma e il Reparto di Radioterapia Pediatrica di Salerno, sono state realizzate grazie alla solidarietà delle persone e con le donazioni di diverse aziende.

La firma di tutte le persone, delle aziende e delle associazioni si è unita a quella dell’ Artista, per un’opera senza tempo, rivolta a persone bisognose di cure con un accoglienza davvero speciale. Se siete interessati a decorare le sale del vostro ospedale contattaci per un preventivo senza impegno, troveremo senz’altro la giusta soluzione per i vostri ambienti.

Per donare un reparto dipinto rivolgersi al sito Ospedali Dipinti ( http://www.ospedalidipinti.it/dona-un-reparto-dipinto )

Flamenco Tango Neapolis presenta: “Viento – da Napoli a Siviglia… a Buenos Aires”

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Domenica 11 Settembre 2016, alle ore 21.00, Flamenco Tango Neapolis sarà in scena con lo spettacolo “Viento – Da Napoli a Siviglia… a Buenos Aires” nel cortile grande del complesso monumentale di San Domenico Maggiore, in occasione dell’importante rassegna “Estate a Napoli” organizzata dal Comune di Napoli.

Flamenco Tango Neapolis è un entusiasmante progetto artistico, nato nel 2009 e diretto da Salvo Russo (musicista e compositore napoletano), che unisce il flamenco, il tango argentino e la tradizione musicale napoletana in un’originale contaminazione di stili.

L’ensemble musicale è costituito da un quartetto di musicisti polistrumentisti partenopei: pianoforte, violoncello, chitarre, violino, oud arabo, percussioni e due voci ritraggono così i colori di Napoli, mescolati con quelli dell’Andalusia e del Sud America in un quadro arricchito dalla magia del baile.

“Viento” è il titolo del nuovo spettacolo di Flamenco Tango Neapolis, un viaggio in musica che parte da Napoli alla scoperta di un “altro” Sud, delle sue tradizioni, della sua energia e delle sue emozioni.tango

Le musiche (composizioni originali e arrangiamenti di Salvo Russo) rappresentano l’essenza di una contaminazione che sfoglia pagine antiche e le veste di nuovo, dando vita a sonorità originali ma sempre nel rispetto della tradizione.

E’ così che “Scalinatella” diventa la musa che ispira la pasiòn flamenca, che “Cerasella” ricrea l’atmosfera delle milonghe argentine e che “’O Guarracino” irrompe con tutta l’energia di una “Buleria napulitana” in una vera e propria “juerga flamenca”.

“Viento” è un quadro dai colori vivaci, romantici e suggestivi che si rivela allo spettatore attraverso l’arte della musica e della danza, catturandone la mente ed il cuore in uno spettacolo tutto da vivere.

BIGLIETTI (posto unico €10,00): www.etes.it – Tel. 081/5628040
INFOLINE: 366.68.08.116 – 348.75.03.438

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/events/1202736206450682/

Sito ufficiale: www.flamencotangoneapolis.com

Musicisti

Salvo Russo – Pianoforte, voce e percussioni
Marco Pescosolido – Violoncello
Gianni Migliaccio – Chitarra flamenco, voce e percussioni
Agostino Oliviero – Violino, oud arabo, chitarra classica e mandolino

Ballerini

Alessia Demofonti – Flamenco e palmas
Massimiliano De Pasquale – Flamenco, percussioni e palmas
Patricia Carrazco e Danilo Maddalena – Tango Argentino

“Premio Eccellenza Italiana” a Mauro Moretti e ad Emma Marcegaglia

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Il Premio Eccellenza Italiana a Mauro Moretti “per aver reso Finmeccanica, oggi Leonardo, un’impresa sempre più strategica per lo sviluppo dell’Italia”. 

Premiata anche Emma Marcegaglia “per aver proiettato la Luiss nel gotha delle business school internazionali. Mauro Moretti dal 2014 è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Finmeccanica S.p.A. (oggi Leonardo-Finmeccanica).

Dal 2015 ricopre anche le cariche di Presidente dell’ASD – Associazione europea delle industrie dell’Aerospazio e della Difesa Presidente dell’Italy-Japan Business Group, mentre dal 2013 è Presidente della Fondazione FS.

È stato Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane (dal 2006 al 2014). Emma Marcegaglia è stata la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente di Confindustria e presidente dell’università LUISS Guido Carli. Dall’8 maggio 2014 è presidente dell’Eni.

Premiare l’Italia del Merito; professionisti, aziende, imprenditori e prodotti italiani che meritano di essere conosciuti in Italia e all’estero per la propria storia questa la mission del “Premio Eccellenza Italiana” (www.premioeccellenzaitaliana.it), che giunge quest’anno alla terza edizione e il prossimo 15 ottobre a Washington (primo sabato successivo al secondo lunedì d’ottobre, data fissata del Columbus Day) realizzerà la Awards Ceremony.

Sarà poi il 4 ottobre il giorno ultimo per la ricezione delle candidature che saranno poi valutate dalla Giuria presieduta dal Presidente di Gianni Versace spa Santo Versace  e composta da membri dei Comitati Italiano e Americano di cui fanno parte personalità come l’ex Ambasciatore e Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, il docente all’università Statale di Milano e Presidente Istituto Internazionale di Scienze della Bellezza Stefano Zecchi, il critico d’arte Philippe Daverio, il docente all’Università La Sapienza  e nutrizionista televisivo Luca Piretta, l’industriale e ex presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Jacopo Morelli, l’avvocato d’affari statunitense Arthur J. Furia e l’imprenditore della ristorazione leader di mercato a  Washington Franco Nuschese. A coordinare la giuria il giornalista e segretario generale del Premio Massimo Lucidi. “Il Premio consiste nella consegna di una statuetta – dichiara Massimo Lucidi – raffigurante una donna, icona dell’Italia e nel coinvolgimento per un anno in tutte le attività di consulenza comunicazione del Premio“.

Saranno accettate sia candidature da parte di terzi che autocandidature presentate alla Segreteria del Premio entro il 4 Ottobre di ogni anno con un dossier di presentazione di almeno una cartella, il sito web e una rassegna stampa di riferimento.

Particolare attenzione sarà rivolta alle candidature proposte da cittadini che non hanno vincoli di parentela con persone e aziende candidate; dai premiati degli anni precedenti e dai rappresentanti delle istituzioni italiane e statunitense.

Le candidature andranno inviate all’indirizzo: info@premioeccellenzaitaliana.it

Queste candidature saranno sommate a quelle raccolte dal Comitato: tra le prime ufficializzate le fonderie Cervati per l’ Industria, il Comune di Giungano nel Cilento per il Marketing Territoriale, Luigi Mazzoleni ortopedico come le Professioni, Luigi Baggiolini con Reishi Elisir e Take Off per l’Innovazione, Nick di Donato canadese per la Cultura con Cibo.

Nuoto di fondo, domani c’è la Capri-Napoli

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Domani è in programma l’ultima prova, la storica Capri-Napoli: chi arriva davanti tra i due dopo 36 km a nuoto si aggiudica la Coppa. C’è un italiano in lizza per vincere la Coppa del Mondo di nuoto di fondo per prove superiori ai 10 km.
Si tratta di Edoardo Stochino, ventottenne di Chiavari (Genova) tesserato con le Fiamme Oro, secondo in classifica generale staccato di un solo punto dal macedone Tomi Stefanovski. La Capri-Napoli è organizzata dalla ‘Eventualmente eventi & comunicazione’ di Luciano Cotena: 28 i nuotatori al via (16 uomini, 12 donne), con partenza dal lido Le Ondine di Capri alle 10.15 e arrivo nelle acque antistanti il Circolo Canottieri Napoli dopo le 16. Oggi tradizionale anteprima con la gara sprint Cag Chemical, quest’anno primo memorial ‘Giulio Travaglio’ in ricordo del fuoriclasse napoletano, unico italiano vincitore della Capri-Napoli (cinque successi), scomparso lo scorso ottobre a 71 anni. A vincere tra gli uomini l’olandese Marcel Schouten e tra le donne la russa Olga Kozydub.

(fonte Ansa)

“Io prima di te”, il film del weekend che commuove e fa riflettere

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di Antonella Amato – “Io prima di te” è un film romantico e drammatico che si fa ricordare per la commozione e per le riflessioni scomode che suscita. Il film è adattamento dell’omonimo romanzo di Jojo Moyes, best-seller anche in Italia. Protagonisti di questa pellicola sono Emilia Clarke (Daenerys Targaryen in Game of Thrones) e Sam Claflin, noto per I pilastri della Terra, Biancaneve e il Cacciatore e Hunger Games.L’amore arriva sempre quando meno te lo aspetti. E qualche volta ti porta dove non penseresti mai di andare. Louisa “Lou” Clark vive in una tipica cittadina della campagna inglese. Non sa bene cosa fare della sua vita, ha 26 anni e passa da un lavoro all’altro per aiutare la sua famiglia. Il suo inattaccabile buonumore viene però messo a dura prova quando si ritrova ad affrontare una nuova sfida lavorativa. Trova infatti lavoro come assistente di Will Traynor, un giovane e ricco banchiere finito sulla sedia a rotelle per un incidente e la cui vita è cambiata radicalmente in un attimo. Lou gli dimostrerà che la vita vale ancora la pena di essere vissuta.

Dopo aver sorpreso alle anteprime di qualche settimana fa, e aver esordito giovedì con ben 506mila euro (dato aggiornato), ieri l’incasso è stato di 423mila euro, con una media sempre elevatissima: quasi 1100 euro per sala.

Io Prima di te ha già raccolto, considerando anche il dato delle anteprime, ben 1.17 milioni di euro, e potrebbe incassare anche 2 milioni di euro in questo primo fine settimana di programmazione. Nel mondo sono quasi 200 i milioni di dollari incassati a fronte di un investimento di soli 20 milioni, un successo strepitoso per Warner Bros.

Programmazione a Napoli:

Doppiato in italiano
20:30
22:30
Doppiato in italiano
20:30
22:40
Doppiato in italiano
20:10
22:50

“Spingiti oltre, non accontentarti. Ma vivi!”

#Sfidaaccettata, Deborah, malata di cancro, commenta la nuova sfida virale su Facebook

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Non è certo la prima volta che assistiamo al diffondersi di catene social su Facebook, e dietro c’è sempre una motivazione legata ai temi del sociale e dell’attualità, manifestazioni di solidarietà o campagne di sensibilizzazione. #Sfidaaccettata è la nuova campagna di sensibilizzazione alla lotta contro il cancro che sta girando già da diversi giorni su Facebook: ecco come funziona.

Chi viene incluso nella catena social su Facebook “Sfida accettata” è invitato a sostituire la propria immagine profilo con una foto in bianco e nero scrivendo poi “SFIDA ACCETTATA”.
Ci metterà mi piace alla foto sarà invitato a sua volta a modificare la propria immagine del profilo con una foto in bianco e nero e scrivere anch’egli “Sfida accettata” e così via. Non tutti partecipano e non tutti sono d’accordo con questa campagna di sensibilizzazione che spesso serve solo per mettersi in mostra. E’ bene ricordare che per chi è ammalato di cancro la realtà è ben diversa.

Sulla sua pagina Facebook, “magicaDebby”, Deborah racconta la sua storia: “Sono Deborah e ho un cancro al colon. La vita si trasforma e scopri la forza del sorriso. La forza capace di tutto…. questo è il mio viaggio”, scrive. “Il Cancro non sono sfumature di grigio. Il grigio è sterile, arido, morto. Il Cancro ha tanti colori. Anche il colore della paura, ma ce l’ha! Perché il Cancro spiazza, fa paura, terrorizza. Sensibilizzare le persone alla lotta contro il Cancro, è farle pensare a cosa sia davvero“. Sono le parole di Deborah, 41 anni, mamma e moglie che ha deciso di raccontare la sua lotta contro il cancro al colon di cui è affetta su una pagina Facebook, con il nickname di Magica Debby. Ha deciso di pubblicare una foto a colori che la ritrae distesa su un letto. Il pallore del suo viso è in contrasto con i colori del foulard che ha avvolto sulla testa e l’azzurro dei suoi occhi. In un lungo post ha spiegato il perché: “‘Sfida accettata’ è la frase che in questi giorni si trova ovunque sul social, insieme a foto in bianco e nero per una campagna di ‘sensibilizzazione’ alla lotta contro il Cancro. Personalmente non capisco il senso di una foto in bianco e nero – scrive Deborah – e meno ancora capisco foto che ritraggono reggiseni e pance piatte ma rispetto le motivazioni di ognuno. Non voglio fare polemiche ma solo esprimere un pensiero, specie se mi vengono inviate richieste di ‘partecipazione’. Il Cancro non sono sfumature di grigio. Il grigio è sterile, arido, morto. Il Cancro ha tanti colori. Anche il colore della paura, ma ce l’ha! Perché il Cancro spiazza, fa paura, terrorizza“.

Deborah da poi un consiglio a chi vuole sostenere i malati di Cancro: “Sensibilizzare le persone alla lotta contro il Cancro, è farle pensare a cosa sia davvero. A cosa provano i malati e chi li accompagna. È fare prevenzione, essere informati, è imparare a parlarne. Essere sensibili alla lotta contro il Cancro, è immaginarsi senza capelli, con dieci chili di troppo per via del cortisone e senza forza per andare verso il bagno. Essere sensibile è chiedersi ‘Come starei io?’. Essere sensibili non è mettere una foto è poi sparire davanti ad un amico malato perché ci si sente impotente. Forse bisognerebbe amare di più ciò che di prezioso si ha: la vita. Prendere coraggio ed ammettere di avere una gran paura di questa parole che uccide ancora. È fare una telefonata e chiedere ‘Come stai?’ ammettendo di non saper cosa dire, di sentirsi imbarazzati. Spesso poi ci si mette a ridere e tutto diventa più facile. Sensibilità è esserci. È regalare un sorriso silenzioso, un aiuto concreto. Perché noi malati di Cancro, abbiamo soprattutto bisogno di non sentirci soli ed a volte basta davvero poco. Abbiamo i mezzi e l’intelligenza…“.

Non è la prima che ha deciso di rendere note le tappe del proprio percorso verso la guarigione: ha destato commozione la storia di Giorgia Libero, seguitissima sui social, che è recentemente scomparsa.

Terremoto: il mondo del food si mobilita. Ecco come aderire ai progetti e alle donazioni

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Continuano le iniziative di beneficenza che, da Nord a Sud, sono state organizzate in Italia al fine di aiutare chi è stato colpito dal terremoto del 24 agosto. Anche il mondo del food si mobilita, coinvolgendo associazioni di categoria e federazioni. Ecco alcune iniziative particolarmente significative:

La FIC, Federazione Italiana Cuochi, come già successo per il sisma in Emilia Romagna e per quello de L’Aquila, ha mobilitato il suo Dipartimento di Solidarietà ed Emergenze per raccogliere prodotti di prima necessità e non solo: si sta anche occupando, con la collaborazione di cinquanta cuochi, della preparazione di parte dei pasti, necessari alle popolazioni colpite.

Se ci fossero cuochi che desiderano aderire al progetto, è possibile contattare la FIC al numero 3408288154 e offrire il proprio aiuto.

Slow Food – Un futuro per Amatrice (#unfuturoperamatrice)

Carlo Petrini, presidente di Terra Madre e Slow Food, ha avviato una campagna di solidarietà per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto e pensare già da oggi al loro futuro: con Un futuro per Amatrice (#unfuturoperamatrice) è stato chiesto ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo della città colpita, l’amatriciana, e di tenerlo per almeno un anno.

Per ogni amatriciana consumata verranno devoluti due euro, uno donato dal ristoratore, uno dal cliente, alla ricostruzione dei luoghi colpiti dal terremoto.

I fondi raccolti saranno direttamente versati al Comune di Amatrice.

L’elenco dei ristoranti aderenti è disponibile sul sito www.slowfood.it

Confesercenti e Associazione Città del Vino

L’idea, un’amatriciana per Amatrice, è stata accolta anche da Confesercenti e da Associazione Città del Vino: dal 12 al 18 Settembre, in un giorno a scelta della settimana, i ristoratori che decideranno di aderire all’iniziativa, doneranno l’importo di ogni piatto di amatriciana venduto alla causa della ricostruzione.

L’obiettivo è di servire oltre 100mila amatriciane in una sola settimana. Per ogni ristoratore che vorrà partecipare, sarà sufficiente registrarsi online su: www.unamatricianaperamatrice.it

Consorzio Parmigiano Reggiano – Anche i produttori del Parmigiano Reggiano si sono fatti avanti, promuovendo una raccolta di fondi: un euro devoluto, per ogni chilo di parmigiano venduto e una fornitura di parmigiano da destinare alle aree colpite dall’emergenza.

“I titolari delle nostre aziende danneggiate 4 anni fa dal sisma dell’Emilia e della Lombardia – sostiene Stefano Berni, direttore del Consorzio – ben sapendo cosa significhi vivere un’esperienza simile, hanno messo a disposizione tutto il Grana Padano che servirà alle esigenze alimentari delle popolazioni terremotate”.

La lista dei caseifici aderenti è consultabile sul sito del Consorzio. Per aderire alla donazione tramite il Consorzio l’iban di riferimento è: CFPR SOLIDARIETA’ CENTRO ITALIA, IBAN IT29-Q-05034-12803-000000111000.

Gli agricoltori – La Cia-Agricoltori italiani, attraverso il presidente nazionale Dino Scanavino, ha annunciato il proprio impegno, per facilitare un veloce ritorno alla normalità dopo lo stato di emergenza, come già fatto in Abruzzo ed Emilia Romagna. In questa prima fase sono stati predisposti aiuti immediati di tipo materiale.

Stanno lavorando ora su interventi più a lungo termine, come la creazione di uffici mobili, per dare supporto alle aziende agricole, così che possano tornare in attività nel più breve tempo possibile.

Il calciomercato è finito. Finalmente!

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Diritti tv, il pacchetto 2 della Serie A assegnato a Sky: cosa potranno vedere gli abbonati

di Gianmarco Giugliano – Probabilmente dovremo abituarci al bombardamento mediatico durante i tre mesi e mezzo del calciomercato; probabilmente non siamo ancora maturi per sopportare tutte le voci lanciate da giornalisti improvvisati o umorali dei social e gridate solo per avere un “click” in più da poter vendere come visualizzazione con buona pace della verità e dei contenuti.

Fino a qualche anno fa si usciva di casa la mattina, ci si affollava davanti al primo giornalaio per leggere i titoli dei giornali sportivi e, semmai, lo si comprava per scoprire qualche novità sul calciomercato davanti ad un caffè nel bar.

Potrà piacere oppure no, ma il mondo è cambiato e con esso anche il calcio ed il calciomercato. Ed allora o ci si adegua oppure si vive nel ricordo di ciò che sembrava più romantico e meno aggressivo.

Sembrano troppi i quasi 4 mesi di trattative, sembrano troppi i soldi spesi per alcuni calciatori ed è troppa anche l’attenzione che ognuno di noi dà ad ogni parola letta.

Quasi come se aprendo la pagina web sullo smartphone degli aggiornamenti del calciomercato si potesse accelerare la trattativa, il tifoso si è fatto travolgere da parole e voci assurde, dall’intervista al giardiniere del calciatore all’amico di famiglia del procuratore.

Alla fine resta la realtà, quella fatta dagli acquisti reali che, se ce n’era bisogna, spesso non fa altro che confermare le tendenze delle varie società. Ed allora analizziamole con particolare attenzione al Napoli, ovviamente.

La Juventus vive nell’incubo della Champion’s. Pur di poter lottare per essa ha dimenticato l’età dei suoi calciatori, ha lasciato Morata e Pogba (due giovani) per puntare su Higuain e Dani Alves. Nel frattempo i vari Buffon, Chiellini, Barzagli, Evra, Liechsteiner e compagnia, hanno un anno in più e, forse, potrà contare su di loro per massimo due anni. Ed ecco spiegata la campagna acquista della vecchia signora: fare di tutto per vincere la Champion’s nei prossimi due anni. Via Pogba e con i suoi soldi prende Higuain indebolendo una diretta avversaria ed acquistando il più forte cannoniere della serie A. Poi Pianjc dalla Roma con lo stesso metodo: soldi alla mano e pagamento delle clausole rescissorie con buona pace dell’antipatia che cresce sempre di più nei confronti dei bianconeri. Ma questo è secondario per una squadra che fa della parola “vittoria” l’unica da usare nel campo sportivo e comportamentale.

La Juventus, a prescindere dalle simpatie o antipatie, dimostra, comunque, di essere un gradino più su delle altre: fatturato, stadio di proprietà, settore giovanile egregiamente funzionante, campi di allenamento e dirigenza diversificata e competente. La sua “rosa” sembrerebbe più forte dello scorso anno: nell’undici titolare ci sarà Dani Alves al posto di Liechsteiner, Higuain al posto di Morata e Pjanic al posto di Pogba (l’unica sostituzione in perdita tecnica). Benatia e Pijaca completano una campagna acquisti funzionale all’obiettivo principale (Champion’s) senza dimenticare il campionato con il relativo indebolimento degli avversari (sulla carta).

L’Inter continua a vagare nel vuoto prendendo sempre nuovi allenatori, cambiando fisionomia e mentalità alla squadra e continuando a fare campagne acquisti di buoni nomi ma sempre con l’incognita del risultato sul campo. Sulla carta gli acquisti di Joao Mario, Gabigol, Candreva e Banega sono di prim’ordine tranne , poi, a confrontarsi col campo e subire due gol dal Chievo ed impattare in casa col Palermo. Ci sarà molto da fare per De Boer, forse troppo ed il campionato non perdona.

La Roma , traumatizzata psicologicamente ed economicamente dall’uscita dalla champion’s ha perso Pijanic ma dovrebbe aver recuperato Strootman. In difesa si è assicurata le prestazioni di Vermaalen, mentre in attacco si punta ancora sulla ripresa di Dzeko con El Sharawi, Perotti e Salah sulle fasce laterali. La sicurezza è Spalletti; i dubbi vengono, invece, dalla capacità della squadra di gestire le situazioni (vedi Cagliari e ritorno di champion’s col Porto), problema che già nella scorsa stagione era venuto fuori.

Il Milan è semplicemente non pervenuto: il passaggio di mano di Berlusconi non si è ancora perfezionato e la nuova dirigenza, fino a quel momento, probabilmente, preferisce non aumentare l’esposizione debitoria. Montella, nuovo allenatore, dovrebbe, però assicurare alla squadra un gioco d’attacco e piacevole da vedere.

Ed eccoci al Napoli. Perso Higuain, Giuntoli e De Laurentiis non si sono allontanati dalla mentalità che da anni caratterizza il mercato della squadra: puntare su giocatori giovani e di ottime prospettive. Ecco così spiegati gli arrivi di Milik, Rog, Diawara, Zielinsky, Maksimovic oltre a Tonelli e Giaccherini. Nessuno parte “titolare” ma tutti sono in grado di “rubare” il posto ai titolarissimi di Sarri. Il Napoli aveva l’obiettivo di dare a Sarri la possibilità di sostituire i giocatori senza perdere qualità e fisicità. Lo scorso anno il Napoli aveva, praticamente, solo due cambi: Mertens con Insigne e David Lopez (ma solo se i centrocampisti erano stanchi). In poche parole nessuna possibilità per l’allenatore di incidere funzionalmente sulla squadra. Già col Milan si è vista la differenza: Zielinsky al posto di Allan sul 2-2 ha dato vivacità alla fase offensiva e più idee; non a caso il gol del vantaggio è nato da una sua iniziativa. Ora con Giaccherini, Rog, Diawara, Sarri potrà scegliere se avere in campo una squadra più tecnica o più fisica; una squadra che dovrà puntare l’uomo o che dovrà sfruttare il possesso palla. Finalmente i cambi potranno incidere sull’atteggiamento tattico e non saranno solo per far rifiatare i titolari.

Milik è l’ennesima scommessa di De Laurentiis. Il ragazzo è fortissimo fisicamente ed ha ottime capacità di dialogo con i compagni. Forse non farà 36 gol come il suo predecessore ma con ogni probabilità aiuterà i compagni di reparto a farne molti di più. Al momento il Napoli ha già tre gol in più dello scorso anno.

La “rosa” sembra completa ed anche ringiovanita: è sempre stata questa la filosofia della società, piaccia o non piaccia.

Ora spetta al campo dare il verdetto, agli allenatori sfruttare al meglio i protagonisti ed ai tifosi sognare.

Il calciomercato è finito, finalmente! I giochi sono fatti… fino a Dicembre…

Nel frattempo, mio figlio di 4 anni e mezzo, già due giorni dopo il “tradimento” mi aveva chiesto di togliere dalla squadra del Napoli (della consolle del videogioco), Higuain per sostituirlo con Gabbiadini. Mentre io ero arrabbiato, lui aveva già dimenticato e come, tutti i bambini, ha guardato al futuro con quella speranza che sarebbe sempre giusto avere. Forse è tutto più semplice di ciò che ci viene proposto e di ciò che ci accade. Ha ripreso a giocare come se nulla fosse successo: i bambini hanno sempre ragione nella loro disarmante semplicità…

M&M’s: Mertens e Milik rendono dolce la seconda. Napoli – Milan 4-2

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di Gianmarco Giugliano – In un San Paolo tutt’altro che gremito (25000 spettatori), il Napoli rifila una quaterna al Milan di Montella. Sarri modifica in attacco l’undici iniziale di Pescara e lancia dal primo minuto la coppia Mertens Milik: gli M&M’s subito dolci per i palati partenopei.

Napoli: Reina Hysaj Albiol Koulibaly Ghoulam Allan Jorginho Hamsik Callejon Milik Mertens. Rientra a centrocampo il regista Jorginho.

Non parte benissimo il Napoli: all’ottavo minuto Niang supera Hysaj sulla destra e fa partire un cross rasoterra che Abate clamorosamente non spinge in porta.

Al 18° spunto di Mettere sulla sinistra. Il tiro a giro si stampa sul palo ma finisce sui piedi del ben posizionato Milik. Tiro sporco ed 1-0 Napoli. Per il polacco è il primo gol in campionato.

Il Napoli domina ed è padrone del gioco. Al 32° su corner, Milik salta altissimo e con una potente incornata spedisce il pallone nel sette alla destra di Donnarumma. Bellissimo gol e 2-0.

Il primo tempo finisce tra gli applausi di un Napoli convincente e trascinato da un Mertens ispiratissimo e da un Milik implacabile. Gli M&M’s allontanano dal San Paolo lo spettro di Higuain.

Nel secondo tempo, il Napoli, però, mette in evidenza il suo lato peggiore: disattenzioni e reparti slegati. Il Milan ci mette dieci minuti per riportare in parità l’incontro prima con Niang che ancora una volta supera Hysaj in velocità ed insacca sul palo lontano un poco reattivo Reina e poi con Suso il quale dal limite dell’area fa partire un siluro che si insacca appena sotto la traversa alla destra di Reina.

Da quel momento il Napoli si risveglia e sospinto da un pubblico che chiede a gran voce la vittoria, regala minuti di spettacolo e concretezza. È sempre Mertens che dà il via al nuovo vantaggio azzurro: tiro potente sulla sinistra del portiere e magistrale parata di un eccellente Donnarumma. Sulla deviazione del portiere il più veloce è Callejon che spinge il pallone in rete mandando in estasi lo stadio. Il Milan perde la testa: vengono espulsi prima Kucka per un fallo su Mertens e successiva reazione e poi Niang, già ammonito, per un fallo stupido su Reina. Per il Napoli due cambi: Zielinsky al posto di Allan (sul 2-2) ed Insigne al posto di Mertens sul 3-2. Ottimo l’impatto del polacco, destinato ad una stagione da protagonista ; mentre insufficiente l’apporto di Insigne che non tiene palla, sbaglia facili passaggi e sembra svogliato. Proprio, però da un passaggio (errato) di Insigne nasce il gol di Callejon il quale spinge in rete un tentativo con le mani di Romagnoli di evitare un autogol. È il 90°. Il Napoli vince, convince a sprazzi, ma sa di poter contare su una coppia di attaccanti davvero in palla: Mertens e Milik.

Bene Callejon, incisivo Zielinsky, impreciso Hamsik; troppo sulle gambe Hysaj e Ghoulam, poco reattivo Reina su entrambi i gol.

59% di possesso palla; 16 tiri in porta e due nuovi acquisti che daranno qualità e gamba al centrocampo: Diawara e Rog. Il Napoli ha già 3 punti in più dello scorso anno e ben 6 gol fatti. Stavolta non c’è un solo bomber ma a ben 3 a quota due: Callejon e gli M&M’s Mertens e Milik.

Dieta dopo le vacanze? Basta un corretto stile alimentare

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Prodotti Light, ecco quelli che fanno veramente dimagrire

Le classiche diete fai da te, permettono di perdere qualche chilo di troppo, ma poi ci ritroviamo brevemente punto a capo.

Uno stile di vita adeguato, che consenta di tenere basso il livello di glucosio nel sangue dovrebbe essere l’obiettivo da perseguire.

Per non danneggiare le cellule e non accelerarne il processo di invecchiamento. In che modo? Scegliendo alimenti a basso indice glicemico, che non alzano il livello di zucchero nel sangue. E come riuscirci, soprattutto dopo l’estate quando l’aria di vacanza abbassa la capacità di resistenza alle tentazioni e invoglia alla trasgressione?

Attenzione all’idea di adottare la soluzione di aumentare il consumo di cibi ricchi di proteine e grassi animali, rispetto ai cibi ricchi di carboidrati. Vi sono infatti alimenti che, pur non avendo un alto indice glicemico, hanno un alto indice insulinico, in quanto stimolano direttamente la produzione di insulina da parte del pancreas, come il latte e i suoi derivati, ad esempio.

Inoltre, gli alimenti ricchi di grassi animali, carni rosse, burro e formaggi, ostacolano il funzionamento dell’insulina, rendendo più difficoltoso il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, aumentandone così la concentrazione in circolo.

Un pizzico di biochimica – L’insulina è un ormone secreto dal pancreas che collabora con un altro ormone pancreatico, il glucagone, per mantenere in equilibrio i valori di glicemia nel sangue. Cosa fanno i due? L’insulina abbassa la glicemia portando i nutrienti all’interno delle cellule muscolari e adipose. Invece il glucagone agisce in senso opposto: alza la glicemia, assieme a  catecolamine e cortisolo, facendo rilasciare glucosio da fegato e tessuti.

Perché è importante mantenere in equilibrio la glicemia nel sangue? Perché se essa si abbassa troppo, il cervello e gli organi ne risentono, con chiaro pericolo per la vita. Viceversa se essa si alza troppo, si hanno danni a tutti i tessuti, come accade nel diabete.

Quindi, non basta ridurre la quantità di zuccheri introdotti con l’alimentazione per perdere peso, è necessario fare in modo che non aumenti la quantità di insulina circolante, perché l’effetto sarebbe quello di inibire il consumo delle riserve energetiche dell’organismo, causando un aumento ponderale. Allora, come fare? Esaminiamo insieme alcuni alimenti.

  • PANE – Il pane appena sfornato contiene carboidrati che sono subito utilizzabili. Questo vale anche per il pane tostato, dove nel processo di tostatura viene scissa una quota di amidi che sono quindi più disponibili ad entrare nel torrente circolatorio. Attenzione al pane confezionato, spesso addizionato di zuccheri e amidi solubili. Il pane  di qualche giorno potrebbe essere un’alternativa, perché perde la “dolcezza” grazie a una reazione chimica tra il glutine e gli zuccheri, che vengono quindi resi meno disponibili. Naturalmente sì ad un buon pane integrale.
  • CEREALI E LEGUMI – Il riso e il miglio sono ricchi di zuccheri e amidi. Meglio il riso basmati integrale, perché ne è meno ricco. Va bene la pasta di grano duro, da cuocere al dente, più ricca di proteine come il glutine, che garantisce una metabolizzazione più lenta dei carboidrati. La pasta lunga, tipo spaghetti, linguine, bucatini, va preferita a quella corta, perché nel processo di trafilatura gli amidi possono essere scissi in zuccheri più semplici, che facilitano il rilascio e l’assorbimento. Il farro e il kamut, usati come chicco intero integrale, contengono dei carboidrati meno biodisponibili e a più lunga cessione quindi, anche se contengono meno glutine del grano, possono essere indicati. Bene amaranto, quinoa e grano saraceno. Bene anche orzo decorticato e caffè d’orzo. No alle patate. Tra i legumi preferire ceci, lenticchie, fagiolo mungo, fagioli pinto, il tempeh ed il tofu preparato con fagioli di soia.
  • FORMAGGI – Il formaggio non è un alimento ideale in caso di iperglicemia/diabete per la sua complessa composizione. Il problema principale è costituito dalla quota di zuccheri, presenti in quantità di gran lunga superiore rispetto alla carne e al pesce. Dovendo sceglierli, meglio quelli a maggior contenuto proteico, lipidico e salino e meno ricchi di zuccheri, come parmigiano, provolone e pecorino. È comunque consigliabile un consumo saltuario, per l’effetto indiretto che hanno sul lavoro dell’insulina.
  • FRUTTA – Ideali sono mirtilli, lamponi, more, ribes, ciliegie, fragole, melograno, limone e pompelmo giallo, avocado. L’arancia, per il suo contenuto di zucchero, va mangiata con parsimonia. Tuttavia in alcuni persone con marcata iperglicemia l’arancia, usata da sola lontano dai pasti, può contribuire a ridurre il tasso glicemico per effetto dell’acido citrico. Effetto assente nel mandarino, meglio la clementina. Il kiwi nonostante il valore medio-alto di indice glicemico può essere usato senza dare problemi. Infatti, lo stimolo metabolico dato dalla acidità e dalla vitamina C si ripercuote positivamente sull’attività del pancreas. Per quanto riguarda la mela, sì al frutto fresco crudo, no alla mela cotta, in cui il fruttosio si trasforma in glucosio, determinando un più rapido aumento dei valori glicemici. Pere: attenzione a quelle mature, dove il fruttosio si trasforma in glucosio, proprio come nella cottura. Bene la frutta secca (a eccezione degli anacardi) e la polpa di cocco. Un suggerimento per la colazione: invece delle marmellate si possono usare creme di mandorle o di polpa di cocco, da spalmare su pane di cereali integrali.
  • DOLCI – Cacao e cioccolato amaro possono essere usati, soprattutto se crudi e dolcificati con zucchero di cocco e non con quello al latte. Importante sapere che il cacao crudo contiene 20 volte più antiossidanti del vino rosso e 30 volte più del tè verde.
  • VERDURE – In genere tutte le verdure possono essere consumate tranquillamente eccetto carota, cipolla, barbabietola, sedano, zucca, carciofo che, se cotte, presentano zuccheri rapidamente assimilabili. Meglio quindi consumarle crude. In tutti i casi le verdure crude dovrebbero aprire il pasto in modo che l’indice glicemico totale, alla fine, risulti più basso. Il pomodoro se consumato crudo con la cipolla è in grado di esercitare un’azione ipoglicemizzante. I funghi possono tornare molto utili se la funzionalità epatica non è compromessa. Potendo essere associati a quasi tutte le verdure crude e ad alcune verdure cotte come puntarelle e cicoria, provocano un consumo degli zuccheri circolanti da parte del fegato. Il carciofo, così come il topinambur, contiene l’inulina, uno zucchero non assimilabile dalla mucosa intestinale che lo diventa, però, per azione del calore.Quindi no al carciofo cotto. Anche la classica caponata estiva preparata con aglio, melanzana, peperone e zucchina può essere consumata tranquillamente.
  • CARNE – La carne di maiale può essere consumata sia cotta che sotto forma di insaccati, come prosciutto crudo e salsicce. Anche la selvaggina, in quanto magra e a basso contenuto di glicogeno, un polimero del glucosio. Da escludere salami, mortadelle, cotechini in quanto l’eccesso di sodio, conservanti e polvere di latte creano picchi glicemici indesiderabili. Da evitare la carne di cavallo (sapore dolciastro, maggior contenuto di glicogeno). Sarebbe meglio sostituire tutta la carne con cibi vegetali proteici come la frutta secca (noci, mandorle, noci brasiliane), i semi oleaginosi (lino, chia, sesamo, zucca, girasole), la canapa, l’alga spirulina e i legumi
  • CONDIMENTI E GRASSI – A crudo olio di lino, canapa, sesamo, oliva extravergine. In cottura l’olio di cocco può sostituire il burro in tutte le ricette, e naturalmente l’olio extravergine. Riassumendo la dieta ideale a basso indice glicemico e insulinico è una dieta esclusivamente vegetale, a base di cibi biologici composta da abbondanti verdure crude, cereali non raffinati, legumi e proteine vegetali, il tutto condito con una buona quantità di grassi vegetali estratti a freddo. Una buona notizia per i vegetariani.

(Fonte: Dott.ssa Cristina Ferrari, www.animadelcibo.it – Modificato)

Comune di Napoli, la gestione del sistema “multe” passa a Finmeccanica

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Comune di Napoli, ecco il nuovo piano di rientro dal debito

La riscossione delle multe restano la “falla” del Comune di Napoli. Per non parlare delle somme non incassate relative agli anni precedenti: circa mezzo miliardo di euro.

Per mettere a regime il sistema, il Comune di Napoli ha avviato una mega-riforma della gestione amministrativa delle multe. Una parte, in precedenza assegnata all’Area Legale della Polizia Locale, è stata affidata al nuovo Servizio Sanzioni Amministrative, all’interno della Direzione Servizi Finanziari.

Mentre tutta la gestione delle sanzioni del Codice della strada, dei regolamenti comunali e delle ordinanze sindacali è stata appaltata ai privati.

Il bando da 9,9 milioni di euro è stato aggiudicato a giugno all’Rti Finmeccanica Spa e Soes Spa, che gestirà attraverso un software avveniristico tutto il sistema: dalla presa in carico dei verbali, all’abbinamento della targa del veicolo al proprietario, dall’imbustamento all’affrancatura, fino alla notifica e all’incasso del bollettino.

La società vincitrice fornirà anche agli agenti di Polizia Locale dei palmari ultra-moderni.

Una sorta di tablet con fotocamera, in grado, ad esempio, di sapere in tempo reale, semplicemente inquadrando il veicolo, se è in regola o meno con l’RcAuto. In caso di irregolarità, la multa scatta in automatico e viene inviata subito al super-cervellone.

Tutt’oggi le percentuali di riscossione del Comune restano drammaticamente basse. Nel bilancio di previsione appena approvato, il Comune prevede di incassare dalle sanzioni stradali 87 milioni di euro.

Pertanto anche quest’anno si prevede che la riscossione risulti inferiore rispetto ai verbali elevati dai vigili urbani.

Soldi che dovrebbero essere destinati a potenziare i servizi pubblici, migliorare la sicurezza stradale e gli equipaggiamenti della Polizia Locale, e che invece, in gran parte, non arriveranno mai nella casse di palazzo San Giacomo tendono a crollare del tutto negli anni successivi alla notifica del verbale e della cartella esattoriale.

I napoletani che pagano la multa a 3 giorni dall’elevazione sono pochissimi. Quasi tutti fanno ricorso, anche se non dovuto, e il Comune è costretto ad iscrivere a ruolo le somme contestate. In pratica, la palla passa, alla fine, nelle mani di Equitalia.

Incomunicabilità tra genitori e figli. Una madre racconta la sua tragica esperienza

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L’incomunicabilità tra genitori e figli oggi è una costante. Ragazzi che vivono esperienze e la propria adolescenza senza confrontarsi con gli adulti che nel frattempo sono presi dai loro problemi. C’è un mestiere che nessuno ti insegna a fare. Non esistono libri, trattati che possono spiegarti come comportarti, come essere un buon genitore. Poi un giorno accade qualcosa che ti sconvolge la vita e ti obbliga a fare i conti con te stessa.

Ci sono dolori che ti lacerano l’anima, che ti distruggono, che ti annientano ma sei impotente davanti a loro. Li subisci e tenti con tutte le tue forze di andare avanti, di arrancare, di giungere alla riva per risalire e far risalire anche tuo figlio o tua figlia, che è l’essenza della tua vita. Per una madre un figlio è questo: è la sua stessa vita.

UNA MADRE RACCONTA – Come un giovane ramo che spezzato dal vento cade in un fiume e tenta di accostare, così pensavo di lui e della sua esistenza sbandata. Era precipitato in una voragine della quale non mi ero accorta e di questo, m’incolpavo. Così mi sentivo doppiamente responsabile e pensavo di essere un completo disastro come genitore.

Già da bambino Giorgio era un tipo chiuso, introverso, silenzioso, ma questo suo atteggiamento si accentuò alla morte del padre, avvenuta quando aveva circa undici anni. Troppo presa a lavorare per mantenerlo, non mi ero accorta di nulla, non mi rendevo conto che si sentiva abbandonato, solo e dimenticato come un giocattolo che non serve più. Il tempo passò per me velocemente, per lui forse no, fino al giorno in cui smettemmo di parlare, di comunicare, quasi di vederci pur abitando nella stessa casa. Che madre orribile sono stata. Adesso posso dirlo ad alta voce anche se non serve più a nulla. Vorrei poter tornare indietro e rimediare, ma non si può. Ora posso solo rimproverarmi per ciò che non sono stata. Accadde tutto con lo squillo del telefono.

Stavo per recarmi al lavoro quando risposi. Dall’altro capo dell’apparecchio mi dissero che mio figlio stava male e si trovava in ospedale. Solo in quel momento realizzai che Giorgio non aveva dormito a casa e non me ne ero accorta. Oramai era grande, aveva ventidue anni e spesso dormiva fuori, comunque sia avrei dovuto saperlo. Corsi in ospedale e solo in quel momento venni a sapere una drammatica verità. Giorgio era in overdose da cocaina. Continuavo a ripetere ai medici che si stavano sbagliando di grosso, che non era di mio figlio che stavano parlando, perché lui non era un drogato. “Vi denuncio tutti” iniziai ad urlare come una matta “Come vi permettete di insinuare una cosa simile” proseguii mentre due poliziotti mi bloccarono le braccia portandomi in una stanza alla fine di un lungo corridoio. Laggiù trovai un medico che mi fece accomodare e con calma mi disse: “Signora, mi dispiace molto che debba sapere le cose in questo modo, ma suo figlio sta rischiando un arresto cardiaco o un ictus”. Li guardavo uno ad uno con fare sbalordito perché sapevo, anzi ero convinta che stessero prendendo un abbaglio. Il mio Giorgio era un bravo ragazzo. In quel momento uno dei poliziotti, il più anziano, disse: “Sono padre e le posso assicurare che siamo sempre gli ultimi a sapere le cose”. “Voglio vedere mio figlio!” esclamai con gli occhi lucidi e piena di rancore. “In questo momento è incosciente” rispose il dottore “Ma di certo, non sarò io ad impedirglielo”. Fu così che mi portarono da lui, il mio bambino, perché di colpo lo rividi piccolo, indifeso, attaccato a quella flebo con gli occhi chiusi e bianco come un cadavere. Mi tremavano le gambe e mi sentii mancare. Dalle analisi fatte ci fu la conferma: mio figlio era un consumatore abituale di cocaina. Turbata cominciai a piangere perché mi resi conto di quale pessima madre ero. Il medico mi si avvicinò e appoggiandomi una mano sulla spalla esclamò: “Adesso, possiamo solo aspettare e sperare”. Mi accasciai come un sacco vuoto sulla sedia accanto al letto e lì, vi rimasi per ore senza dire una parola, mentre la mia mano accarezzava il viso del mio piccolo.

Un’angoscia terribile d’impossessò di me, il terrore era la paura di perdere l’essenza della mia vita. Giorgio era la mia stessa persona, ma non ero stata in grado di dimostrarglielo, tanto meno di dirglielo. Solo in quel drammatico momento, mi resi conto di quale pessima madre ero stata. Mio figlio era cresciuto da solo e nella totale solitudine, si era perso. Se si trovava in quel letto d’ospedale, in quelle condizioni, era per colpa mia e pur non essendo molto credente, cominciai a sussurrare una sorta di preghiera. “Prendi me e lascia stare mio figlio. Se qualcuno deve andare via sono io, perché ho sbagliato nei suoi confronti, l’ho abbandonato quando aveva più bisogno. È cresciuto come un orfano e smarrito, confuso si è perso nel gioco della vita” con gli occhi gonfi bisbigliavo quelle frasi che mi giungevano da un cuore ferito, sanguinante, dolorante “Ho pensato a me stessa e non mi sono guardata attorno. Non ho visto che accanto a me c’era un bambino bisognoso di affetto, di cure, attenzioni. Piccolo mio, potrai mai perdonare questa donna? Figlio adorato non lasciarmi anche tu che sei la luce, l’aurora, il bagliore delle stelle nella notte, non abbandonarmi e lotta, lotta con tutte le tue forze perché io sono qui con te e ti voglio bene, anche se non te l’ho quasi mai detto”. Le ore passavano lentamente tanto da sembrare anni e mentre la mia mano carezzava quei cappelli dorati madidi di sudore, rividi un bambino che serio in volto se ne stava in disparte, stringendo a sé un pupazzo di peluche più grande di lui.

Era il giorno del funerale di suo padre ed io non mi accorsi del terribile dolore che gli stava logorando l’anima. Non una lacrima uscì dai suoi occhi grandi come l’oceano, ma persi in una dimensione che non riconobbi. Chissà, forse tutto ebbe inizio quel giorno, nel quale nessuno si degnò di abbracciarlo, neppure io. Mentre ripercorrevo le vicende della nostra esistenza, un suono fortissimo mi riportò alla realtà. “Presto signora si sposti!” esclamò concitata un’infermiera prendendo una siringa e chiamando il dottore a gran voce. Il cuore di mio figlio si era fermato. Fui cacciata dalla stanza e lo lasciai lì, in balia del destino. D’istinto mi girai, voltandogli le spalle piegata in due su me stessa dal forte dolore allo stomaco che non mi faceva respirare. “Giorgio no!” mormorai con un filo di voce seduta per terra, con le lacrime che solcavano il viso bagnando le mie mani giunte. Non esiste dolore più grande per una madre che vedere il proprio figlio soffrire e in questo caso assistere alla sua possibile dipartita. È innaturale! Non potevo accettarlo, anche perché mi sentivo responsabile del folle gesto che aveva compiuto. Trascorsero alcuni minuti per me interminabili, che mi spezzarono il cuore frantumandomelo. Ad un certo punto udii la porta alle mie spalle aprirsi e uscì il medico sospirando. Mi vide a terra e mi aiutò ad alzarmi. Comprese il mio sguardo e subito disse: “Stia tranquilla è salvo, però deve riposare”. Lo abbracciai forte e continuando a piangere, lo ringraziai. “Ringrazi qualcuno più in alto di me” fu la sua risposta. Decisi così di recarmi alla piccola cappella dell’ospedale dove trovai un parroco intento a sistemare le candele. “Ne vuole accendere una?” mi domandò offrendomela. “Sì, grazie” risposi. Mi ritrovai a raccontare la mia vita a quel reverendo dicendogli di quale pessima madre fossi.

Pacatamente rispose che se fossi stata davvero in quel modo, non mi sarei trovata lì ad accendere un cero per mio figlio. “La cosa più difficile è sapere amare. Lo diamo per scontato, ma non è così. Dobbiamo ricordarci tutti i giorni di quello che abbiamo e di come possiamo perderlo in un attimo”. Se doveva essere una lezione di vita, l’avevo imparata eccome. Sono trascorsi quasi due anni da quella terribile esperienza. Giorgio è entrato in una comunità e adesso è “pulito”. Sembra rinato e non è più neppure quel ragazzo cupo e ombroso di prima; ha trovato il sorriso e la voglia di vivere, forse perché da allora non l’ho più lasciato solo, ma soprattutto perché sono diventata la madre di cui aveva bisogno e a cui chiedeva disperatamente aiuto.

Quel gesto ha cambiato entrambi, ora siamo legati in un modo incredibile. Alla fine credo che sia stato lui, che ha salvato me… una madre che aveva smarrito la strada di casa.

(fonte www.associazioneverba.org)

Lo strano caso del Birrificio Italiano

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Sagre ed eventi in Campania dal 9 all'11 giugno

di Maria Sordino – Anche nel mondo della birra artigianale non si riesce a stare tranquilli. È di qualche giorno fa la notizia che il Birrificio Italiano, tra i sei birrifici che nel 1996 hanno dato vita al movimento della birra artigianale, è protagonista di una spiacevole vicenda di natura giuridica.

Questa la storia: il birrificio belga Lefebvre, produttore della birra Barbar (una Strong Ale al miele), ha avanzato precise richieste nei confronti del marchio verbale Barbarrique, con il quale si identifica la speciale linea di maturazioni in legno realizzate dal Birrificio Italiano, piccola azienda con sede a Lurago, in provincia di Como. Per la precisione, la contestazione è arrivata dal gruppo d’investimento Jupece Invest, che possiede il birrificio Lefebvre.

La storia inizia a maggio 2016, quando Jupece Invest intima all’azienda lombarda di non depositare il marchio Barbarrique, perché troppo simile a quello della birra Barbar. Effettivamente c’è  una certa somiglianza fonetica tra i due nomi, per cui la richiesta di Jupece viene ritenuta lecita.

Pur controvoglia, al Birrificio decidono di rinunciare alla registrazione verbale del marchio e di procedere solo con quella figurativa. In effetti se a livello fonetico c’è qualche possibilità di confusione tra i due marchi, a livello grafico sono profondamente diversi. Storia conclusa quindi? Neanche per sogno.

Pochi giorni fa il Birrificio Italiano ha ricevuto una nuova comunicazione da parte di Jupece: l’azienda belga contesta anche il deposito del logo Barbarrique, perché visivamente troppo simile a quello della loro birra. Una richiesta oggettivamente impossibile da comprendere. I marchi sono differenti in tutto: nel colore, nella forma, nel soggetto rappresentato.

Come spesso accade in queste situazioni, per dimostrare le proprie ragioni, il Birrificio Italiano si vedrebbe costretto a sostenere costosissime spese legali. Una lotta impari, visto che il confronto è tra una piccola realtà nata dalla passione di Agostino Arioli, laureato in agraria, che vent’anni fa decise di metter su un brewpub, un locale dove si produce, si vende birra sul posto e si fa degustazione e una grande azienda belga con più di duecento anni di storia alle spalle.

Alla luce delle insensate motivazioni su cui si basa il contenzioso, la speranza è che, a breve, arrivi un dietro front da parte di Jupece Invest e tutto il polverone rientri senza ulteriori conseguenze.

Sulle orme di Caravaggio, una tour culturale dedicato al grande artista

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sulle orme di caravaggio

Il Centro Culturale Anima di Napoli ha organizzato per il 30 agosto un tour culturale che ripercorre la vita del Caravaggio.

Dopo l’omicidio del Tomassoni Caravaggio fugge da Roma e viene a Napoli, ospitato e protetto dalla nobile famiglia Colonna.

Questo artista così attento a ciò che lo circonda, un così sensibile osservatore della natura umana, tanto da prenderla a modello per le sue opere, qui a Napoli esegue molti capolavori.

Il più napoletano dei dipinti è sicuramente “Le sette opere di Misericordia”, ambientato in un vicolo semibuio dove si affollano personaggi e storie di miserie quotidiane, allievate da opere di bene ispirate dai vangeli.

Il periodo napoletano è interrotto da un soggiorno di un anno del pittore a Malta dove incorre in una lite con un cavaliere di rango più alto che gli giura vendetta.

Il secondo periodo napoletano vede il pittore molto attivo e realizza opere quali “Il martirio di Sant’Orsola”.

Partendo dal Pio Monte, importante committenza napoletana del Caravaggio, il tour si propone di ripercorrere i luoghi dove il Merisi ha lavorato, passeggiato, e si è ispirato.

Martedì 30 agosto dalle 16.00 alle 18.30 – Chiesa e quadreria del Pio Monte della Misericordia – Chiesa di San Domenico, Via Sedile di Porto

per informazioni animadinapoli@hotmail.it / 3739042367 – 08119013492

Museo Archeologico di Napoli: “Fatiche Ferite” mostra di Luigi Pagano

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Il progetto, promosso dal Servizio Educativo del MANN, coadiuvato dal professore Simone Foresta e dal critico d’arte Pasquale Ruocco, muove attorno alla colossale statua dell’Ercole Farnese reinterpretata dall’artista confrontando il suo lato mondano con quello divino, le ferite terrene con le leggendarie fatiche.

La mostra ha ricevuto il riconoscimento del Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee 2016. In occasione dell’inaugurazione verrà presentato il catalogo con testi, oltre che del curatore, di Simone Foresta e Pasquale Ruocco.

«Il corpo di marmo dell’Eracle Farnese – suggerisce il curatore Marco de Gemmis – si fa osservare nel suo imponente insieme, ma presto, inevitabilmente, invita pure a farsi scomporre e ricomporre allontanandosene e avvicinandosi. luigi pagano

Diversamente da come ce lo mostra la precedente, copiosissima iconografia post-antica, che si appropria della sua colossale interezza, Pagano, come forse ancora non era stato fatto, spezza la statua per considerarla in parti: scompone e astrae, e non ricompone l’antico corpo ispiratore in nessun lavoro di questa installazione di grandi (Cinto, Idra, Leone) e piccoli dipinti (il polittico Lacerti e le Chine che evocano le dodici fatiche in rapidissime allusioni): preferisce frammentarlo definitivamente, e al limite accostare bruscamente il protagonista – o meglio le parti che ne preleva – a tracce a stento riconoscibili delle mitiche storie che lo hanno attraversato, proiettando la presente, fisica realtà nella dimensione, da essa inscindibile, della memoria, del racconto del suo vissuto.

Ridottane parzialmente la monumentalità e mascheratone il valore di intramontabile icona, l’opera si apre a nuove direzioni: più facilmente può apparirgli un grande e possente uomo vivo, capace di suggerire altre immagini di corpi non di marmo ma di carne, come è nel quadro con la testa segnata da una lunga e profonda ferita ricucita che ancor più ci riguarda e chiama in causa al di là della dimensione dell’arte.

Pagano ha accolto con la necessaria preoccupazione il nostro invito a confrontarsi con l’Eracle del Museo, intravvedendo quasi subito, però, che la sfida gli consentiva di proseguire coerentemente la sua ricerca. La sua pittura dipinge e scolpisce, o meglio plasticamente modella, quel che sottopone a metamorfosi mentre si insinua in pieghe, avvallamenti e bombature, scabrosità, ferite.».

La mostra sarà visitabile, fino all’11 settembre, secondo gli orari del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Trekking Urbano a Napoli, tra Arte e Cultura. Programma e criteri di partecipazione

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Il Comune di Napoli ha aderito alla XIII Giornata Nazionale del Trekking Urbano promossa dal Comune di Siena, che si terrà in tutta Italia il 31 ottobre e a Napoli da 29 ottobre 2016 al 13 novembre.

Il progetto prevede una serie di iniziative da realizzare in Città lungo gli itinerari di seguito indicati, e pertanto invita tutti coloro che sono interessati a  presentare  proposte finalizzate  alla realizzazione di percorsi guidati e/o percorsi di animazione da inserire nel calendario degli appuntamenti della manifestazione che si svolgerà a Napoli dal 29 ottobre 2016.

Le proposte dovranno essere auto sostenute, senza prevedere alcun onere per il Comune di Napoli, e caratterizzarsi per uno o più dei seguenti contenuti:

Valorizzazione dei percorsi pedonali e del paesaggio urbano; coinvolgimento del pubblico (cittadini e turisti) capacità di animare e valorizzare gli itinerari individuati dal Comune di Napoli contenuti o modalità che esprimano creatività, responsabilità e sostenibilità turistica.

La Giornata Nazionale Del Trekking Urbano”Trekking Urbano: nell’anno del Giubileo un cammino interiore si svolgerà in tutta Italia il 31 ottobre 2016 mentre a Napoli sarà strutturata in 4 appuntamenti. Il titolo della tappa napoletana è “/Luoghi dell’Anima”. I percorsi e le date scelte dall’Amministrazione Comunale per l’iniziativa sono i seguenti: 29, 30 e 31 ottobre 2016 – I Luoghi dell’Anima: da Piazza Museo alle Catacombe di San Gennaro Dalle Scale della Principessa Jolanda alla Chiesetta di San Gennaro

l novembre 2016 – “l Luoghi dell’Anima: Da Piazza Museo al Cimitero delle Fontanelle, attraverso il Ponte della Sanità”

5 e 6 novembre 2016 – “l Luoghi dell’Anima: dalla Basilica di San Gennaro ad Antignano alla Stazione della Metropolitana di Salvator Rosa, fino all’Opera Ferrovia Centrale per la Città di Napoli, 1906 (Naples procession)  di William Kentridge nella stazione Toledo”

12 e 13 novembre 2016 – “lLuoghi dell’Anima: Urbs Sanguinum, l’itinerario del prodigio del sangue a Napoli (dal Duomo, alle Chiese di San Lorenzo Maggiore, San Gregorio Armeno, Santa Maria della Mercede. Gesù Vecchio, Santa Chiara- limitate a soste esterne)

Le attività di percorsi guidati si svolgeranno il sabato alle ore 11,30 e 16,30, la domenica alle 10,30 e .alle 11,30, il lunedì alle 10,00 e alle 16,00 mentre eventuali attività di percorsi di animazione sono a discrezione dei soggetti proponenti relativamente alla scelta delle modalità e dei tempi, purché compatibili con l’iniziativa.

Si precisa che le attività autorganizzate potranno prevedere lo sbigliettamento nella misura massima di € 5,00 per il percorso guidato e di 7€ per le animazioni o percorsi teatralizzati.

Caratteristiche dei soggetti che possono presentare la propria candidatura

Possono partecipare alla selezione soggetti quali Imprese, Associazioni, Enti, Consorzi, Fondazioni in forma singola o associata, purché in regola con la normativa vigente, operanti  nel settore di riferimento e con esperienza nella organizzazione e nella gestione di eventi, documentata ed esplicitamente segnalata nel curriculum .

Attribuzione delle attività

Ai fini della valutazione della candidatura per animazione è necessario produrre una relazione illustrativa dell’attività che si intende realizzare,  finalità e obiettivi, corredata delle seguenti informazioni: luogo  di svolgimento  delle  attività  da  individuarsi  in  piena  autonomia organizzativa  lungo  gli itinerari ; descrizione dell’allestimento degli spazi; date e orari di svolgimento; programma  dettagliato; cast artistico; target di riferimento; coerenza con i il titolo della Giornata Nazionale del Trekking Urbano coerenza e integrazione con l’ambiente e lo spazio urbano. (sono ammesse max 3 cartelle carattere 12 max 45 righe per cartella) curriculum    dell’Impresa,   Associazione,    Ente,   Consorzio,    Fondazione,    delle   attività    svolte nell’ambito  del  settore.

Nel  caso  di  raggruppamenti  è  necessario il  curriculum  di  ogni  soggetto partecipante al raggruppamento; scheda con l’indicazione delle professionalità  a disposizione per la realizzazione delle attività, con i relativi curricula.

Allestimento ed organizzazione degli spazi

Tutti i permessi necessari e quant’altro relativo alla disponibilità e all’utilizzo della location per l’evento, ivi incluso eventuali licenze di agibilità e autorizzazioni, sono a carico del soggetto proponente e dovranno essere presentati al Servizio Turismo prima della realizzazione dell’evento stesso.

Requisiti : avere a disposizione le risorse professionali in grado di eseguire il progetto di cui trattasi.  Nel caso di raggruppamento tale requisito deve essere fornito dal raggruppamento nel suo complesso; dichiarazione,ai  sensi  degli  artt.  46  e 47  del  D.P.R.  445/2000,  di esonero  dell’Amministrazione Comunale  da  qualsiasi  responsabilità  per  eventuali  danni  arrecati  a persone,  cose  o  animali  in relazione allo svolgimento dell’iniziativa a firma del legale rappresentante  con allegata fotocopia di valido  documento  di identità; Nel  caso di raggruppamento  o consorzio  detta dichiarazione  deve essere rilasciata da tutti i partecipanti al raggruppamento. Dichiarazione,ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 445/2000, di essere in regola con la posizione tributaria e contributiva

Criteri Di Aggiudicazione E Selezione Dell’offerta

I servizi oggetto del bando di gara saranno aggiudicati secondo i criteri di valutazione elencati nella

seguente tabella:

Criterio Maxpunti
Particolarità della  proposta ed impressioni paesaggistiche 20
Coinvolgimento dei cittadini e/o delle scuole del territorio 10
Offerta in lingua straniera e dei segni 10
Esperienza maturata nella realizzazioni di iniziative in collaborazione con il Comune di Napoli o con altri Enti Pubblici 20
Curriculum 20
Proposte  integrate ( che comprende percorso-animazione

-degustazione)

20
Totale 100

Promozione degli eventi

L’amministrazione comunale potrà garantire, esclusivamente, un sostegno sotto  forma  di promozione degli eventi nell’ambito della campagna pubblicitaria mediante  una  o  più  delle seguenti forme di pubblicità : sito web e web tv del Comune di Napolimailing e attività di ufficio stampa e comunicazione comunale sul programma complessivo; produzione di materiali grafici per il programma integrale delle attività; distribuzione  dei materiali  pubblicitari  nei  principali  punti  informativi  della città nonché agli operatori turistici locali;

Modalità e termini di presentazione delle candidature

Le proposte, indirizzate al Comune di Napoli- Servizio Turismo- Maschio Angioino, dovranno essere presentate al Protocollo del Servizio Turismo, sito al II piano del Maschio Angioino, entro le ore  12 del giorno 5 settembre 2016 con lettera di accompagnamento recante come oggetto “Candidatura per la realizzazione di attività da effettuarsi nell’ambito del GIORNATA NAZIONALE DEL TREKKING URBANO, specificando se percorso accompagnato o animazione” L’orario di ufficio nel quale è possibile presentare la domanda è dalle 9.00- 12.00 dal lunedì al venerdì.

Per informazioni Signor Carmine Maturo –responsabile Unità Organizzativa Autonoma Promozione e valorizzazione del Turismo Sostenibile, dei percorsi pedonali e delle aree paesaggistiche email: carmine.maturo@comune.napoli.it

Alla ricerca del silenzio perduto: rischi e pericoli dell’antropofonìa

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di Maria Sordino – Le auto per strada, un aereo che decolla, il vociare della gente al mercato oppure in metropolitana.

Siamo totalmente immersi nel rumore, che non ci accorgiamo della sua assenza. Il silenzio è un’esperienza sensoriale ardua da provare e non solo in città. Se tentassimo di ricordare l’ultima volta che abbiamo ascoltato il silenzio, probabilmente avremmo non poche difficoltà.

Il silenzio ha provato a cercarlo un ecologo americano, Gordon Hempton, che da 35 anni percorre il mondo – microfono alla mano – militando silenziosamente per la protezione degli spazi sonori sempre più infestati dall’antropofonìa, i suoni di origine umana, arricchendo il suo archivio con migliaia di ore di “suoni dell’esistenza”. Non è alla ricerca del silenzio perfetto, interstellare – che come il vuoto assoluto significa soltanto assenza di vita – ma di qualcosa che non contenga il rumore costante degli umani, latrati di motore o musichette da supermercato, banca, ascensore.

Hempton è un cercatore di suoni “naturali” e di silenzi. Il progetto è poetico, ma il metodo per determinare una zona di silenzio è assolutamente scientifico. Il nostro orecchio percepisce rumori distanti anche venti chilometri e, secondo le sue rigorose misurazioni, “silenzio” significa assenza di suoni umani all’alba, per almeno 15 minuti consecutivi e in spazi grandi almeno 3mila chilometri quadrati. Abbastanza per creare un “effetto buffer” che attutisca il suono attorno a un punto centrale di assoluta tranquillità.

Viviamo in un mondo pieno di rumori, ma il silenzio è fondamentale per la nostra sopravvivenza. È in grado di infondere calma, di allontanare i pensieri negativi e non solo: secondo alcune ricerche, sarebbe in grado anche di migliorare sensibilmente la nostra vita e di avere un impatto positivo sulla salute, in particolare su quella del cervello.

Il giornalista Daniel A. Gross ha ricostruito sul sito “Nautilus”, in un articolo intitolato “This is your brain on silence”, l’importanza del silenzio per gli esseri umani, riportando alla luce alcune ricerche sul tema.

Che i rumori siano dannosi non è una novità: secondo uno studio del 2011 dell’Organizzazione mondiale della sanità, più di 3000 infarti ogni anno sarebbero causati proprio dall’inquinamento acustico. Già da tempo sono noti i collegamenti tra quest’ultimo e l’aumento dei disturbi del sonno e dei problemi cardiaci. I rumori infastidiscono, perché le onde sonore penetrano nell’orecchio e la vibrazione viene convertita in segnali che il cervello riceve, reagendo immediatamente. Lo stato continuo d’allerta del cervello porta al rilascio di cortisolo, l’ormone dello stress: per questo motivo, le persone che vivono in ambienti molto rumorosi tenderebbero a sentirsi più agitate e ansiose del normale.

Il silenzio sarebbe dunque da preferire. L’assenza di rumore, tra l’altro, calma i nervi e favorisce l’immaginazione: quando ascoltiamo una canzone e poi questa si interrompe improvvisamente, noi continuiamo lo stesso a cantarla nella mente.

Questo significa che la mancanza di input, dunque, sembra essere essa stessa un input. “La libertà dai rumori permette alla nostra coscienza di crearsi lo spazio giusto per fare le sue cose, per tessere ciò che siamo nel mondo e aiutarci a scoprire dove collocarci – spiega il giornalista D.A. Gross -. Ecco il potere del silenzio.”

Ma dove trovare sul pianeta terra il silenzio perfetto? Il candidato migliore sembrava essere l’Antartide, ma neanche laggiù gli aeroplani, le barche, i generatori diesel delle basi scientifiche – il cui rombo si sente fino a 30 chilometri – sono abbastanza lontani. Gli aerei sono i principali colpevoli: il rumore dei motori viaggia fino a 150 chilometri e non c’è altitudine che li tenga distanti.

E allora? “Quello che rischiamo di perdere nel mondo di oggi è la capacità di ascoltare veramente – sostiene l’ecologo americano G. Hempton -. Vorrei che ognuno di noi potesse meditare cullato dal fruscio del vento tra le foglie, il cinguettio degli uccelli e il rombo della tempesta, senza il sottofondo di rumori umani.” Ma dove?

 

INGV: chiarimenti sul valore della magnitudo della scossa del 24 agosto h.3.36

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di Antonella Amato – In queste ore l’INGV riceve molte richieste di chiarimenti sul valore della magnitudo della scossa più forte della sequenza in atto in Italia centrale, quella avvenuta il 24 agosto alle ore 03.36. Si riportano di seguito alcune precisazioni che possono contribuire a fare un po’ di chiarezza:

Il valore della magnitudo NON è utilizzata per il risarcimento dei danni prodotti dai terremoti; per questo scopo in passato sono stati utilizzati i valori di intensità calcolata sulla base della scala Mercalli (in realtà la scala Mercalli-Cancani-Sieberg).
Come qualsiasi parametro fisico, la stima della magnitudo è affetta da incertezza. In particolare il valore di magnitudo calcolato dall’INGV è 6.0 ± 0.3.
Le stime fornite dall’INGV, dall’USGS e da altre agenzie internazionali rientrano nella variabilità aspettata.
I dati utilizzati e i parametri del modello crostale di riferimento possono differire contribuendo all’incertezza della stima. L’INGV utilizza un modello delle velocità crostali calibrato proprio per l’Italia centrale e una densità di stazioni sismiche maggiore di quello delle altre agenzie internazionali che utilizzano modelli di velocità globali.
Anche L’INGV, utilizzando i modelli globali ed un’altra tecnica di analisi dei dati (RCMT) ottiene un valore di magnitudo pari a 6.2.
Esistono diversi definizioni e metodi di stima delle magnitudo (magnitudo locale, magnitudo momento, magnitudo dalle onde superficiali e di volume, magnitudo durata, …). Queste vengono utilizzate a seconda del tipo di strumentazione che ha registrato le onde sismiche rilasciate dal terremoto e della distanza tra le stazioni e l’epicentro (scala locale, regionale o globale). Per il medesimo evento sismico, dovrebbero fornire stime della magnitudo identiche, ma effettivamente forniscono valori leggermente differenti anche se di norma all’interno delle incertezze di ciascuna stima.

Terremoto, LIBRA PEOPLE COMPANY lancia una proposta di aiuto

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I manager di Libra People Company lanciano una proposta per inviare un aiuto economico e veloce ai terremotati delle zone colpite dal sisma nel Centro Italia.

I manager di Libra People Company lanciano una proposta per inviare un aiuto economico e veloce ai terremotati delle zone colpite dal sisma nel Centro Italia.

#Enel può intervenire economicamente devolvendo una parte della prima rata del canone Rai di 70 euro.

Per esempio stornando il 15%. Per i prossimi anni il 10% o una parte comunque dell’importo del canone si potrebbe destinare alla #Protezionecivile e alla prevenzione rischio geologico. Ti piace questa idea?

Terremoto Centro Italia. Ultimi Aggiornamenti

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Sono 204 i morti finora estratti dalle macerie del comune di Amatrice. Lo ha detto il sindaco Sergio Pirozzi il quale ha poi ribadito come secondo i calcoli manchino all’appello almeno altre 15 persone tra le quali due bambini nel centro storico, a Via Cola.

L’ultimo aggiornamento ufficiale del Dipartimento della Protezione Civile parla di 250 morti. Il numero dei feriti ospedalizzati è salito a 365. Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, teme però che il bilancio in termini di vittime, possa essere di dimensioni peggiori di quello dell’Aquila dove i morti furono 309″.

Sono in particolare le vittime ad Amatrice che nelle ultime ore fanno crescere il triste bilancio dei morti. Sempre ad Amatrice c’è stato il primo arresto per sciacallaggio. I carabinieri hanno arrestato un 45enne originario di Napoli, pluripregiudicato, che tentava di introdursi in un’abitazione forzandone la porta con un cacciavite.

Visti i militari, l’uomo si è dato alla fuga. Bloccato, ha ingaggiato una colluttazione con i carabinieri, che lo hanno arrestato. I militari hanno riportato lievi lesioni, guaribili in 6 giorni.

Continuano le scosse:  l’ultima in serata di magnitudo 4,3 è stata avvertita nell’area del cratere ed ha provocato ad Amatrice alcuni crolli in edifici già danneggiati. avvertite anche nelle Marche, nel Lazio e in Abruzzo. Dall’inizio dello sciame e fino alle 7 di stamane, ne sono state registrate circa 470. Prosegue senza sosta il lavoro dei vigili del fuoco e di tutti i soccorritori.

I NUMERI UTILI PER AIUTARE

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/08/24/terremoto-tutti-i-numeri-utili-per-informazioni-e-donazioni_bed1812d-ef8c-432f-96f6-8ce5264a9782.html

(fonte ANSA) (foto Ivan De Gregorio)

CHAMPION’S: CON IL NAPOLI, BENFICA, DINAMO KIEV E BESIKTAS

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di Gianmarco Giugliano – Si è svolto il sorteggio per gli attesissimi gironi della Champions League. Non è andata malissimo per il Napoli, reduce, nelle uniche due partecipazioni, da gironi di ferro. Questa volta il girone B vedrà gli azzurri opposti ai portoghesi del Benfica , agli ucraini della Dinamo Kiev ed ai turchi del Besiktas.

L’avversario più difficile sulla carta è sicuramente il Benfica, campione di Portogallo e testa di serie del girone. In attacco schierano Jonas: il giocatore che ha sfidato Suarez ed Higuain per la scarpa d’oro. Formazione esperta ed ostica.

La Dinamo Kiev è la vera incognita del girone: stadio da 70000 posti, caldissimo sugli spalti quanto ghiacciato sul terreno. Ha venduto la stella Dragovic ma ha conservato il bomber Moraes e le ali offensive Yarmolenko e Gonzales.

I turchi del Besiktas possono contare su uno stadio calorosissimo. Erano una delle squadre da evitare nella quarta fascia ma è capitata al Napoli.

Tutto sommato un girone equilibrato che non ha né squadre stellari, né squadre materasso.

La Cassa Ragionieri vaglia agevolazioni e sussidi per gli associati delle zone colpite dal sisma

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ROMA – “Nel prossimo consiglio di amministrazione della Cassa nazionale di Previdenza dei Ragionieri saranno vagliate una serie di misure volte a sostenere i nostri iscritti in difficoltà a causa del terremoto che ha colpito il centro dell’Italia”. Lo rende noto Luigi Pagliuca, presidente dell’istituto pensionistico dei ragionieri.

“Dopo che il Cda avrà deliberato, gli associati che hanno subito danni in uno dei comuni colpiti dal sisma, potranno inoltrare una domanda per la concessione di un sussidio straordinario così come previsto dal nostro regolamento per i trattamenti assistenziali nei casi di eventi eccezionali che abbiano avuto rilevante incidenza sul bilancio familiare e sullo svolgimento dell’attività professionale. Verrà sospeso anche il pagamento dei contributi previdenziali – ha spiegato il numero uno della Cassa ragionieri – con le scadenze fino al 31 dicembre 2016”.

Pagliuca esprime a chi è stato colpito dai tragici eventi la solidarietà e la vicinanza del consiglio di amministrazione, attraverso i vicepresidenti degli Ordini e i delegati presenti sul territorio.

Montecorvino Rovella, programma della Sagra della Braciola. Parte dell’incasso alle zone terremotate

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programma sagra della braciola

Nel solco della tradizione torna la Sagra della Braciola, l’appuntamento irrinunciabile dell’estate montecorvinese, dal 26 al 29 agosto 2016.

La 38esima edizione della Sagra, a cura della Pro Loco Rovella presieduta dal Fernando Moscariello, immergerà tutti i visitatori in un mondo di bontà dove la protagonista assoluta sarà la gustosa braciola avvolta con il caratteristico “fil di ferro” e preparata secondo un’antica ricetta locale, ancora oggi custodita gelosamente.

Durante la manifestazione che si terrà a Montecorvino Rovella (Sa) da venerdì 26 a lunedì 29 agosto, i partecipanti potranno degustare squisiti panini farciti con tanta braciola al ragù, il tutto accompagnato vino dei colli salernitani.b

Per chi non preferisse il panino, può, in alternativa, assaporare un ottimo piatto di pasta fumante sempre arricchito con la buonissima braciola, poi, per andare incontro a tutte le esigenze culinarie quest’anno il menu si arricchisce con: pizza fritta, patatine fritte, zeppola e fetta di anguria.

Gli stand sono stati allestiti nella piazza antistante il Municipio di Montecorvino Rovella e saranno aperti dalle ore 20.30. A rallegrare le quattro serate, tanti spettacoli da non perdere.

  • Venerdì 26: spettacolo di danza a cura di Tocco di Classe a seguire musica popolare con i Sibenga Sunamo;
  • Sabato 27: musica con Le Ninfe della Tamorra;
  • Domenica 28: rappresentazione di danza del “Ballet professionale dance” seguirà il concerto di Piera Lombardi;
  • Lunedì 29: ancora tanta buona musica con il duo Alfonso e Michela seguirà Enzo Toriello con la sua fisarmonica.

L’edizione 2016 della Sagra della Braciola è stata patrocinata da: Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Montecorvino Rovella, Camera di Commercio di Salerno, Ente Provinciale per il Turismo, Comunità Montana Monti Picentini, Gal Colline Salernitane, Unpli Campania, SeleCoast e Consorzio Proloco Sele/Picentini.

Funicolare Centrale di Napoli, aggiornamenti sulla chiusura e lavori in corso

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L'ANM informa che l’Unione Sindacale di Base ha proclamato uno sciopero del trasporto pubblico locale di 24 ore.

di Antonella Amato – La Commissione Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità ha fatto il punto oggi, con i responsabili degli uffici comunali competenti e  tecnici e dirigenti dell’Anm, sui lavori che stanno interessando la  Funicolare Centrale. La Commissione ha anche programmato  approfondimenti sui cantieri di Piazza Garibaldi e di Via Marina, da  effettuare con riferimento al sistema dei trasporti e, soprattutto,  alle problematiche della viabilità e della sicurezza.

La Commissione presieduta da Gaetano Simeone ha ascoltato la dirigente  dei servizi comunali Realizzazione e manutenzione linea metropolitana  1 e 6, ing. Serena Riccio, il direttore dei lavori della Funicolare  Centrale, ing. Ferrentino, e il responsabile Anm per i servizi  alternativi, ing. Parimbelli, per essere aggiornata sulla situazione  dei lavori alla Funicolare Centrale. Domande specifiche sono state  poste dal presidente Simeone e dai consiglieri Esposito (PD), Langella  (Prima Napoli), Lebro (La Città) sui tempi previsti, sulla gara  svolta, sui servizi alternativi predisposti a beneficio dei moltissimi  utenti che, soprattutto con l’inizio delle scuole, subiranno disagi a  causa della chiusura.
I lavori hanno una durata di 10 mesi, e quindi si concluderanno entro  giugno del 2017; il loro costo è di 8 milioni e 160mila euro;  riguardano adeguamenti previsti per legge, come la sostituzione  dell’argano, delle funi e la revisione delle vetture, e lavori di  sistemazione delle stazioni. La gara, che è stata aggiudicata con il  sistema dell’offerta economicamente vantaggiosa, prevede le penali di  legge in caso di ritardi, ma anche una premialità in caso di chiusura  anticipata dei lavori. Ai responsabili tecnici dei lavori è stato  chiesto di fornire alla Commissione un report mensile sull’andamento  dei lavori stessi e sul cronoprogramma complessivo affinché la  Commissione stessa possa esercitare il proprio ruolo di indirizzo e  controllo. Per quanto riguarda i servizi alternativi, sottolineato che  in positivo la città gode di un sistema integrato di trasporti e che,  in negativo, ci sono problemi per il trasporto su gomma, è stato  spiegato che la mobilità sarà garantita innanzitutto dalla linea 1  della metropolitana e dal potenziamento del 40% della frequenza del  C16 che vedrà aggiungersi, dalla seconda decade di settembre, altre 3  vetture in modo da portare la frequenza a circa 10 minuti, misura  giudicata insufficiente dal presidente Simeone che ha sollecitato  misure più incisive. Per garantire la mobilità, inoltre, è stato  variato il percorso del C28 e istituita una navetta in Via Palizzi.  Avanzata anche la proposta (dal consigliere Langella) di valutare il  contributo che per migliorare la mobilità può essere offerto dal taxi  collettivo.
Nel corso della riunione sono stati anche affrontati i problemi della  sicurezza legati ai cantieri di Piazza Garibaldi e alla rimozione dei  binari  del tram in disuso (consigliere Lebro) e di Via Marina  (consigliere Esposito) nelle loro implicazioni con il sistema della  viabilità, problematiche che il presidente Simeone si è impegnato ad  affrontare in prossime riunioni ad hoc con il coinvolgimento degli  assessori competenti e degli enti coinvolti, preannunciando che la  Commissione intende svolgere la funzione di cabina di regia per  affrontare tutti gli aspetti, che sono interconnessi, della mobilità,  dei trasporti, delle infrastrutture e della viabilità, implicati nei  numerosi lavori pubblici in corso in città.

Terremoto, i rifugiati donano il pocket money per le persone sfollate

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Un piccolo gesto di solidarietà dal grande valore simbolico. I rifugiati e richiedenti asilo ospiti in un centro Sprar di Gioiosa Ionica (in provincia di Reggio Calabria), gestito dalla Rete dei Comuni Solidali, hanno deciso di donare il loro pocket money in favore delle popolazioni colpite dal violento terremoto, che questa notte ha devastato il centro Italia.

In tutto si tratta di 75 persone, beneficiarie dell’accoglienza, che rinunceranno alla somma loro garantita (di circa 2,5 euro al giorno) per fare una donazione agli sfollati dei comuni di Accumoli, Amatrice e Pescara del Tronto. “Stiamo cercando di capire come aiutarli a fare il versamento – spiega Giovanni Maiolo, coordinatore del progetto Sprar di Gioiosa Ionica -. Questo è un piccolo ma rilevante gesto di aiuto tra popoli, da parte di chi si è sentito accolto in Italia e vuole in qualche modo ricambiare la solidarietà”.

Ennesima catastrofe sismica e sul piano della prevenzione non è stato fatto nulla

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di Antonella Amato – Siamo un Paese meraviglioso a sciagura avvenuta, abbiamo affinato la migliore organizzazione possibile per la Protezione civile, la nostra solidarietà non ha confini, la gente scava a mani nude e non lesina aiuti, accoglienza, solidarietà concreta. Ma non riusciamo ancora a mettere in campo una cultura della prevenzione, come in California o in Giappone. Siamo la Penisola dei terremoti, lo Stato europeo con la più alta frequenza di eventi del genere. Quale potrebbe essere la soluzione più realistica? La tendenza attuale, anche in Italia, per affrontare questo problema verte su due fronti: la previsione e la prevenzione.

Non è possibile prevedere con esattezza i terremoti, è tuttavia possibile prevedere gli effetti sul territorio; questo significa che tali effetti possono essere modificati o addirittura neutralizzati attraverso una serie di misure di prevenzione. La misura più semplice è quella di non costruire le case nelle zone molto pericolose o comunque costruirle secondo le norme antisimiche; rimane però il problema delle vecchie costruzioni e nel nostro Paese la maggior parte del patrimonio edilizio è vecchio o comunque non concepito in maniera antisismica.

  • Una politica seria di prevenzione consiste in pratica in una serie di iniziative politico-amministrative e tecniche come:
  • Studiare e quindi conoscere la sismicità di tutto il territorio nazionale sia dal punto di vista storico (terremoti storici) sia dal punto di vista sismo-geologico per poter individuare le zone in cui si possono verificare i terremoti, con quale forza, frequenza e pericolosità;
  • Fare un censimento del patrimonio edilizio e del suo stato di conservazione soprattutto nelle zone classificate sismiche ed avviare le necessarie opere di risanamento e di adeguamento antisismico, con gradualità e dando la priorità agli edifici pubblici (ospedali, scuole, chiese..);
  • Prevenire i danni, nel senso che dopo aver individuato le zone sismiche (zonazione, classificazione) occorre far seguire una politica di difesa dai terremoti basata su diversi livelli articolati nel tempo e nello spazio dove l’educazione e l’informazione di massa costituiscono momenti permanenti importanti (soprattutto nella scuola);
  • Adeguare le norme tecniche ed investire più risorse nella ricerca di materiali da costruzione più adatti e di tecnologie più avanzate e rispondenti a livelli di maggior sicurezza;
  • Rendere la protezione civile più efficace addestrando la popolazione per l’emergenza.

Non ha senso parlare di previsione dell’evento sismico indipendentemente da una adeguata politica di prevenzione dei danni e, d’altra parte è giusto concentrare gli sforzi di prevenzione là dove sappiamo con certezza che, in un futuro vicino e lontano, il terremoto tornerà.

Occorre comunque dire che negli ultimi anni gli sforzi degli enti scientifici che si occupano di sismologia e di ingegneria sismica, grazie alle ricerche compiute a partire dalla fine degli anni ’80 nell’ambito dei progetti del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti, hanno contribuito a gettare le basi per una nuova coscienza, anche politica, sull’importanza strategica della ricerca sismologica nel territorio italiano.

Come comportarsi durante il terremoto

La scossa sismica di per se non costituisce una minaccia per l’incolumità delle persone; non è reale il pericolo dell’aprirsi di voragini che inghiottono persone o cose. Quello che provoca vittime durante un terremoto è principalmente il crollo degli edifici, o di parte di essi; inoltre costituisce un grave pericolo per l’incolumità anche la caduta di quello che c’è dentro ed alcuni fenomeni collegati quali incendi ed esplosioni dovute a perdite di gas, situazioni di panico collettivo con conseguenti ingorghi nelle strade ed impedimento delle squadre di soccorso a muoversi. Bisogna dunque avere preventivamente un’idea ben chiara di quali sono le posizioni all’interno di un edificio o i luoghi all’esterno che si possono considerare pericolosi. Al momento del terremoto non si ha poi realmente il tempo per fare qualcosa di più che non riordinare le idee; una scossa, anche se sembra che duri un’eternità può al massimo durare poco più di un minuto e gli intervalli tra le scosse possono essere di pochi secondi. Per chi si trova all’interno di un edificio, il rischio principale è rappresentato dal crollo della struttura stessa e contemporaneamente anche dalla caduta di mobili e suppellettili pesanti. È meglio dunque prima di tutto cercare di collocarsi in vicinanza dei punti più solidi della struttura dell’edificio: questi in genere sono le pareti portanti (muri maestri), architravi, i vani delle porte e gli angoli in genere. È opportuno contemporaneamente cercare di tenersi lontani da tutto ciò che ci può cadere addosso con grave danno, cioè da grossi oggetti appesi ed in particolare dai vetri che si possono rompere e dagli impianti elettrici volanti che possono originare incendi. Può essere opportuno inoltre cercare di trovare riparo da ciò che può cadere, mettendosi ad esempio sotto grandi tavoli o letti. Se il terremoto ci sorprende quando ci si trova all’esterno, anche in questo caso il pericolo principale deriva da quello che può crollare. È necessario in questo caso non cercare riparo sotto cornicioni, grondaie o balconi e non sostare sotto le linee elettriche: può offrire un riparo più adeguato soltanto mettersi sotto l’architrave di un portone. Trovandosi poi in automobile è necessario evitare di sostare sotto ponti o cavalcavia, edifici o comunque in zone dove possono verificarsi smottamenti del terreno o frane.

Cosa fare dopo il terremoto

Al termine di una scossa forte, si possono essere verificati morti, feriti e molti danni: nei momenti immediatamente successivi è necessario attenersi ad alcune semplici norme per essere il più possibile di aiuto alla comunità e per non intralciare i soccorsi e gli aiuti. Chi si trova all’interno di un edificio prima di uscire deve:

Spegnere i fuochi eventualmente accesi e non accendere fiammiferi o candele anche se è al buio;

Chiudere gli interruttori centrali del gas e della luce;

Controllare dall’odore, assolutamente senza accendere fiammiferi o candele, se ci sono perdite di gas ed in tale caso aprire porte e finestre e segnalarlo.

Si deve poi lasciare l’edificio per recarsi in un luogo aperto uscendo con cautela e prestando molta attenzione sia a quello che può ancora cadere, sia ad oggetti taglienti che si possono trovare per terra. Se ci si trova in un edificio a più piani non si deve usare l’ascensore perché potrebbe bloccarsi improvvisamente o addirittura precipitare. Una volta usciti all’esterno è necessario comunque ancora mantenere la calma e prestare i primi soccorsi agli eventuali feriti, coprendoli con coperte. E’ meglio anche restare lontani dalle spiagge almeno per le prime ore per evitare il pericolo degli tsunami. Se siete in una zona che non ha riportato danni considerevoli, evitate di usare il telefono se non per segnalare casi gravi ed urgenti. Non tempestare di telefonate i centralini dei Vigili del Fuoco, delle sedi amministrative, delle fonti di informazione (giornali, radio, ecc.) o degli Osservatori Sismici. Se nella vostra località il terremoto è stato forte, gli Osservatori non sono in grado di darvi nessuna informazione utile in più di quello che possedete già, e tanto meno di predirvi cosa succederà nelle ore successive.

Terremoto: 159 morti, 368 feriti. Ultimi aggiornamenti, nuova forte scossa ML 4.4

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Il bilancio provvisorio è drammatico: 159 morti e 100 feriti secondo la Protezione Civile. Imprecisato il numero dei dispersi.

GLI AGGIORNAMENTI

Ore 20.30 – Una nuova forte scossa di terremoto di ML 4.4 si è verificata alle ore 19.46 di questa sera ad una profondità di 10 km, con epicentro a 4 km da Accumoli e 7 km da Amatrice e Cittareale (RI). Oltre 250 le scosse sismiche che dalle ore 3.36 di questa mattina sono state registate nella zona colpita.
Al momento il dato ufficiale parla di 159 vittime accertate e 368 feriti. Bilancio destinato a peggiorare, mentre il lavoro dei soccorritori prosegue incessante. In via di allestimento le tendopoli per l’accoglienza degli sfollati. Nel frattempo è stato istituito il numero telefonico 45500 per gli SMS SOLIDALI a favore delle popolazioni terremotate.

Ore 18.14 – Gli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno registrato finora “oltre 300 scosse dal sisma di magnitudo 6.0 che si è verificato questa notte con epicentro ad Amatrice”. Di queste scosse after shock cinque sono state forti, una in particolare alle 13.50 è stata di magnitudo 4.7 Ad affermarlo è Salvatore Mazza sismologo dell’Ingv durante la conferenza stampa che si è tenuta presso l’Istituto.

ORE 17:25 Obama chiama Mattarella: pronti a offrire aiuti
Gli Stati Uniti sono vicini al dolore degli italiani per le vittime del terremoto e sono pronti a offrire aiuti e assistenza. E’ quanto ha detto il presidente Barak Obama al Capo dello Stato Sergio Mattarella. Nel corso della telefonata a Mattarella, Obama ha espresso all’Italia il cordoglio e la solidarietà a nome di tutto il popolo americano.

ORE 16:50 Crollo Hotel Roma ad Amatrice, almeno due morti
Almeno due persone sono morte nel crollo dell’Hotel-ristorante Roma, ad Amatrice. Lo si è appreso da fonti dei soccorritori.

ORE 16:04 53 morti tra Amatrice ed Accumuli
Il dato aggiornato dalla protezione civile, di 77 morti per il sisma di questa notte, si riferisce – è stato spiegato – a 53 vittime nella zona di Amatrice ed Accumuli nel reatino e 20 vittime nella zona di Arquata nelle Marche.

ORE 15:58 Nuovo bilancio: 73 morti
Il nuovo bilancio del sisma di stanotte è di 73 vittime. Lo ha detto Immacolata Postiglione, capo dell’ufficio emergenze della Protezione civile, durante una conferenza stampa.

ORE 15.00 Bilancio non ufficiale: 63 morti
È di oltre 60 morti il bilancio non ufficiale del terremoto in centro Italia. Ad Amatrice si sono registrate per il momento 37 vittime, ad Accumoli 7 vittime a cui di aggiungono altri 4 dispersi: nei comuni laziali colpiti, quindi, le vittime sarebbero almeno 46.

ORE 14.30 Arquata del Tronto: 20 morti
Sale a 20 il bilancio dei morti del terremoto nelle Marche, nella zona di Arquata del Tronto. Lo rende noto la Protezione civile
regionale. Tutte le salme sono state portate nell’obitorio di Ascoli Piceno. ”Si continua a scavare – dicono i soccorritori – ma purtroppo cresce la richiesta di bare e sacchi mortuari”.

ORE 14.10  Scossa delle 13.45 con magnitudo 4.9
La scossa che dopo le 13.45 fa ha nuovamente colpito con più violenza l’area del terremoto di questa notte, è stata, secondo i primi dati provvisori arrivati al dipartimento della Protezione Civile, di magnituto 4.9. Un dato, precisano gli esperti della Protezione Civile, che è ancora indicativo perché dovra essere confermato dal rilevamento definitivo.

ORE 13:56 Terremoto, nuova forte scossa avvertita anche a Roma
Nuova forte scossa di terremoto, dopo quelle violente della scorsa notte che hanno colpito il Centro Italia. Il sisma si è sentito chiaramente anche a Roma.

ORE 13:35 Delrio ad Accumoli: “Tragedia, ora massima assistenza
“Una tragedia di proporzioni importanti, stiamo lavorando per aiutare tutti i feriti, organizzare il campo per stasera perché in queste zone farà freddo quindi dobbiamo garantire la massima assistenza. L’emergenza verrà organizzata in quattro campi in cui si darà assistenza alle persone”. Così il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio in visita ad Accumoli (Rieti) epicentro del tragico sisma. Delrio ha visitato il paese assieme al capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

ORE 13:05 Nuovo bilancio: almeno 45 morti
Almeno 45 i morti Il bilancio provvisorio delle vittime provocate dalle scosse sismiche è di almeno 45 persone, di cui 35 ad Amatrice.

ORE 13:00 Bimba morta, mamma scampata terremoto L’Aquila
Dormiva nel suo lettino nella casa delle vacanze ad Arquata del Tronto, ma il terremoto l’ha portata via. Marisol Piermarini aveva solo 18 mesi. E’ morta stanotte nel crollo della casa dove si trovava insieme al papà Massimiliano e alla mamma Martina Turco, una giovane abruzzese scampata al terremoto dell’Aquila, la sua città, nel 2009. La donna aveva deciso di trasferirsi ad Ascoli dopo quella terribile esperienza, ma un altro terremoto le ha strappato la figlioletta. Martina è ricoverata all’ospedale regionale Torrette di Ancona, dove è stata sottoposta a esami diagnostici approfonditi per scongiurare gravi conseguenze per essere rimasta a lungo sepolta sotto le macerie. Il compagno Massimiliano è ricoverato all’ospedale Mazzoni di Ascoli per le ferite riportate in varie parti del corpo, ma non è in pericolo di vita. In una stanza del nosocomio è stato composto il corpicino di Marisol ed è già iniziato il viavai dei familiari e dei parenti, sconvolti per la perdita. Su tutti il nonno ascolano Massimo Piermarini: è stato lui la notte scorsa tra i primi a raggiungere l’abitazione di Arquata. “Non volevano farmi passare perché era tutto pericolante, ma io ho detto che non me ne importava niente, che dovevo andare a cercarli: purtroppo per la bambina non c’è stato nulla da fare” ha raccontato, disperato.

Terremoto: al momento 25 vittime, 100 dispersi e 2000 sfollati. Estratti vivi due bambini

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di Antonella Amato – Sono 25 al momento le vittime accertate del terremoto che questa notte ha scosso il centro Italia, 100 i dispersi e circa duemila sfollati. Due bambini sono stati estratti vivi dalle macerie, sono due fratellini di 4 e 7 anni.  La nonna, dove erano ospiti, li ha infilati insieme a lei sotto al letto. La donna risponde da sotto le macerie. Tutta la frazione continua ad essere inaccessibile dalla statale. I volontari portano acqua e coperte. “Il paese non esiste più, quasi tutte le case di Pescara del Tronto sono crollate. E’ un disastro” ha detto Aleandro Petrucci il sindaco di Arquata del Tronto, paese in provincia di Ascoli Piceno, colpito questa notte dal terremoto. Ad ora il bilancio più grave è quello di Pescara del Tronto (Ascoli), dove le vittime accertate sono dieci. Secondo le informazioni provenienti dai primi gruppi di soccorso ad Accumoli, il piccolo centro del reatino epicentro del terremoto, le vittime fino a questo momento accertate sarebbero sei. Cinque i morti ad Amatrice (Rieti): tre corpi sono stati estratti dalle macerie mentre altre due vittime sono state trovate alle porte del paese. Altre tre vittime ad Arquata del Tronto (Ascoli), ma il bilancio potrebbe ancora peggiorare.

Segnalate molte persone sotto le macerie e il bilancio delle vittime è destinato a salire. Un eliambulanza ha trasportato alcuni feriti estratti dalle macerie delle case crollate ad Amatrice negli ospedali romani. Due bambini romani, un maschio e una femmina, sono tra i morti causati questa notte del sisma a Pescara del Tronto, frazione di Arquata in provincia di Ascoli Piceno. Lo sostiene una residente del posto, anche lei di origini romane. I due bimbi non erano fratelli. Sempre secondo la donna, il padre di uno delle sue vittime sarebbe ancora sotto le macerie della sua casa. Una commerciante di 49 anni è morta probabilmente per un infarto a Caldarola subito dopo la prima scossa di terremoto.

APPELLO DELLA PROTEZIONE CIVILE: Lasciare libere le strade di accesso alle zone colpite dal sisma, particolarmente la via Salaria, ma anche le linee telefoniche e cellulari per non intralciare i soccorsi: queste le raccomandazioni date dalla Croce Rossa Italiana sul suo profilo Twitter. “Tutta la Croce Rossa in stato di mobilitazione. Squadre cinofile, squadre di soccorso con 20 ambulanze in arrivo. Cucine da campo per assistenza alla popolazione in partenza per Amatrice e Accumuli. Gli automobilisti sono invitati ad evitare di percorrere Via Salaria per permettere ai mezzi di soccorso di raggiungere le zone colpite”. La Croce Rosa ha pubblicato un vademecum su cosa fare in caso di terremoto. Tra le indicazioni per chi è’ al chiuso si raccomanda di cercare riparo e non precipitarsi sulle scale o in ascensore, mentre chi è’ all’aperto deve recarsi nelle zone di raccolta evitando di usare il telefono e l’automobile.

E’ stato avvertito anche a Napoli il forte sisma che ha colpito, la notte scorsa, il centro Italia. Secondo quanto conferma la centrale operativa dei Vigili del Fuoco, diversi cittadini hanno telefonato spaventati per capire dove fosse l’epicentro. I vigili sottolineano che nessun danno si e’ registrato a persone o edifici e che, come da protocollo, due unita’ operative sono partite per supporto dei colleghi nei territori colpiti dal terremoto. Probabile l’invio di altri mezzi e uomini.

Sono attivi i numeri del contact center della Protezione civile: 800840840; e della sala operativa della protezione civile Lazio: 803555.

APPELLO A DONARE SANGUE -“Urge sangue, di tutti i gruppi sanguigni”. E’ l’appello lanciato dall’Avis provinciale di Rieti che invita i donatori a presentarsi dalle 8 alle 11, all’ospedale ‘De Lellis’ di Rieti. “Portate documento di identità e codice fiscale. Grazie a tutti”.

 

 

 

Terremoto di Magnitudo 6.0, colpito il centro Italia: morti e feriti. Bambini sotto le macerie

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Un terremoto di magnitudo ML 6.0 è avvenuto questa notte alle ore 03:36 italiane (24 agosto 2016 ore 01:36 UTC) tra le province di Rieti e Ascoli Piceno. L’epicentro è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV ad una profondità di 4 km.

I comuni entro 10 km dall’epicentro sono: Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), mentre i comuni entro 20 km dall’epicentro sono i seguenti:

Amatrice (RI) Cittareale (RI)Norcia (PG) Acquasanta Terme (AP)Cascia (PG)Montegallo (AP)Montereale (AQ)Campotosto (AQ)Capitignano (AQ)Castelsantangelo Sul Nera (MC)Valle Castellana (TE)Posta (RI)Borbona (RI)Monteleone Di Spoleto (PG)Montemonaco (AP)Poggiodomo (PG)Preci (PG)Rocca Santa Maria (TE)Cortino (TE)Leonessa (RI)Roccafluvione (AP)Ussita (MC)Visso (MC).

Il responsabile della Protezione Civile Lazio Carlo Rosa racconta: “Il 118 sta già intervenendo ad Amatrice ed Accumoli. Stiamo mandando i mezzi di movimento terra per liberare le strade di accesso. Già mobilitata la colonna mobile regionale con tende, cucine da campo e tutto quello che serve”.

Eliambulanze stanno portando negli ospedali romani i primi feriti di Amatrice. Almeno sei le vittime accertate ad Accumoli, paese epicentro del terremoto. Due sono bambini. “Qui è una tragedia, avviamo crolli e morti. Quattro persone sono sotto le macerie e non rispondono ai soccorritori.

E’ un disastro, siamo senza luce, senza telefoni, i vigili del fuoco non sono ancora arrivati”, ha raccontato il sindaco Stefano Petrucci. Mentre ad Amatrice, altro epicentro del sisma, i morti sono almeno cinque. Un uomo è stato salvato dalle macerie, ma nel fabbricato distrutto ci sarebbero altre 6 persone. Drammatico, anche in questo caso, il racconto a caldo del sindaco: “Si sentono voci provenire da sotto le macerie”. “Nell’ospedale di Amatrice ci sono stati molti crolli, la struttura è lesionata, ma i malati del mio reparto sono stati tutti messi in salvo dal personale”, ha detto il dottor Fabrizio Di Biase, dirigente medico del reparto di medicina. “Dalle notizie che abbiamo il paese intero è crollato – ha spiegato Di Biase -. L’ospedale è distante dal paese e molte persone, quelle che possono, stanno scendendo a piedi verso il nostro pronto soccorso”.

L’ospedale è una piccola struttura si montagna. Al momento del sisma nel reparto di medicina c’erano 15 pazienti. “Sono stati portati tutti all’esterno e vengono assistiti da medici e infermieri”, ha continuato il medico.

VORSA PER SALVARE UN BIMBO – Dalla città devastatsismaa dal sisma arrivano scene drammatiche, come quella dei paramedici che cercano di salvare Simone, sei anni, dalle macerie di una casa completamente distrutta. Massaggio cardiaco, pianti disperati degli zii che gridano in lacrime “è morto, è morto”. Sotto le macerie c’è anche il gemello di Simone, Andrea, con loro altre quattro persone di cui si ignorano le condizioni.

GOVERNO E PROTEZIONE CIVILE – Palazzo Chigi, in contatto con la protezione civile, segue da questa notte la situazione. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi segue gli eventi. Sono attivi i numeri del contact center della Protezione civile: 800840840; e della sala operativa della protezione civile Lazio: 803555. “E’ stato un terremoto superficiale, una scossa di magnitudo importante, di valore paragonabile al sisma dell’Aquila”, ha detto Fabrizio Curcio, capo dipartimento Protezione Civile, in un punto stampa durante il Comitato Operativo riunito da questa notte. “Rispetto all’Aquila cambia lo scenario – ha spiegato Curcio – quello era un capoluogo regionale importante, qui si tratta di una zona con una popolazione più diffusa ed è immaginabile che l’impatto possa essere meno gravoso in termini di vite umane”. È stato mobilitato l’Esercito per far fronte all’emergenza. Una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, è partita verso le zone colpite dal sisma. Squadre della scuola interforze Nbc di Roma sono già in prefettura, a disposizione delle autorità, insieme ad un ufficiale di collegamento.

APPELLO A DONARE SANGUE -“Urge sangue, di tutti i gruppi sanguigni”. E’ l’appello lanciato dall’Avis provinciale di Rieti che invita i donatori a presentarsi dalle 8 alle 11, all’ospedale ‘De Lellis’ di Rieti. “Portate documento di identità e codice fiscale. Grazie a tutti”.

Insultare i professori è reato: la decisione della Cassazione

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Da oggi insultare un professore sarà come rivolgersi in modo non appropriato ad un pubblico ufficiale. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito che coloro che insultano i docenti sono perseguibili penalmente. La decisione è stata presa in Toscana, durante un processo a carico di una mamma citata in giudizio per aver offeso pubblicamente un docente della scuola media.

Il reato è quindi perseguibile penalmente e le ammende per chi vi incorre non sono da trascurare. L’offesa a pubblico ufficiale era stata abolita come reato, ma nel 2009 è stata reintrodotta dal momento che ad essere leso non è solo l’onore della persona, ma la visione che gli altri hanno della sua figura.

Ecco cosa ha stabilito la Corte di Cassazione e in che modo cambia la situazione per i docenti italiani dall’anno 2016/2017.

In un primo momento il giudice di pace, che aveva analizzato il caso, si era schierato a favore della madre dello studente.

La docente ha però presentato ricorso e la Cassazione ha stabilito che il reato di oltraggio a pubblico ufficiale sussisteva. Gli insulti sono infatti stati rivolti all’insegnante all’interno dell’edificio scolastico e sono stati ascoltati da numerosi testimoni.

Le ingiurie sono infatti state rivolte alla docente nel momento in cui esercitava il suo lavoro, che la Corte afferma non limitarsi alle sole attività in aula, ma estendersi anche: alle connesse attività preparatorie, contestuali e successive, ivi compresi gli incontri dei genitori degli allievi.

La sentenza specifica infatti che “l’insegnante di scuola media è pubblico ufficiale” e di conseguenza sussistono gli estremi per applicare la Legge. Gli insulti sono stati rivolti alla professoressa durante l’orario di ricevimento (momento in cui è in servizio) e sono stati uditi da molte persone che si trovano nei locali della scuola.

L’offesa è stata quindi pubblica e alla presenza di testimoni, come deve avvenire per Legge, e di conseguenza il Giudice ha dato ragione alla professoressa.

La Corte di Cassazione specifica inoltre: la conoscenza di tale violazione da parte di un contesto soggettivo allargato a più persone presenti al momento dell’azione, da compiersi in un ambito spaziale specificato come luogo pubblico o aperto al pubblico e in contestualità con il compimento dell’atto dell’ufficio ed a causa o nell’esercizio della funzione pubblica.

Non in tutti i contesti insultare un docente o un altro pubblico ufficiale è perseguibile legalmente. Devono infatti sussistere delle condizioni ben precise, che comportano l’applicazione della Legge.

I criteri per cui un alunno o un genitore può essere perseguibile dalla Legge sono i seguenti: il reato deve compiersi mentre l’ufficiale è in servizio; devono essere presenti dei testimoni che possano certificare di aver udito gli insulti; l’oltraggio deve avvenire in luogo pubblico o aperto al pubblico; le parole devono essere un oltraggio all’onore e al rispetto dell’ufficiale.

Nel momento in cui tutti questi criteri sopra elencati sussistano il docente può denunciare l’accaduto ed essere tutelato dalla Legge.

Premio “The Young Designers Bridal Awards”, dedicato ai giovani stilisti. Ecco come partecipare

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“The Young Designers Bridal Awards”, il premio destinato a giovani fashion designers promosso da Maison Signore e Hera Wedding Style Week, in collaborazione con L’Accademia della Moda di Napoli. Il premio è legato al progetto “L’amore cucito addosso”, nell’ambito del quale i giovani stilisti dovranno presentare i loro bozzetti “Sposa” e “Alta Moda Donna” fino al 16 settembre (ore 12). Il bando completo può essere scaricato sul sito www.maisonsignore.it e nella sezione “blog” del sito www.herawedding.it

L’evento, che rende il premio unico nel suo genere in Italia, sarà dedicato al mondo degli abiti da sposa. Il premio sarà un contest che si svolgerà nel corso di “HERA. Wedding Style Week”, manifestazione organizzata a Napoli nel Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, dall’8 al 16 ottobre. Una nove giorni che si rivelerà Salone delle Eccellenze nel Wedding e che proporrà eventi arte, moda, food, aperitivi al tramonto, presentando il mondo sposa in una prospettiva inedita e originale.

I selezionati frequenteranno gli spazi del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, per realizzare uno dei tre capi proposti e scelti dalla Commissione esaminatrice, composta da opinion leaders, giornalisti e operatori del settore della moda di rilievo nazionale e internazionale. L’abito realizzato comparirà sulla passerella della Serata di Gala del 16 ottobre, nel corso della quale i partecipanti avranno a disposizione gratuitamente per la sfilata le modelle, la location, le attrezzature e i service. Il primo premio sarà uno stage di sei mesi, con successiva possibilità di assunzione, da Maison Signore, azienda leader di settore nella produzione artigianale di abiti da sposa, che vanta numeri da record: più di 40 anni di attività nel mondo del bridal, più di 2.000 metri quadrati di showroom tra gli atelier di Napoli, Aversa e Caserta, le 4 collezioni Signore Excellence, Victoria F, Enzo Miccio Bridal Collection e Valeria Marini Seduction e più di 200 modelli diversi di abiti da sposa realizzati ogni anno. La Maison, che ha inaugurato ad aprile una nuova sartoria e un nuovo ufficio stile, è considerata un punto di rifermento nel settore e oggi i suoi abiti sono nei più importanti showroom italiani, degli Stati Uniti e del Far East.