sabato, Aprile 27, 2024

Donald Trump, la Corte Suprema approva il ‘Travel Ban’

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Donald Trump incassa una vittoria con la decisione della Corte Suprema di consentire la piena applicazione del ‘Travel Ban’, ovvero le restrizioni per l’ingresso negli Usa imposte a cittadini di sei paesi a maggioranza musulmana.

Donald Trump è soddisfatto della decisione della Corte Suprema di consentire la piena applicazione del cosiddetto bando, ‘travel ban’ ovvero le restrizioni per l’ingresso negli Usa imposte a cittadini di sei paesi a maggioranza musulmana e che l’amministrazione Trump ha presentato lo scorso settembre nella sua terza versione dopo una serie di sfide legali. Il ‘travel ban’ ora può entrare in vigore nella sua interezza mentre continua la battaglia legale tra il governo americano e chi si oppone al provvedimento che chiama in causa soprattutto i cittadini di sei nazioni prevalentemente musulmane: Chad, Iran, Libia, Somalia, Siria e Yemen. Questa vittoria per Donald Trump è una ondata di ottimismo per il vento che sembra adesso soffiare a suo favore, a partire dalla riforma fiscale che si avvia a un nuovo esame prima di diventare legge offrendo la prospettiva della sua prima vera vittoria legislativa e passando per la forte speranza della vittoria in Alabama – si vota il 12 dicembre nell’elezione speciale per sostituire Jeff Sessions nominato da Trump ministro della Giustizia – nonostante il candidato repubblicano Roy Moore sia stato travolto da accuse di molestie sessuali.

La Corte Suprema, quindi, ha concesso una vittoria al presidente americano nonostante l’iter contrastato del provvedimento e la frustrazione manifestata a più riprese dallo stesso presidente che della ‘sicurezza alla frontiera’ ha fatto suo manifesto, sia nella lotta al terrorismo sia alla criminalità. Ma proprio il “bando” era stato il suo esordio tanto clamoroso quanto controverso, quando a gennaio aveva firmato un ordine esecutivo che bandiva dall’ingresso negli Usa i cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana e sospendeva l’accoglienza per i rifugiati. Immediate le proteste ma anche i ricorsi legali, di fronte ai quali l’amministrazione si era trovata costretta a presentare una seconda versione rivista del provvedimento, a marzo. Quindi un via libera ‘parziale’ da parte della Corte Suprema in giugno, che ha imposto di stilare una terza versione del ‘bando’, e che oggi la Corte Suprema ha dato il via libera per entrare in vigore. La decisione è stata presa a maggioranza, con il parere contrario di due giudici, Ruth Bader Ginsburg e Sonia Sotomayor. Ha vinto la linea promossa dal rappresentante dell’amministrazione Trump, Noel J. Francisco, secondo cui il presidente ha agito nel rispetto dei suoi poteri per controllare l’immigrazione. Francisco ha spiegato che l’ordine esecutivo dello scorso 24 settembre con cui il nuovo travel ban è stato emesso ha fatto seguito “a una analisi completa e globale delle informazioni condivise con governi stranieri e che sono usate per controllare stranieri che puntano a entrare in Usa”.

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