lunedì, Ottobre 7, 2024

Salvini: “studiamo la nazionalizzazione di Autostrade”. Ma Giorgetti frena

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il vicepremier annuncia lo studio sulla possibilità di nazionalizzare Autostrade e si dice a favore di un piano di grandi opere pubbliche sul modello lanciato da Trump.

“Stiamo studiando e lavorando, sicuramente non faremo i regali che qualcuno ha fatto in passato, quando qualcuno ha firmato provvedimenti che hanno fatto guadagnare miliardi ai privati e pagare miliardi agli italiani”: così il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato la possibilità di nazionalizzare Autostrade. Il vicepremier e ministro Salvini si dice intanto a favore di un ‘grande piano di grandi opere pubbliche come quello lanciato dal presidente Trump’.

“Studiando i bilanci di Autostrade, sì. Io sono a favore di una sana compresenza tra pubblico e privato. Ma il pubblico deve controllare”, afferma Salvini, interpellato ad Agorà.  “Io non sono pro o contro Autostrade, pro o contro Benetton – ha aggiunto Salvini –. In questo caso il privato ha fatto un disastro ed è un privato molto ben pagato. Quel che faremo non sarà dettato da voglia di vendetta, ma di giustizia. Se dovremo tagliare taglieremo in fretta”. “Sì, è vero”, la Lega votò il rinnovo delle concessioni ad Autostrade, ma “da parte di chi ha governato per anni e anni e ha firmato e verificato le concessioni, un buon silenzio sarebbe opportuno”, dice ancora Salìvini.

Giorgetti frena, il M5s attacca Fi e Pd

Sulla nazionalizzazione di Autostrade il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,  Giancarlo Giorgetti, ha una posizione diversa da Salvini:  “Non sono molto persuaso che la gestione dello Stato sia di maggiore efficienza”.

“Negli anni i governi di centrodestra e centrosinistra hanno costruito un sistema insano di favori alle concessionarie, contribuendo in maniera determinante ad arricchirle a discapito della manutenzione delle nostre infrastrutture”. E’ l’accusa che il Movimento 5 stelle, dal suo blog, muove a Fi e Pd che hanno “deciso di schierarsi con i Benetton” e non con “la richiesta di giustizia e di sicurezza che arriva da milioni di italiani”. “Con il Governo del Cambiamento tutte queste vergognose isole di privilegio verranno scoperchiate ed eliminate”.

Delrio: noi aumentammo le manutenzioni dell’80%

“Ognuno di noi deve capire il limite dell’azione politica: noi abbiamo fatto un piano infrastrutturale da 130 miliardi, abbiamo aumentato dell’80% le manutenzioni, ma non è detto che si raccolga quello che si semina. Questo rimane un Paese fragile”. Lo ha affermato Graziano Delrio“Dopo il crollo sono state dette troppe bugie, che tra l’altro disonorano i morti”: da parte dei governi precedenti a guida Pd “non c’è stata nessuna proroga delle concessione dal 2038 al 2042 e nessuna secretazione degli atti”. Lo afferma l’ex ministro alle infrastrutture. “Non ci è mai stata segnalata la necessità di limitazione del traffico”, aggiunge sull’inchiesta dell’Espresso sulle riunioni tecniche anche al ministero che in febbraio evidenziavano un calo dell’efficienza dei tiranti. “Chi mi ha diffamato sul web riceverà denunce”, prosegue.

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