domenica, Maggio 12, 2024

Lo scultore Domenico Sepe incontra la cucina di Pasquale Casillo

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Lo scultore Domenico Sepe è stato ospitato da Pasquale Casillo per gustare la cucina tipica partenopea proposta dallo chef di “Ieri, Oggi, Domani”.

Un incontro ai vertici quello dello scultore Domenico Sepe (nella foto con Casillo e Marra) con il patron di “Ieri, Oggi, Domani” Pasquale Casillo. Una fusione magica di arte e buona cucina che ha visto nella tipica trattoria e pizzeria di via Nazionale, l’apprezzato paladino dell’arte della scultura avvicinarsi ai piatti di una Napoli senza tempo.

Trovato un momento per allontanarsi dal Castel dell’Ovo, dove è impegnato con la sua mostra “La materia e l’eterno: l’Arte svelata” e nella presentazione del suo “Cristo Rivelato”, (per la prima volta in esposizione a Napoli) Sepe ha fatto piacevolmente visita al locale napoletano. Ed è così che, a prendere corpo grazie alle specialità dello chef Antonio Castellano e del pizzaiolo Gianni Ostetrico, è stato un istante di poesia diviso tra chi forgiando il bronzo crea sensazioni infinite e chi unendo insieme prodotti naturali ed estro, riesce ad emozionare lo spirito e il palato.

Con Domenico Sepe, quindi, l’arte continua a confrontarsi con la città, le sue stratificazioni, l’aspetto sacro e non ultima, in quanto scienza millenaria, con la cucina di una terra senza eguali.

Accompagnato dalla curatrice della mostra e storico dell’arte Daniela Marra, lo scultore napoletano, guidato dal patron Casillo, ha così apprezzato dei piatti come la tipica “genovese” e la “frittura del golfo” fino a giungere ai deliziosi dolci fatti in casa.

Ancora una volta nel sentire forte il bisogno del dialogo, Sepe ha osservato da vicino, anche attraverso i suoi antichi aspetti culinari, le facce di una Napoli ricca di valori e sapere. In mostra al Castel dell’Ovo fino al prossimo 22 novembre, il rappresentante di quella Napoli che fu anche dei suoi ispiratori Gemito e Sammartino, ha evidenziato ancora una volta la sua passione per tutti gli aspetti di una città ancora capitale, la stessa che anche grazie ai suoi antichi piatti esprime cultura popolare e passione. 

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