lunedì, Maggio 6, 2024

Grande successo, per la VI° edizione Festival Barocco Napoletano

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Con grande entusiasmo e un pizzico di emozione, il 12 dicembre 2022, nella preziosa Sala del Toro Farnese del Museo Nazionale di Napoli (MANN), è partita con grande successo la VI° edizione del Festival Barocco Napoletano ideata e curata dal Presidente Massimiliano Cerrito.

Con il concerto del 12 dicembre 2022, sempre nella storica location della Sala del Toro Farnese del Museo Nazionale di Napoli (MANN), si è aperta ufficialmente la VI° edizione del Festival Barocco Napoletano.

Creato e fortemente voluto dal Presidente del FBN Massimiliano Cerrito che da molti anni si impegna con forte tenacia e nobile spirito culturale, questo fortunato festival continua a proporre e diffondere quel prezioso e unico patrimonio della celebre Scuola Musicale Napoletana del Settecento, quando Napoli era una grande Capitale Europea.Grande successo, per la VI° edizione Festival Barocco Napoletano

Il festival, dopo i saluti del Direttore del MANN, Paolo Giulierini, che ha sempre appoggiato, concesso e favorito tale diffusione in un contesto archeologico dove la musica apparentemente non sembra essere attinente con questo luogo, dove invece è fortemente presente in ogni reperto archeologico come lo stesso Giulierini ha sottolineato, partendo propio dalla copia romana del celebre gruppo scultoreo ellenistico, in marmo, del Toro Farnese, si è aperto con l’esibizione della Associazione Giovanile Romana di Mandolino e Chitarra “Un pizzico di note – APS”, diretta dal Maestro Fabio Giudice, che hanno proposto un interessante e insolito programma partendo dal Settecento e arrivando fino al Novecento, con diversi autori come Giovan Battista Gervasio (1725 – 1785), Prospero Cauciello (1740 – 1790), Carlo Cecere (1706 – 1761), Konrad Wolki (1904 – 1983), Herman Ambrosius (1897 – 1993) e Bruno Szordikowski (1944 – 2021), regalando alla gremita Sala del Toro Farnese un’indimenticabile pomeriggio di grande musica, all’insegna della grande tradizione partenopea con la presenza del Maestro Fabio Menditto, che si è esibito con un omaggio allo strumento principe della nostra cultura, il mandolino, riscuotendo un lusinghiero successo.

La rassegna, sempre gratuita, conferma la canonica programmazione del lunedì pomeriggio (ore 18) nella sala già citata, promossa dall’omonima associazione Festival Barocco Napoletano, la cui direzione artistica, da quest’anno sarà curata dal maestro e pianista Keith Goodman, ormai un punto di riferimento importante per la cultura e quindi per la musica a Napoli, visto il suo valore artistico non solo come esecutore ma anche come divulgatore storico e ottimo didatta. 

Gli ingredienti ci sono tutti, dalle sonorità tradizionali dei mandolini, all’opera buffa, al jazz, fino alle melodie barocche che incontreranno anche gli stilemi della musica elettronica: infatti la chiave di volta della programmazione 2023 è, ancora una volta, la contaminazione tra espressioni culturali che, solo apparentemente, sembrano diverse.

Per il nuovo anno (16 gennaio), ecco un excursus dedicato alla tradizione barocca come ponte fra le culture europee: sul palco, il maestro Emanuela Coraelia De Rosa, eccellente mezzosoprano. Da non perdere, il 23 gennaio, il concerto per pianoforte e flauto con Keith Goodman (pianoforte), Annalisa Freda e Domenico Di Gioia (flauti).

A questo appuntamento seguirà (6 febbraio) uno spettacolo dedicato all’arte dell’improvvisazione, che avvicinerà, secondo l’interprete Gino Giovannelli, la più classica scuola napoletana e la più innovativa tradizione jazz. Immancabile l’evento dedicato all’opera buffa e alle suggestioni in costume (20 febbraio), mentre il concerto del 6 marzo sarà segnato dalle suggestioni di arie e romanze (Keith Goodman/pianoforte; Maurizio Esposito/ baritono).  Si andrà quindi alla scoperta dei talenti musicali partenopei tra Seicento e Ottocento con due concerti ad hoc (20 marzo e 10 aprile), mentre il 24 aprile sarà la volta delle contaminazioni fra musica elettronica e barocco.

La rassegna chiuderà l’8 maggio con una perfomance dedicata ai virtuosismi del plettro; non a caso Fabio Menditto e Roberto Pugliese, due Maestri del Conservatorio del San Pietro a Majella, saranno tra gli animatori della 6°edizione del Festival Barocco Napoletano, che ha raggiunto un lusinghiero traguardo grazie all’impegno assiduo del Presidente Cerrito che ci continua a proporre musica ad altissimo livello.

Sto parlando di quella stessa musica che animava la vita culturale partenopea del Settecento, dove i più gradi musicisti dell’epoca, da Paisiello a Durante, da Traetta a Jommelli, da Porpora a Vinci, da Scarlatti (Alessandro e Domenico) a Leo, e cosi via, venivano a studiare a Napoli per imparare i segreti della grande musica settecentesca, la stessa cosa che d’altronde fece anche Mozart, con i suoi viaggi culturali e “didattici” in Italia, dove apprese i segreti del bel canto e da questa sua preziosa esperienza sono nati alcuni dei suoi più grandi capolavori italiani, su libretto di Lorenzo Da Ponte: Don Giovanni (K 527), Così fan tutte (K 588) e Le Nozze di Figaro (K 492).   

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