venerdì, Aprile 26, 2024

“Maggio della Musica”, Pietro De Maria ospite a Villa Pignatelli

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Giovedì 31 maggio alle ore 20 in Villa Pignatelli – via Riviera di Chiaia, 200 (Napoli) Pietro De Maria per l’integrale delle Sonate di Beethoven inserite nella rassegna del “Maggio della Musica”, eseguirà le tre Sonate dell’op. 31

Continuano gli appuntamenti del giovedì con le Sonate di Beethoven alle ore 20 nella veranda neoclassica di Villa Pignatelli (Napoli – via Riviera di Chiaia, 200), che per questo appuntamento è prevista la presenza di Pietro De Maria che affronterà l’Op. 31  dall’integrale delle Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven la cui esecuzione è stata affidata ad alcuni dei migliori solisti italiani scelti dal direttore artistico Michele Campanella.

Classe 1967, il pianista veneziano protagonista del prossimo concerto, ha suonato con prestigiose orchestre e importanti direttori tra cui Chung, Gatti, Koopman e Noseda. Il suo vasto repertorio spazia da Bach a Ligeti. Ha registrato recentemente l’integrale di Chopin e ha ricevuto diversi riconoscimenti per alcune sue incisioni tra cui il Diapason d’oro. Docente al Mozarteum di Salisburgo, nel 1990 ha vinto il premio della critica al Concorso Tchaikovsky e il primo premio al Concorso Dino Ciani.

Ricordo molto bene una serata al teatro Verdi di Salerno, quando fu chiamato in “soccorso” da Daniel Oren la mattina stessa del concerto nel quale il pianista Fazil Say doveva esibirsi e che invece disertò improvvisamente il suo impegno. Ebbene, Pietro De Maria non solo “salvò” la serata, ma regalò al pubblico presente un’indimenticabile serata di grande interpretazione, eseguendo alcuni brani noti di Chopin.

Per l’appuntamento di giovedì prossimo De Maria eseguirà le tre pagine op. 31, che rappresentano un’inconsueta pubblicazione in “serie”, infatti abbiamo l’Op. 31 n. 1, n. 2 e n. 3, ma che tuttavia era una prassi molto frequente durante il diciottesimo secolo, per renderle più riconoscibili e più facili da pubblicizzare, secondo le esigenze dell’editore. La storia di queste sonate si accompagna a una serie di confusioni dovute alla pubblicazione con vari editori.

Il primo che le pubblicò, Nägeli di Zurigo, si prese infatti la licenza di modificare arbitrariamente una partitura (cosa che mandò su tutte le furie il compositore e lo indusse a cercare nuovi editori). A ogni modo, tali opere nascono in un momento di particolare attenzione di Beethoven per la forma sonata e hanno tutte un carattere sperimentale.

Se la numero uno e la numero tre hanno un’indole umoristica, fino alla monelleria, la prima inoltre contiene anche “un’anomalia”, cioè fare in modo che la mano destra anticipi la sinistra creando quell’effetto che viene chiamato “rubato” e che in genere rientra negli “abbellimenti” di una composizione pianistica a partire dal diciottesimo secolo, la seconda -detta “La Tempesta”- riflette un difficile momento esistenziale dell’autore, quello della disperazione per la perdita dell’udito e per la condizione fisica di inferiorità, sfogato in una lettera ai fratelli mai inviata (il cosiddetto “testamento di Heiligenstadt”).

E’ certamente la più nota e forse la più bella dell’Op. 31, per la presenza , nel terzo movimento, del celeberrimo “allegretto”, una sorta di “perpetuum mobile” dal ritmo costante che viene interrotto solo per pochi secondi, alle battute 23-27, presentando un ostinato che v iene rilevato dalla funzione del basso. Quello che ne esce fuori è un impulso sincopato, delicato e allo steso tempo agitato, che ne evidenzia il carattere decisamente ipnotico.

Tuttavia Beethoven conclude quest’ultimo movimento della Sonata Op. 31 n. 2 con un delicatissimo “piano” piuttosto che con un accordo finale “pieno”, prolungando l’atmosfera di sospensione che si era creta fin dall’inizia della sonata stessa. Un finale geniale dunque ancora una volta per il compositore tedesco, che con queste tre sonate, composte entro il 1812, entra di prepotenza negli anni del cosiddetto “magistero”, proiettato verso le ultime monumentali e difficili sanate della maturità.

Programma

  • Giovedì 31 maggio alle ore 20
  • Veranda neoclassica di Villa Pignatelli – via Riviera di Chiaia, 200 (Napoli)

Festival Beethoveniano

  • Pietro De Maria, pianoforte
  • Ludwig van Beethoven
  • Sonata n. 16 in Sol maggiore, op. 31 n. 1
  • Sonata n. 17 in re minore, op. 31 n. 2
  • Sonata n. 18 in mi bemolle maggiore, op. 31 n. 3
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