venerdì, Aprile 26, 2024

Teatro Bellini: Tito e Giulio Cesare da Shakespeare a Russo e De Rosa

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Al Teatro Bellini con i registi Gabriele Russo ed Andrea De Rosa, Tito Andronico si trasforma nel protagonista di un’opera splatter e Giulio Cesare diventa un antieroe.

di Giuseppe GiorgioVariazioni sul tema al Teatro Bellini dove, all’insegna di un teatro che cambia e nel nome del grande Shakespeare, con i registi Gabriele Russo ed Andrea De Rosa,  Tito Andronico si trasforma nel protagonista di un’opera splatter e Giulio Cesare diventa un antieroe.

Teatro Bellini: Tito e Giulio Cesare da Shakespeare a Russo e De Rosa

Tant’è che parlando senza mezze misure dell’atto unico di appannaggio di Russo, al lavoro sul testo del genio di  Stratford, Tito, riscritto da Michele Santeramo, si può subito fare riferimento ad una messinscena riuscita, ingegnosa ed acuta.

 

Allo stesso modo, a proposito del secondo atto unico, quello in mano a De Rosa che ha lavorato sulla riscrittura di Giulio Cesare firmata da Fabirzio Sinisi, si può parimenti affermare di trovarsi dinanzi ad un’operazione teatrale  dove in maniera moderna ed efficace si riesce persino a fare il punto sugli effetti del cosiddetto potere.

Con un Tito raffigurante un generale stanco che rifiuta la corona per godersi la vecchiaia e che invece si trova travolto da un vortice di sangue, stupri, mutilazioni ed efferati omicidi ed ancora, con il dittatore Cesare che deve fare i conti con il tradimento dei suoi più fedeli collboratori, i registi Russo e De Rosa portano in scena due tragedie fuse in un solo spettacolo capace anche di aggiungere parole nuove a quelle originarie dell’autore inglese.

Teatro Bellini: Tito e Giulio Cesare da Shakespeare a Russo e De Rosa

Trasferendo tra il pubblico grazie ad una visione trasgressiva e vincente l’essenza di personaggi che diventano persone, i due registi,  con  un Tito a tratti umano come quello di Russo e con un Giulio Cesare che da morto trovolge le menti dei suoi stessi assassini, come quello di De Rosa,  portano a termine una missione drammaturgica in grado anche di sottolineare la sorprendete attualità dell’opera di Shakespeare.

Affondando in maniera metaforica ed anticonformista sull’opera del grande Willy pur senza minimamente offendere la vera natura dei testi, Russo e De Rosa trasferiscono in platea gli spunti per una umana e profonda riflessione sui più tremendi mali dei nostri tempi.

Con gli impeccabili attori, tutti meravigliosamente al servizio della messinscena, tra cui Daniele Russo, Fabrizio Ferracane, Martina Galletta, Ernesto Lama, Rosario Tedesco, Nicola Ciaffoni ed Isacco Venturini, i due atti già presentati per il  progetto del 2017, “Glob(e) al Shakespeare, gettano nuova luce sull’opera del più grande drammaturgo di tutti i tempi così come su di un teatro che guarda oltre distaccandosi dalla noia di una staticità datata e polverosa.

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