domenica, Maggio 12, 2024

Salomè di Oscar Wilde inaugura la nuova stagione del Teatro Stabile di Napoli

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Con la Salomè di Oscar Wilde è partita mercoledì 24 ottobre al Teatro Mercadante la nuova Stagione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale. 

Dopo il grande successo di pubblico e critica avuto lo scorso giugno al suo debutto  alla rassegna Pompei Theatrum Mundi al Teatro Grande di Pompei, torna e apre la stagione 2018/2019 del Teatro Stabile di Napoli lo spettacolo Salomè di Oscar Wilde, nella traduzione di Gianni Garrera e l’adattamento e la regia di Luca De Fusco.

In scena nel teatro di Piazza Municipio dal 24 ottobre all’11 di novembre, interpreti dello spettacolo sono Eros Pagni nel ruolo di Erode, Gaia Aprea in quello di Salomè, Anita Bartolucci nei panni di Erodiade, Giacinto Palmarini in quelli di Iokanaan. Con loro Alessandro Balletta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta, Luca Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Carlo Sciaccaluga, Paolo Serra, Enzo Turrin.

Le scene e i costumi sono firmati da Marta Crisolini Malatesta; il disegno luci è di Gigi Saccomandi; le musiche originali sono di Ran Bagno; le coreografie sono di Alessandra Panzavolta; le installazioni video di Alessandro Papa. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Verona.

«Salomè – scrive nelle note Luca De Fusco – è un grande archetipo, un simbolo eterno di amore e morte…i registri che Wilde usa oscillano tra il drammatico, l’ironico, l’erotico, il grottesco in una miscela molto ambigua e di difficile rappresentazione proprio per i suoi meriti, ovvero per la sua originalità, che la fa solo in apparenza somigliare ad una tragedia greca mentre in realtà ci troviamo di fronte ad un’opera unica nel genere. È inoltre enigmatica ed inafferrabile la natura della protagonista e il suo desiderio di amore e morte che non trova logiche spiegazioni». «Credo – continua De Fusco – che l’amore/odio di Salomè per Iokanaan sia figlio di quel desiderio mimetico su cui l’antropologo René Girard ha scritto pagine memorabili. In sostanza, a mio avviso, Salomè ama talmente il profeta da volersi trasformare in lui stesso. Non può e non vuole uscire da una dimensione narcisistica dell’amore e quindi si specchia nel profeta».

In occasione delle rappresentazioni, nell’ambito del ciclo a cura di Gianni Garrera Metafisiche del teatro, martedì 30 ottobre alle 18.00 al foyer del Teatro Mercadante, si terrà l’incontro dal titolo Salomè. Teatro eretico e apostolico.

Dopo le rappresentazioni a Napoli, lo spettacolo andrà in tournée a Roma, Teatro Eliseo 11/23 dicembre; Genova, Teatro della Corte 8/20 gennaio 2019; Trieste, Teatro Rossetti 19/24 febbraio 2019; Verona, Teatro Nuovo 26 febbraio/4 marzo 2019.

 

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