C’è una Napoli che non si arrende all’oblio, che resiste alla polvere del tempo e che, con voce possente e sincera, torna a imporsi sulla scena come vera capitale del sentimento in musica. È questa la Napoli celebrata e risvegliata da “That’s Napoli Live Show”, l’ambizioso e travolgente spettacolo ideato e diretto dal maestro Carlo Morelli, che ha debuttato con grande successo sul palcoscenico del Teatro Augusteo. Per oltre due ore, la platea è rimasta incantata, catturata da un fluire incessante di emozioni, ritmo e bellezza.
Nessuna nostalgia sterile, nessuna cartolina ingiallita: qui il patrimonio della canzone napoletana è stato restituito alla contemporaneità con eleganza, attraverso mash-up sorprendenti, accostamenti arditi ma riuscitissimi, che hanno fuso le melodie partenopee con l’energia della musica internazionale. Così, “Tammurriata Nera” si è intrecciata con “Eye of the Tiger”, “’O surdato ‘nnammurato” ha dialogato con “Roxanne” dei Police, “Comme facette mammeta” ha incontrato la spinta di “Hit the Road Jack!” e “’O Sarracino” ha sfiorato la libertà incrollabile di “I Will Survive”.
Fino a toccare vette di struggente intensità con “Reginella”, “Luna Rossa”, e l’immancabile, maestosa “’O Sole Mio”. Il merito di questa rinascita sonora va senza dubbio a Carlo Morelli, musicista colto e direttore carismatico, che non solo ha curato gli arrangiamenti con mano sicura e visione moderna, ma è riuscito anche a coinvolgere un ensemble di rara coesione, capace di vibrare all’unisono come un solo corpo musicale.
Con lui, saltellante sul palco come lo fu Modugno a Sanremo nel 1958, una squadra d’eccellenza: Enrico Sforza alle tastiere, Alessandro Carpentieri alla chitarra, Dario Spinelli al basso, Mauro D’Ambrosio alla batteria e Alessio Castaldi al sax. E poi, le voci – tante, diverse, eppure splendidamente armonizzate – di Alberto Bonura, Candida Calabrese, Emilio Carrino, Crizia Colonna, Rosanna Coppola, Alessandra De Luca, Enzo Danilo Esposito, Ivan Esposito, Giovanna Ferrara, Roberta Lauzeral, Francesca Marotta, Alessia Marfella, Denise Morelli, Salvo Musso, Luigi Nappi e Nunzia Scotti. Artisti che cantano con l’anima e che, più che interpretare, sembrano “abitare” ogni nota.
Accattivanti anche le coreografie curate da Chiara Barassi, che hanno saputo sostenere con dinamismo la narrazione musicale, mentre la resa tecnica – audio e luci – affidata a Party Music World, ha incorniciato l’intero spettacolo in un’atmosfera luminosa e avvolgente. Diverso, invece, l’impatto degli inserti teatrali affidati alla regia e alla penna di Eduardo Tartaglia, con le interpretazioni degli attori Veronica Mazza e Diego Sommaripa.
Pur mossi da buone intenzioni e volendo forse offrire una cornice campanilistica al concerto, questi momenti rappresentano, a tratti, fonte di distrazione rispetto alla potenza evocativa della musica. Non disturbano, certo, visto la bravura degli interpreti ma nulla aggiungono a uno spettacolo che, nella sua essenza musicale, possiede già tutta la forza necessaria per arrivare al cuore del pubblico.
“That’s Napoli Live Show” è, in definitiva, un atto d’amore verso la canzone napoletana e le sue infinite possibilità di rinascita. È un grido gentile ma deciso che ci ricorda come Napoli non sia solo tradizione, ma anche avanguardia, fusione, rinnovamento. E se oggi, grazie a Carlo Morelli, questa Napoli canta ancora, con la stessa anima di sempre e un vestito nuovo, allora c’è da crederci: la musica può tutto. Anche farci sentire ancora fieri di appartenere a questa terra.