giovedì, Luglio 10, 2025

Napoli Fringe Festival: la città si risveglia in scena

Laura Valente, direttrice artistica di “Napoli 2500”: “La formula del Fringe sarà il nostro manifesto: apertura, dialogo tra i linguaggi, e soprattutto inclusione”.

È stato il palcoscenico del Teatro Mercadante, con la sua maestà discreta e l’atmosfera sospesa delle grandi occasioni, a ospitare la conferenza stampa di presentazione della prima edizione del Napoli Fringe Festival.

Un progetto visionario, animato da spirito innovativo e vocazione popolare, che si prepara a contaminare la città con tutte le sfumature delle arti performative, trasformandola in un corpo vivo da esplorare, palco dopo palco, strada dopo strada. A introdurre i lavori, Mimmo Basso, direttore operativo del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, che ha dato il benvenuto a istituzioni, giornalisti e operatori culturali.

Con lui, il sindaco Gaetano Manfredi e l’assessora al Turismo e alle Attività Produttive Teresa Armato, a testimoniare l’interesse e il sostegno dell’amministrazione per un evento che si annuncia come catalizzatore di energie artistiche e sociali. Cuore dell’incontro, però, è stato il momento in cui Laura Valente, direttrice artistica di “Napoli 2500”, ha preso la parola.

Napoli Fringe Festival: la città si risveglia in scena

È stata lei ad annunciare ufficialmente l’avvio di un’iniziativa che rilegge l’idea di festival alla luce di una Napoli aperta, plurale, contemporanea. “La formula del Fringe – ha spiegato – sarà il nostro manifesto: apertura, dialogo tra i linguaggi, e soprattutto inclusione.

Grazie anche ai gemellaggi con le esperienze di Milano e Torino, crediamo che Napoli possa diventare un riferimento nazionale fisso del movimento Fringe”. Con l’inizio fissato per il 29 maggio e il sipario che calerà solo il 21 dicembre, il Napoli Fringe Festival si propone come un lungo viaggio creativo che, in circa otto mesi di attività, offrirà 72 spettacoli280 artisti coinvolti e più di 330 operatori al lavoro.

Ma ciò che più colpisce è la geografia dell’evento: un itinerario urbano che intreccia monumenti, periferie, piazze, metropolitane e quartieri simbolo, rendendo l’intera città un teatro diffuso. “Le centinaia di proposte arrivate – ha dichiarato l’assessora Armato – ci confermano che la scena indipendente ha voglia di esprimersi, di reinventare i linguaggi e raccontare Napoli da nuove prospettive. Il Fringe sarà un motore positivo per l’intera comunità.”

Il sindaco Manfredi ha rafforzato il concetto: “Il festival è un’occasione preziosa per far emergere l’enorme potenziale creativo della nostra città e dei suoi giovani”. L’elenco dei luoghi coinvolti ha il sapore di una mappa teatrale inedita: dal Real Albergo dei Poveri a Palazzo Donn’Anna, da Monte Echia a Piazza Garibaldi e Santa Maria delle Anime del Purgatorio, passando per SecondiglianoBagnoliToledoForcella e Palazzo Serra di Cassano, ogni sito sarà scenografia e drammaturgia allo stesso tempo. Una Napoli in movimento, che si concede all’arte senza mediazioni, lasciandosi attraversare. Il manifesto ufficiale del festival, firmato dall’artista Resli Tale, ne incarna l’identità visionaria.

E la ricchezza del cartellone – un mosaico eterogeneo di voci e stili – comprende, tra gli altri, Massimo CacciariDario CandelaMimmo BorrelliLuciano MelchionnaCapone & BungtBangtRosalba QuindiciValeria GalluccioEmidio AusielloRamona TripodiMario GelardiAntonella StefanucciFabio Pisani e Franco Silvestro. Non solo un festival, dunque, ma una scommessa culturale, una festa dell’immaginazione, un atto di fiducia nel potere delle arti come strumento di rigenerazione urbana e spirituale.

In una città che ha sempre vissuto di teatro, anche quando non c’era un palco dichiarato, il Napoli Fringe arriva come un vento nuovo, ma profondamente coerente con la sua anima più autentica. Un evento da vivere, da attraversare, da ascoltare. Come un lungo monologo in cui, per una volta, protagonista è l’intera città.

Latest Posts

Ultimi Articoli