domenica, Maggio 5, 2024

Addio a Milva, cantò Napoli e il suo amore per la città

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

La Napoli canora oggi, attraverso il pensiero di uno dei suoi più popolari interpreti come Mario Trevi, ricorda Milva.

Calato per sempre il sipario  sulla mitica “Pantera di Goro”, scomparsa a 81 anni, a interrompersi mestamente è anche il suo idillio con Napoli e la sua canzone. Da sempre legata alla melodia partenopea, Milva nel 1961 con la sua straordinaria voce, trionfò al “Giugno della Canzone Napoletana” conquistando il primo e secondo posto, rispettivamente, con “Credere” di De Crescenzo, Forlani, Forte e “Mare verde”, scritta per lei da Giuseppe Marotta e Salvatore Mazzocco.

Dopo aver inciso, sempre nel 1961, il brano di E.A. Mario “Canzone Appassiunata”, il suo amore per la Partenope canora fu sancito dall’Album “Mia bella Napoli” pubblicato nel 1997 dalla Polydor. A produrre il Cd fu lo storico collaboratore di Milva, Natale Massara mentre gli arrangiamenti furono firmati da Augusto Visco, con la partecipazione dei “Cantori di Posillipo”, del fisarmonicista Gianni Coscia e il coordinamento di Wolfang Schleiter.

Addio a Milva, cantò Napoli e il suo amore per la cittàUn disco che seppe gettare nuova luce sul patrimonio canoro nato all’ombra del vesuvio, con pezzi immortali come “Funiculì funiculà”, “Santa Lucia luntana”, “Torna a Surriento!” e “’O sole mio”. “Avrei preferito un disco di villanelle e canzoni del Settecento napoletano – affermò all’epoca l’artista – ma il mio produttore tedesco, dopo il successo in Germania di Andrea Bocelli, ha puntato su una scelta più popolare”.

Ricordando la sua partecipazione a “Ci vediamo in Tv” di Paolo Limiti e la polemica sorta in diretta circa le critiche di Giacomo Rondinella relative al napoletano della cantante, c’è da dire che Milva, dopo aver risposto “per il mio napoletano perfetto ho studiato anche con la figlia di E. A. Mario”, nel 1997 con Napoli nel cuore arrivò persino al Teatro di San Carlo.

Presentando proprio le canzoni del suo album “Mia Bella Napoli”, grazie all’idea di Luca De Filippo che aveva raccolto il desiderio del padre Eduardo teso all’aiuto del carcere minorile di Nisida, Milva consegnò alla città il personale omaggio alla sua canzone.

Ed è la stessa Napoli canora che oggi, attraverso il pensiero di uno dei suoi più popolari interpreti come Mario Trevi, così la ricorda: «Addio cara Milva. Non dimenticherò mai il nostro incontro, 60 anni fa, in occasione della presentazione di Mare Verde al “Giugno della Canzone Napoletana del 1961”. Da quell’incontro la mia vita è cambiata. Resterai per sempre tra le più grandi artiste della storia del nostro Paese».

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