martedì, Aprile 16, 2024

Pompei, turisti “cafoni” agli Scavi: denunce sui social

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Scavi di Pompei: fioccano le denunce via social network sui turisti “maleducati” nei confronti dei monumenti.

È partita sui social network una campagna di denuncia contro i turisti “cafoni” agli scavi di Pompei. Tantissime le segnalazioni, tra cui la foto di una giovanissima turista francese seduta su un monumento mentre una sua amica simula, attraverso un getto di acqua improvvisato, un rito di purificazione dell’antica Pompei. Oppure il selfie di un ragazzo a cavalcioni su una colonna del Foro. Ma sono solo alcuni esempi di turisti “maleducati”, che forse non si rendono conto dell’enorme patrimonio che Pompei rappresenta per il mondo intero.Pompei, turisti “cafoni” agli Scavi: denunce sui social È incredibile quanto sia vasto il repertorio di immagini di turisti arrampicati su mura e colonne pompeiane che è possibile trovare in rete – spiega a “Il Mattino” Vincenzo Marasco, ricercatore e divulgatore di storia locale presso il centro studi storici Nicolò d’Alagno e osservatori civici Campania – basta osservare i vari hashtag presenti su Instagram, riguardanti la città antica, per rendersi conto quanti siano i turisti che vedono la fragile cittadina romana alla stregua di un parco giochi. Se poi vogliamo pensare all’ultimo accaduto di questi giorni, che trova come protagonista un turista statunitense che inciampando ha letteralmente travolto e fatto cadere una colonna, dobbiamo supporre che con determinati comportamenti poco accorti c’è chi mette a repentaglio anche la propria incolumità oltre quella del delicato contesto archeologico”. Tutte le foto “incriminate” sono state segnalate alla direzione del Parco Archeologico, mentre sui social c’è anche chi punta il dito contro l’assenza di un regolamento e le dovute sanzioni per i trasgressori, oltre che sull’inerzia degli addetti alla sorveglianza.

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