giovedì, Aprile 18, 2024

Nuova frontiera nella lotta al cancro: le cellule Car-T riconoscono e uccidono i tumori

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Maria Sordino
Maria Sordinohttps://www.2anews.it
Maria Sordino - cura la pagina della sanità, sociale, attualità, è laureata in Scienze Biologiche, scrittrice.

Cellule del sistema immunitario armate per riconoscere e uccidere i tumori: Car-T, l’innovativa terapia cellulare che apre a una nuova frontiera nella lotta al cancro.

Cellule del sistema immunitario armate per riconoscere e uccidere i tumori. Così funziona Car-T, l’innovativa terapia cellulare che, dopo aver dato risultati straordinari su alcuni tumori del sangue, apre a una nuova frontiera nella lotta al cancro. Si tratta di una terapia costosissima che oggi è disponibile, prodotta all’estero da Novartis, anche in Italia.

Le cellule Car-T sono una forma avanzata di immunoterapia e possono essere considerate un vero e proprio modello di medicina personalizzata, oltre che di medicina di precisione, grazie all’azione specifica su un preciso bersaglio molecolare.

Sono rappresentate da linfociti T, prelevati dal paziente e successivamente ingegnerizzati attraverso un gene che codifica per un Car, una proteina recettoriale che li rende in grado di legarsi alla molecola bersaglio espressa sulla cellula tumorale.

Una volta legata la cellula maligna, il Car induce l’attivazione dell’arsenale tossico del linfocita T, il quale, infine, determina la morte della cellula tumorale. Le cellule Car-T hanno la prerogativa di dover essere appositamente preparate per ogni singolo paziente e di poter essere impiegate solo per esso.

I vantaggi dell’immunoterapia con cellule Car-T rispetto all’impiego di anticorpi monoclonali comprendono la capacità di eliminare anche cellule tumorali che esprimono una bassa densità di molecola bersaglio, l’abilità di proliferare e auto-amplificarsi in seguito ad attivazione e una miglior distribuzione e infiltrazione nei tessuti. Inoltre, le cellule Car-T sono cosiddette terapie “vive” in quanto caratterizzate dalla possibilità di entrare nel pool di cellule della memoria che, persistendo nel tempo, forniscono una miglior protezione a lungo termine dalle recidive di malattia.

Grazie a questa tecnologia sono stati ottenuti risultati straordinari in termini di risposta al trattamento in pazienti, pediatrici e giovani adulti, affetti da leucemia linfoblastica acuta a precursori B-cellulari refrattaria/recidivata e in pazienti adulti affetti da linfomi a grandi cellule B che avevano fallito almeno due linee di trattamento convenzionale. Per quanto efficace, la terapia con Car-T cells può avere potenziali effetti collaterali, anche pericolosi per la vita.

Inoltre, è necessario fare i conti con i limiti imposti dalla sostenibilità economica e dalla fattibilità concreta di questa terapia. Si tratta di una cura complessa che passa per la necessità di preparare le cellule specificatamente per ogni singolo paziente, facendo lievitare enormemente la spesa.

(Fonte: huffingtonpost.it modificato)

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