martedì, Maggio 14, 2024

Nunzia Schiano, parla la tata del Commissario Ricciardi

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Nunzia Schiano, continua ad aumentare la sua popolarità interpretando il personaggio della Tata Rosa nella serie Tv “Il Commissario Ricciardi” tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni.

Straordinaria e versatile attrice di teatro apprezzata per le sue eccellenti prove in palcoscenico, per uno strano caso del destino, Nunzia Schiano, continua ad aumentare la sua popolarità con il cinema, le fiction e i film per la Tv.

Nata e cresciuta Portici e sposata con l’attore e regista Niko Mucci, con il quale ha avuto un figlio di nome Francesco, laureato in cinematografia, Nunzia ha raggiunto la massima popolarità grazie al personaggio della Signora Volpe “la mamma di Siani” in “Benvenuti al Sud”.

Riconfermata nello stesso ruolo nel sequel “Benvenuti al Nord”, ha ancora una volta colpito il pubblico con la sua partecipazione al film “La valigia sul letto” di e con Eduardo Tartaglia. Dopo aver preso parte a diverse pellicole con l’attore e regista napoletano, Alessandro Siani, ha lavorato con la direzione di Ivan Cotroneo, Matteo Garrone e Sergio Colabona.

Ritenendo sicuramente stretta per lei, attrice dalle mille sfaccettature, la connotazione di caratterista, Nunzia Schiano ha avuto tra i suoi maestri personaggi come Renato Carpentieri e Giacomo Rizzo, così come importanti per la sua evoluzione artistica sono stati i registi Geppy Gleijeses, Davide Iodice e Liliana Cavani.

In cinema per stimolare il suo essere eclettico sono intervenuti, oltre al già citato Siani, registi del calibro di Sirono, Pieraccioni e Vanzina. Ed è con queste prerogative che, tra una data e l’altra di “Così parlò Bellavista” con Gleijeses e del suo progetto “Femmine” realizzato con la cantante Myriam Lattanzio, anche autrice insieme ad Anna Mazza con la regia del marito Niko Mucci, ha incontrato il regista D’Alatri fino ad offrire un corpo e un’anima al personaggio della Tata Rosa nella serie Tv “Il Commissario Ricciardi” tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni.

Nunzia Schiano, parla la tata del Commissario Ricciardi
Nunzia Schiano

Quali sono le emozioni che la legano al personaggio della tata Rosa Vaglio nella fiction di Rai Uno “Il Commissario Ricciardi.

«Il personaggio di Rosa, al quale sono molto legata, scaturisce soprattutto da una mia attenta lettura dei testi che offrono vita alla serie. Per me, da lettrice degiovanniana, il potere interpretare un personaggio del Commissario Ricciardi è stato un sogno che si è avverato. Sono una amante dei libri di Maurizio De Giovanni e l’opportunità di potere ricoprire questo ruolo, per me, ha rappresentato un grande regalo. Un dono che mi ha fatto lo stesso Maurizio, il quale, nello scrivere questo personaggio, poi a me affidato dal regista Alessandro D’Alatri, ha creato le premesse per la materializzazione di un privilegio diventato anche un’attestazione di stima e di affetto. D’Alatri, mi aveva già diretta nel suo film “Sul mare” tratto dal romanzo di Anna Pavignano e devo dire che il nostro incontro è stato davvero magico. Altra nota positiva è stata la produzione sinergica tra la “Rai Fiction” e la “Clemart” che già con “I Bastardi di Pizzofalcone” ha saputo dimostrare di portare avanti prodotti di qualità e dal grande seguito. A legarmi a Maurizio De Giovanni e ad Alessandro D’Alatri, sono una serie di circostanze e coincidenze fortunate. Lavorare per loro mi ha offerto sempre grandi soddisfazioni».

Un cast quello formato per il Commissario Ricciardi che ricorda da vicino una compagnia teatrale. Un fattore, questo, che l’avrà sicuramente attratta?

«Ritengo la scelta del regista estremamente positiva. Ha dato la possibilità ad amici e colleghi di dimostrare come gli attori di teatro possano tranquillamente passare dal palcoscenico al cinema e alla televisione. Basta pensare, oltre al protagonista Guanciale e senza voler dimenticare nessuno, ai tanti bravi attori napoletani impegnati come, Milo, Falivene, Allocca, Giordano, Speranza, Servillo, Del Giudice, De Matteo, Attanasio, Cinque, tutti di grande qualità. Ciò conferma la bravura del regista D’Alatri inarrestabile frequentatore dei teatri napoletani dove tutti lo hanno visto costantemente seduto in platea. Per il cast del Commissario Ricciardi, sono state fatte tutte scelte vincenti, a partire dagli attori di esperienza fino a giungere agli interpreti bambini come quel Leonardo Russo, il “Tettè” della quarta puntata, figlio e nipote d’arte, avendo come genitori Angela De Matteo e Daniele Russo e come nonno, Tato Russo. Una ricerca, quella fatta per la fiction, che ha prodotto molto napoletano anche nel caso della fotografia di Davide Sondelli e dei costumi di Alessandra Torella. Un lavoro per il quale si può tranquillamente tirare in ballo la poesia “Campanilismo” di Viviani e il suo verso “Quanno na cosa è bbona è nata ccà”. E a confermare la validità di quanto fatto ci sono anche lo share e gli indici d’ascolto pronti a confermare il valore di un prodotto di vera eccellenza».

Covid permettendo, quali sono gli impegni che l’attendono?

«Sorvolando sul teatro dove si attende un salvifico segnale di ripresa anche alla luce dell’arrivo del nuovo messia Draghi, per il cinema e la tv, dove le cose stanno diversamente e dove si attendono delle reali novità, ho tanti impegni in cantiere. Bisogna tenere presente che lo stare forzatamente in casa ha comportato l’aumento del pubblico davanti alla Tv e la riscoperta del cinema in televisione. Di conseguenza occorre creare prodotti veramente nuovi. Alla luce di ciò, sono al lavoro sul set di un film di cui non posso anticipare niente e presto prenderò parte al film in uscita “Benvenuti in casa Esposito” con la regia di Gianluca Ansanelli. Ancora, sarò nel cast della nuova fiction per Rai Uno “La bambina che non voleva cantare ”dedicata alla vita della cantante Nada, diretto da Costanza Quatriglio. Infine, forse, sarò impegnata con la seconda serie del Commissario Ricciardi ma non so ancora nulla di ufficiale. Bisognerà aspettare che si decida lo sviluppo della storia insieme all’evoluzione della vita del personaggio».

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