venerdì, Aprile 26, 2024

Napoli, ancora tensione al Vasto: nuova rissa tra migranti

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Napoli: ancora un episodio di rissa tra migranti nel quartiere Vasto (in cui la situazione è sempre più difficile).

Non accenna purtroppo a diminuire la tensione nel quartiere napoletano Vasto, dove c’è stata una nuova rissa tra migranti. Come riportato da “Il Mattino”, a documentare l’ennesimo episodio di violenza sono stati i fotogrammi di un video diffuso dal comitato civico Orgoglio Vasto. Nel video, qualcuno cerca di separare i contendenti, ma l’impresa si rivela ardua e a farne le spese sono i vetri e gli specchietti delle auto parcheggiate.

Il quartiere (non lontano dalla stazione centrale) sembra diventato una sorta di polveriera. Molti i motivi di scontro: la gestione degli spazi dove rivendere merci provenienti dal mercato del falso, i ritardi nei pagamenti degli spazi subaffittati, scontri inter-etnici mai sopiti.

Insomma, la situazione sembra sempre più difficile da controllare per le forze dell’ordine, con i residenti che di recente hanno fatto appello al Governo per cercare di risolvere una questione fattasi nel corso degli anni sempre più difficile (all’inizio di ottobre, anche il ministro dell’ Interno, Matteo Salvini, è stato al Vasto dopo aver partecipato a un vertice sulla sicurezza in prefettura).

Abbiamo raccolto l’opinione di Cristine Scandroglio, Responsabile alle Politiche dell’Immigrazione dell’UGL: “Purtroppo concordo con la sensazione di paura e di abbandono con le persone di quel quartiere. Credo sia stata gestita malissimo la dislocazione di questi centri che sono fin troppo numerosi in una piccola ed unica area e soprattuto sulla gestione di questi centri di accoglienza che spesso sono organizzati in cooperative con personale non formato adeguatamente per accogliere i richiedenti asilo che arrivano in Italia.

Io sono contraria a questo tipo di accoglienza in quanto credo che sia necessario avere un piano strutturale con persone qualificate e centri attrezzati. Ma c’è anche da dire che non si possono concentrare in una sola area più strutture di accoglienza perché si corre il rischio di creare delle situazioni di insofferenza che possono manifestare violenza come sta accadendo in questo periodo. – conclude la dottoressa Scandroglio – E’ necessario, quindi, lavorare per realizzare progetti per formare gli immigrati al mondo del lavoro ed evitare che siano coinvolti dalla criminalità locale”.

In molti sembrano concordare su un aspetto: la necessità di serrare i controlli sui fitti agli extracomunitari.

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