La menopausa è una fase della vita che può risultare emotivamente difficile per alcune donne, con cambiamenti e sbalzi di umore che diventano una “compagnia” negativa.
Nell’immaginario collettivo la menopausa ha sempre avuto una connotazione negativa: la fine del periodo riproduttivo rendeva la donna meno attraente sia socialmente che sessualmente. I cambiamenti fisici e psicologici legati a questo passaggio della vita femminile costituivano una vera e propria frustrazione per la figura delle donne nella vita di relazione.
Stando al ‘Libro bianco sulla menopausa’ del Censis, presentato a Roma, il tradizionale luogo comune sembra archiviato dice che il 78% delle 1.028 donne italiane intervistate ha affermato di non avere alcun problema a parlare della menopausa essendo una condizione che comporta notevoli cambiamenti: ormonali e psicologici.
La presenza di periodi di depressione ed episodi di ansia ed attacchi di panico in menopausa a volte diventano molto frequenti, causando notevole disagio, soprattutto per alcune donne che a causa di questi sintomi non riescono a mantenere un riposo notturno soddisfacente.
Per valutare i sintomi depressivi delle donne di mezza età è stato effettuato uno studio multicentrico trasversale nel quale sono state valutate donne di età compresa tra i 40 ed i 65 anni provenienti da vari paesi del Sud America attraverso colloqui e la compilazione di un questionario generale contenente dati personali o sul partner.
E’ stata somministrata, inoltre, la Center for Epidemiologic Studies Depression Scale (CESD-10) su circa 864 donne monitorate con età media di 50 anni. Dai risultati sono state osservate differenti situazioni post-menopausali in relazione ad età, alle precedenti gravidanze, uso della terapia ormonale, sensibilità al caldo, vita sedentaria, patologie mediche croniche, abitudini ed aspetti psicologici del partner.
L’umore depresso è associato in modo significativo ed insorge dopo la menopausa. I tempi sono cambiati, oggi una cinquantenne è nel pieno della battaglia: “l’età della procreazione si è spostata in avanti e spesso ha i figli adolescenti, i genitori invece sono invecchiati e hanno bisogno di lei, la pensione è ancora lontana. Insomma, altro che mettersi da parte con la menopausa“, commenta Concetta Maria Vaccaro, responsabile dell’area welfare e salute del Censis che ha curato il Libro bianco.
“Le vampate in menopausa non sono sintomi da sottovalutare, sono invece campanelli d’allarme per malattie vascolari o di altro tipo. I ginecologi devono informare le donne degli effetti positivi della terapia ormonale sostitutiva“, ha aggiunto Stefano Lello, segretario della Società italiana di ginecologia della terza età. Ma, stando a quanto risulta dallo studio del Censis, solo il 51,9% delle donne ascoltate ne è a conoscenza. E solamente il 7,6% delle donne in menopausa la utilizza.
Come funziona la terapia ormonale
I più recenti studi hanno fatto chiarezza sui farmaci che sono in grado di alleviare gli effetti della menopausa e che si sono dimostrati una risorsa preziosa quando vengono utilizzati con cognizione. Deludente invece l’efficacia dei prodotti naturali. (fonte Fondazione Veronesi).
I farmaci ormonali sostitutivi possono essere utili a tutte le donne sintomatiche, che sono anche quelle a rischio maggiore di osteoporosi e eventi cardiovascolari, per una maggiore sensibilità alla carenza di estrogeni. Oltre che alle donne in menopausa precoce (spontanea o iatrogena).
AFFIDARSI A MEDICI COMPETENTI
Mai improvvisare e pretendere un colloquio esauriente col proprio medico: «La terapia ormonale è uno degli strumenti per gestire la menopausa. E’ una prescrizione complessa, che richiede visita, pap test, ecografia, esami del sangue specifici e poi almeno mezz’ora di colloquio per capire i bisogni della donna e spiegare gli effetti collaterali, chiarire i possibili dubbi.
La scelta dei farmaci dipende dall’età, dalla salute e dallo stile di vita della donna. Il 25-30% delle donne non ha bisogno di nulla. Chi segue una terapia ormonale deve sottoporsi solo a visita ed esami ogni anno.
Menopausa, i sintomi e la relazione con l’umore
Una donna si definisce “in menopausa” quando il suo ciclo mestruale scompare per almeno 12 mesi consecutivi. Se questo avviene prima dei 40 anni, allora si parla di menopausa precoce (caso rarissimo circa l’1%). Il passaggio verso la menopausa è comunque un processo molto graduale dove le fluttuazioni ormonali iniziano diversi anni prima della scomparsa del ciclo e danno luogo a irregolarità mestruali. La menopausa non è una malattia, ma certamente corrisponde a una situazione di vulnerabilità e fragilità.
L’arrivo è un momento delicato per la donna, specialmente dal punto di vista psicologico. In realtà, anche se non c’è alcuna patologia e tutto ciò che accade è per colpa dello sconvolgimento ormonale che possono dare scompensi anche a livello d’umore, perché gli ormoni condizionano la qualità della vita. C’è chi avverte molta stanchezza, chi ansia o nervosismo e chi sbalzi dell’umore, passando facilmente da stati euforici e di contentezza a momenti di tristezza e depressione.
Tutto quello che accade al corpo femminile dipende dalla diminuzione degli estrogeni e del progesterone, gli ormoni responsabili del ciclo mestruale, che svolgono anche un ruolo trofico, cioè nutritivo sulle cellule nervose. Meno ormoni, meno richieste dell’ipofisi e dell’ipotalamo, che lavorano in sinergia con il sistema endocrino. Questi sbalzi mandano in tilt l’ipotalamo che gestisce anche la reazione alle emozioni e calano anche alcune molecole molto interessanti nel nostro corpo come:
- Serotonina, definito l“ormone della felicità e del buon umore”.
- Endorfine, molecole prodotte dal cervello le “molecole della gioia”.
- Dopamina, la “molecola del piacere”.
Meonapausa e depressione, cosa fare?
Ai primi segni di menopausa, quando compaiono le irregolarità del ciclo mestruale e le vampate di calore, è bene rivolgersi a un medico specialista per un controllo che porti a identificare il profilo della donna in termini di rischio cardiovascolare e osseo, permettendo così di mettere in atto una prevenzione efficace, basata su dieta, stile di vita ed eventualmente farmaci. Esistono diversi rimedi, semplici e naturali, che possono aiutare ad alleviare qualche disturbo come:
- Camminare molto e fare attività fisica in quanto aiuta il benessere psicofisico stimolando la produzione di endorfine.
- Introdurre nella dieta alimenti freschi e ricchi di principi nutritivi e biomolecole che aiutano a contrastare l’attività dei radicali liberi e l’ossidazione delle cellule come frutta e verdura colorata.
- Mangiare alimenti che contengono fitoestrogeni, che sono molecole chimiche che agiscono debolmente come estrogeni nel corpo come la soia, la frutta secca ed i legumi ricchi di vitamina D.
- Limitare l’uso di carboidrati raffinati, come pani bianchi, cracker, biscotti e zucchero bianco e anche caffeina e alcol.
- E’ importante assumere cibi ricchi di omega 3 come pesce azzurro perché aiutano a prevenire malattie cardiovascolari, ischemie, tumori, in particolare al seno e al colon, patologie neurodegenerative in donne di tutte le età, ma soprattutto aiutano a ridurre le vampate di calore in menopausa.
- Via libera anche ai cibi ricchi di ferro, da associare alla vitamina C che ne facilitano l’assorbimento, per compensare le perdite ematiche della fase mestruale, ma anche calcio, limitando l’apporto di sodio, che ne ostacola l’assorbimento. Quindi, rucola a volontà, verdure a foglia verde, cicoria catalogna, cime di rapa, lattuga, carciofi, spinaci, broccoli, sedano, finocchio, cavoli e porri.