Scattano le accuse ai dipendenti di Leonardo di Pomigliano, Facondo: “C’è troppo assenteismo e sono a rischio le commesse di Boeing e Atr”.
La fabbrica di Leonardo di Pomigliano è l’impianto più inefficiente del gruppo. L’accusa è grave. Sono state evidenziate due criticità da eliminare: un assenteismo record, che in certe postazioni raggiunge anche il 50%, e una generalizzata carenza di qualità del prodotto. Nulla di nuovo perchè 2Anews aveva già fatto presente questa situazione in vari articoli pubblicati settimane fa. Più volte è stato messo in discussione l’aspetto della qualità, dell’assenteismo e soprattutto delle competenze e dei meriti. Alessandro Profumo più volte nelle sue dichiarazioni sottolinea l’importanza della ‘passione’ e delle competenze dei dipendenti e aveva lasciato intendere un cambiamento negli assetti dell’organigramma. Qualcosa è stato fatto ma non è abbastanza. Il pericolo è che il grande stabilimento aeronautico italiano, che conta circa 3mila addetti, rischi di chiudere o essere ridimensionato. La situazione è stata illustrata ai lavoratori dal responsabile della divisione aerostrutture di Leonardo, Alessio Facondo, che senza mezzi termini ha detto davanti a centinaia di dipendenti radunati in fabbrica come secondo lui stiano veramente le cose. “In certe postazioni del montaggio – riportiamo le parole testuali del manager – c’è un assenteismo fuori da ogni norma che si attesta intorno al 30% e che raggiunge anche il 50%: una cosa intollerabile. Capisco che ci possano essere operatori scontenti degli incarichi loro assegnati ma non si può andare avanti così”. Le commesse Boeing e Atr cono a rischio. A Pomigliano per il gigante aeronautico americano si producono pezzi per grandi velivoli commerciali Boeing in parte risultati difettosi e messi “in probation”, e le fusoliere del velivolo turboelica Atr, assemblato a Tolosa dal consorzio franco italiano a guida francese. “C’è un problema di qualità e di rispetto dei tempi di consegna delle commesse, ha aggiunto Facondo, che subito dopo questa parte dell’intervento ha tolto quasi ogni speranza sulla possibilità di Leonardo di acquisire in futuro commesse del nuovo velivolo turboprop successore dell’Atr, “Mi sento di anticipare che il nuovo turboprop non si farà, per la messa in sicurezza di Pomigliano dovrà essere associata alla sua competitività”. Facondo ha riferito che l’amministratore delegato, Alessandro Profumo, ha reso noto che “se non ci sarà un partner disposto a investire insieme a Leonardo, il velivolo regionale di nuova generazione salta”. A ogni modo non è affatto tutto perduto. “Sono in corso – ha anticipato – importanti trattative con Boeing per commesse che potrebbero arrivare a Pomigliano ma senza il recupero di competitività non sarà possibile”. Leonardo ha dovuto già prendere contromisure importanti per l’altro impianto strategico delle aerostrutture, quello pugliese di Grottaglie, che ora risulta qualitativo e competitivo. Su questo aspetto Facondo è ottimista “Lì ce l’abbiamo fatta e quindi non vedo perché non dovremmo farcela a Pomigliano”.