venerdì, Aprile 26, 2024

Santanelli festeggia 80 anni e il debutto di ‘Domanda in Desiderio’

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Nel giorno del suo compleanno, il grande successo della messinscena di “Domanda di desiderio”, un testo inedito dello stesso Santanelli prodotto dal Nuovo Teatro Sanità.

Al Nuovo Teatro Sanità si sono festeggiati gli 80 anni del drammaturgo, scrittore e poeta, Manlio Santanelli. E per chiudere la settimana di eventi dedicata al suo teatro, proprio nel giorno del suo compleanno, dinanzi a una folta rappresentanza di addetti ai lavori, politici e amici, un’entusiasmante accoglienza ha ottenuto la messinscena di “Domanda di desiderio”, un testo inedito dello stesso Santanelli prodotto dal Nuovo Teatro Sanità. E così, con il maestro seduto in prima fila, pronto a elargire massime e motti, ad interpretare i protagonisti dell’esclusivo dramma sono stati, con la regia di Mario Gelardi, i bravi Federica Aiello e Michele Danubio. «Se un granello di sabbia riesce ad entrare in un ingranaggio –  queste sono state  le indicazioni di Santanelli a proposito del suo lavoro – anche il più efficiente e protetto di questi può andare in tilt». Santanelli festeggia 80 anni e il debutto di 'Domanda in Desiderio'Tant’è che la vicenda, partendo da un titolo inevitabilmente inneggiante al russo Čechov,  punta tutto sul rapporto tra Tommaso ed Emilia che, sia pure pieno di falle, dura ormai da decenni. Un rapporto duraturo ma costruito sull’argilla che crolla rovinosamente dinanzi alla singolare domanda che un suo vecchio compagno di scuola, mai più rivisto, rivolge ad Emilia attraverso una email. Una domanda curiosa, apparentemente innocua che tuttavia si rivela presto destabilizzante sia per la donna che per la coppia stessa. Il mittente, infatti, chiede all’ex compagna di classe il permesso di poterla desiderare. E tanto basta per fare saltare tutti i precari equilibri della coppia. Dopo una sequela di reciproche accuse, di aspre recriminazioni e di scabrose rivelazioni, il tutto culmina nell’abbandono di Emilia che nel fare la proverbiale valigia, mentre sta per andare via, tuttavia, partorisce fulminea una nuova  decisione capace di  rendere il tutto ancor più confuso e rocambolesco. Mettendo a nudo i lati nascosti dei protagonisti Tommaso ed Emilia, svelando impietosamente, tradimenti, rotture e finte riconciliazioni, l’atto unico di Santanelli mostra evidente i segni di un teatro scaltro e moderno in grado, attraverso quella stessa crisi di coppia che tanto ha ispirato nel tempo autori come  Bergman, Strindberg e Allen, di dare voce a quei psicodrammi familiari e a quei conflitti domestici sottaciuti. Grazie all’intensa e incisiva prova di una creatura da palcoscenico come Federico Aiello, ora intimista e pronta ad esaltare l’espressione dei sentimenti del suo personaggio, ora magnificamente incline verso un’ interpretazione ad alta carica erotica, il testo di Santanelli mostra in maniera palese una radiografia dei giorni nostri sul rapporto di coppia riuscendo persino a innescare quel meccanismo di identificazione negli spettatori.  Potendo anche contare sulla eccellente caratterizzazione di Michele Danubio, ben calato nei panni di un solo apparentemente integgerrimo assessore dalla incorruttibile condotta, falso progressista imbrigliato nella propria fasulla ideologia perbenista, “Domanda di desiderio”, punta in maniera finemente sarcastica l’indice contro quegli inferni domestici che furono anche di Ibsen, ponendo alla sbarra con raffinata crudeltà tutte le schermaglie dell’anima presenti all’interno di una coppia. Ridendo sulle tante battute del testo, partecipando alla beffarda ironia della messinscena ed assistendo a tutti gli affondi dei due infelici coniugi, agli spettatori non può certo sfuggire il valore del teatro di un paladino chiamato Santanelli e la sua abilità nel rappresentare la realtà come in una sorta di specchio raggelante fino a reinventarla e stravolgerla. Con la regia di Mario Gelardi tesa a restituire integro lo spirito di verità del testo con ritmo recitativo misurato e taglio intrigante e i costumi di Alessandra Gaudioso, al Nuovo Teatro Sanità, proprio in coincidenza degli 80 anni del suo autore, il lavoro mai rappresentato prima, amplia la visione  sulla crisi della coppia borghese mettendo in modo geniale e originale alla berlina tutti i suoi falsi cerimoniali e sacrali divieti. Tra le sciccose invenzioni del copione e le evoluzioni dei protagonisti intenti a trovare un equilibrio dinanzi all’irrimediabilità del danno, “Domanda di desiderio” offre al teatro moderno una drammaturgia che, trasformandosi in una vera e propria armonia musicale di dialoghi, fa di Manlio Santanelli un inestimabile drammaturgo. O meglio, un ineguagliabile provocatore scrivente a discapito di una società che anche per quanto concerne il rapporto maschio-femmina, lascia intravedere la sua insicurezza.

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