venerdì, Marzo 29, 2024

“Don Chisciotte della Mancia” di Giovanni Paisiello in scena al Palazzo Reale di Napoli

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Il Teatro di San Carlo offre un raro concerto di musiche del Settecento perfettamente in sintonia con il tema della Mostra. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

Dopo il successo della mostra presentata recentemente nel Teatrino di Corte del Palazzo Reale di Napoli “Don Chisciotte tra Napoli, Caserta e il Quirinale: i cartoni e gli arazzi”, andrà in scena, sabato 11 giugno 2022 alle ore 19.00, nel Cortile d’Onore di Palazzo Reale, l’opera di Paisiello  Don Chisciotte della Mancia. Saranno infatti eseguite Arie e Scene d’assieme dal Don Chisciotte della Mancia, opera comica su testo di Giambattista Lorenzi, musicata da Giovanni Paisiello.

L’opera ebbe la prima al Teatro dei Fiorentini di Napoli nel 1769, quasi contemporaneamente alla realizzazione del ciclo di arazzi sulle avventure di Don Chisciotte commissionato dal re di Napoli, a riprova di un grande interesse della capitale borbonica per la materia fantastica creata da Cervantes nel secolo precedente. Il concerto sarà eseguito dagli Allievi dell’Accademia di Canto Lirico del Teatro di San Carlo, sotto la direzione del grande soprano Mariella Devia, con l’accompagnamento al pianoforte di Luca Spinosa. 

Introdurrà il concerto Dinko Fabris, musicologo responsabile scientifico del Dipartimento di ricerca e comunicazione del Teatro di San Carlo, che così commenta questa interessante iniziativa: “ sicuramente una circostanza molto interessante che proprio negli anni in cui il re di Napoli aveva avviato la committenza dello splendido ciclo di arazzi dedicati alle imprese di Don Chisciotte (oggetto della Mostra in corso presso il Palazzo Reale di Napoli da maggio a settembre 2022) per la prima volta il romanzo di Cervantes avesse trovato un’importante rivisitazione operistica grazie alla collaborazione tra due geniali protagonisti del teatro napoletano della seconda metà del Settecento.

L’opera ebbe subito un grande successo e la sua fama si sparse in Italia e per l’Europa, come provano le repliche già nell’autunno dello stesso 1769 a Torino, poi l’anno successivo a Milano e infine a Vienna, dove fu rappresentata nel 1771 una partitura in gran parte rimaneggiata e con arie aggiunte del compositore di corte Gassman (la partitura si conserva alla Biblioteca Nazionale di Vienna, Musik-Sammlung 17809).

Segue invece la prima versione di Napoli una seconda partitura coeva conservata nella Biblioteca del Conservatorio di musica Luigi Cherubini  di Firenze (F.P.S.138.2e) forse relativa a una delle riprese nel nord Italia. La prima esecuzione in tempi moderni, nella revisione di Jacopo Napoli (direzione di Vittorio GuI e regia di Franco Enriquez), ebbe luogo al Teatro di San Carlo di Napoli nel 1954 e la stessa edizione fu pubblicata nel 1963 dall’Editore Ricordi di Milano. 

L’Accademia di Canto Lirico del Teatro di San Carlo, voluta fortemente dal Sovrintendente Stéphane Lissner ed affidata alle cure di una delle grandi cantanti del nostro tempo, Mariella Devìa, si presenta per la prima volta al pubblico dopo un primo anno di serrato lavoro tecnico e artistico, proprio nell’occasione di questo concerto, prima di intraprendere un’importante tournée europea ed avviare le previste collaborazioni artistiche nell’ambito della prossima Stagione del Teatro di San Carlo. Una nuova magnifica  realtà che ci aiuta a recuperare un patrimonio artistico del passato di straordinaria importanza e bellezza, portandolo nella modernità del nostro tempo.”

Al concerto si accede gratuitamente fino ad esaurimento posti

«Siamo orgogliosi di presentare il primo concerto della nostra Accademia di Canto Lirico a Palazzo Reale e nell’ambito di una Mostra così prestigiosa – afferma il sovrintendente Stéphane Lissner. Fa parte della mission di un Teatro come il San Carlo – continua il sovrintendente – non solo trasmettere alle giovani generazioni il patrimonio musicale del Settecento napoletano e del Belcanto, ma anche formare i talenti del futuro. In questo senso gli allievi della nostra Accademia, diretta da Ilias Tzempetonidis hanno avuto la fortuna di avere come guida una grande interprete del Belcanto come Mariella Devia».

«Questa iniziativa condivisa con il Teatro di San Carlo rappresenta l’inizio di una fruttuosa collaborazione. La musica che riecheggia nel Palazzo ci riporta ai fasti del periodo borbonico, facendoci rivivere le atmosfere del tempo – afferma il direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani –. Nella mostra dedicata a Don Chisciotte è esposto lo spartito di Paisiello proveniente dal Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, a testimonianza dell’interesse che all’epoca suscitava il racconto dell’ingenioso hidalgo manifestato attraverso varie forme d’arte: la musica, la manifattura degli arazzi, i dipinti e la letteratura».

Giovanni Paisiello

(Taranto 1740 – Napoli 1816)

Don Chisciotte della mancia

opera comica in 3 atti

libretto di Giambattista Lorenzi

(prima rappresentazione Napoli, Teatro dei Fiorentini, 1769)

Arie e Scene d’assieme

Personaggi e interpreti

Don Chisciotte                        (Tenore)              Danyang Li

Sancio Panza                         (Baritono)             Giovanni Impagliazzo

Don Galafrone                        (Tenore)               Giorgi Guliashvili

Don Platone                            (Basso)                Ignas Melnikas

La Contessa                            (Soprano)            Marilena Ruta

La Duchessa                           (Soprano)             Chiara Polese

Carmosina                               (Soprano)             Maria Sardaryan

Cardolella                                (Soprano)             Costanza Cutaia

Pianista   Luca Spinosa

Allievi dell’Accademia di Canto Lirico del Teatro di San Carlo

sotto la direzione di Mariella Devìa

Direttore dell’Accademia Ilìas Tzempetonidis

Consulenza musicologica e introduzione al concerto  Dinko Fabris

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