Il vicepremier Luigi Di Maio ha parlato della manovra e del verdetto della Ue, osservando come lo spread tra Btp e Bund tedeschi oggi oscilli intorno ai 300 punti.
“I mercati vogliono molto più bene all’Italia di quanto ne vogliano alcune istituzioni europee”. Lo dice il vicepremier Luigi Di Maio, osservando come lo spread tra Btp e Bund tedeschi oggi oscilli intorno ai 300 punti. “Io credo – sottolinea – che nei prossimi mesi quando spiegheremo sempre di più ai mercati cosa stiamo facendo per l’Italia e sempre di più alla commissione Europea perché non va avviata una procedura di infrazione vedrete che lo spread scenderà”.
Riguardo al verdetto dell’Ue sulla manovra, Di Maio nota: “Credo che il giudizio dell’Europa sia stato ampiamente anticipato dai commissari nelle loro dichiarazioni. Il tema è che noi da domani continueremo a chiedere di poter rappresentare le nostre ragioni ai tavoli europei”. “E’ chiaro ed evidente – spiega – che la Commissione ci verrà a dire che per loro questa legge di bilancio forse è troppo espansiva, forse fa un po’ troppo deficit. Poi noi ci siederemo al tavolo con loro e gli spiegheremo che non è una legge che fa troppo deficit perché si partiva dal 2% per i debiti dei governi precedenti, quindi abbiamo fatto 0,4 in più. Si può mettere in accusa un governo perché fa 0,4 in più di deficit? E allora perché alla Francia – chiede – si permette lo stesso livello di deficit?”.
I tagli della manovra
“Credo che avremo delle settimane di forte interlocuzione con la commissione europea ma sia i mercati sia la Commissione europea – sottolinea Di Maio – potranno apprezzare il fatto che questo è un governo che crede in quello che fa. E chi crede in quello che fa ed è nella ragione non ha nulla da temere”. La stima di crescita, aggiunge ancora Di Maio, “ci sarà e non vogliamo andare a rivedere i termini della manovra perché quella stima è esatta. Perché non ci sono troppe spese in questa legge di bilancio ci sono tanti tagli alle cose inutili”.
“Noi andiamo a chiedere 4 miliardi di euro a banche e assicurazioni che per anni hanno preso decine di miliardi di euro dai soldi degli italiani; andiamo a tagliare mezzo miliardo di euro dalla spesa militare; tagliamo un miliardo dalla spesa improduttiva; un miliardo in tre anni dalle pensioni d’oro e – conclude – abbiamo appena tagliato i vitalizi alla Camera e al Senato”.