martedì, Maggio 14, 2024

De Magistris: “Brutta pagina in Galleria Umberto. Governo in ritardo sulle scuole”

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Luigi de Magistris: il sindaco di Napoli parla a Radio CRC di quanto accaduto alla Galleria Umberto e della riapertura delle scuole. Sul referendum: “Con il Si rischiamo parlamento nominato da segreterie di partito”.

Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris è intervenuto a Radio CRC nel programma Barba&Capelli. “A me spiace che non si riesca a dare una svolta alla Galleria Umberto. Si è fatto un lavoro importante, sono stati aperti esercizi coraggiosi”. Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris commenta il video dei fuochi e della festa per una promessa di matrimonio nella storica Galleria napoletana pubblicato dalla testata “Identità Insorgenti”.

Il primo cittadino è intervenuto nella trasmissione Barba&Capelli condotto da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia: “La struttura non è pubblica e lì insistono proprietari che hanno denari, è venuto il momento di impegnare risorse economiche per garantire maggiore sicurezza e anche semmai una chiusura notturna. Occorre più controllo del territorio soprattutto nell’orario orario serale. Altra cosa su cui stiamo lavorando è che quella zona non può diventare un ritrovo di persone che hanno bisogno di accoglienza”.

De Magistris ha poi affermato che sarebbe stato meglio rinviare di una anno la data del voto che accorpa amministrative, regionali e referendum: “Le elezioni si dovevano rinviare. Interviste, ordinanze, comportamenti e atti sono stati condizionati dal clima elettorale. Io avrei rimandato di un anno secco. Durante questo periodo le forze politiche avrebbero dovuto unirsi a tutela del Paese” continua il Sindaco che poi sottolinea le contraddizioni: Adesso ti trovi De Luca dice che non ci sono le condizioni per andare a scuola e allo stesso tempo non rilascia dichiarazioni sull’andare al voto”.

A proposito di referendum l’ex pm ha anche spiegato come sia difficile illustrare le ragioni del No mentre “tutti i leader nazionali spingono a votare Sì” perché “si doveva partire da una riforma della legge elettorale” mentre ora il rischio è che si arrivi a nomine delle “segreterie di partito”.

Il Paese ha dato la possibilità a tutti di viaggiare – ha incalzato de Magistris – era prevedibile che sarebbe accaduto questo durante l’estate. A inizio pandemia era plausibile la confusione, finito il lockdown c’è stato però ancora caos. Troppi ritardi e troppa inadeguatezza: ora c’è un aumento spaventoso dei contagi e la Campania oggi è tra le prime regioni più colpite dal virus”.

Per quanto riguarda la scuola il sindaco di Napoli rilancia le sue critiche a Governo e Regione: “Il Governo si è preparato in ritardo, a differenza delle comunità scolastiche e dei territori che si sono mossi in tempo. Noi sindaci non ci siamo fermati nemmeno a Ferragosto. L’errore è stato in primis far coincidere le elezioni e l’apertura dell’anno scolastico. Era prevedibile, aprire le scuole il 14 settembre poteva avere il senso di testare una macchina che comunque avrebbe avuto problemi di forte rodaggio. Ci sarà un’attenzione mediatica al primo raffreddore, alla prima influenza. Non si può ipotizzare che al primo caso di Covid si chiudano le scuole. In questi sei mesi le regioni hanno potenziato le reti sanitarie? Come sono aumentati i tamponi così sono andati in tilt i centri, oggi ci sarebbero le condizioni per effettuare test rapidi. Non c’è chiarezza e si poteva fare di più”.

Infine, tra le note positive l’imminente conclusione dei lavori di via Marina mentre il sindaco denuncia ancora “i conti in rosso” durante questa emergenza: “è arrivato poco, si tratta di una cinquantina di milioni. Siamo ancora in rosso. Siamo un po’ più sollevati perché grazie alle norme approvate quest’estate dovrebbero arrivare delle risorse. A settembre ci sarà il pagamento di tutti i creditori del comune di Napoli al 31 dicembre 2019, parliamo di un’operazione di mezzo miliardo di euro, somme che vanno nelle tasche di fornitori, lavoratori, imprese e liberi professionisti”.

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