venerdì, Aprile 26, 2024

Calcio Napoli: il campionato è “cosa loro”

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Gianmarco Giugliano
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Gianmarco Giugliano, cura la pagina dello sport calcio di 2ANews, laureato in Giurisprudenza, scrittore e giornalista.

Impazzano nel Web le proteste contro l’ennesimo arbitraggio filo juventino in campionato. Silenzio ed omertà dei “media” accentuano il malumore tra i tifosi.

Ancora polemiche, ancora decisioni arbitrali… arbitrarie: il campionato continua con 19 squadre che applicano un regolamento ed una alla quale sembra concesso tutto nonostante la chiarissima superiorità di organico e di fatturato.

Ancora Mazzoleni, ancora due decisioni che “indirizzano” il risultato a Milano, stavolta contro il Milan: prima la mancata espulsione di Benatia (l’arbitro addirittura non aveva fischiato neppure il rigore) e poi al 75’ il rigore non dato per fallo di Chiellini in area sul risultato di 0-1 per i bianconeri (in questo caso Mazzoleni ha fischiato il fallo sul difensore juventino senza andare a vedere il VAR).

Dati alla mano, queste cose succedono solo in Italia: in questo Paese sembra che la sudditanza psicologica sia irreversibile e che anche il protocollo del VAR cada sotto il giogo di “forze superiori”.

In Spagna, ieri, l’arbitro non ha esitato ad espellere al Camp Nou un calciatore del Barcellona eppure, appunto, si giocava al Camp Nou ed il Barcellona stava perdendo. Poche settimane prima era capitata al Santiago Bernabeu la stessa cosa contro il Real Madrid. Tutto secondo le regole… uguali per tutti.

In Italia, invece no e la assurda connivenza tra organi di stampa, televisioni e società juventina sta distruggendo (come ogni anno) i sogni delle squadre che rincorrono i bianconeri, umiliando l’intelligenza di chi le immagini le vede e conosce il regolamento.

Ecco allora che sul Web impazzano i video, le proteste e le foto di Mourinho con la mano verso l’orecchio: le vittorie juventine non sono mai limpide e la classifica sembra, a questo punto, piuttosto fasulla.

Ci si continua a chiedere perché la squadra più forte d’Italia debba imporre la sua superiorità anche nelle “stanze” che contano, riducendo anche la critica sportiva a sottostare a questo assurdo potere.

Il Web, però, non deve rispondere a nessun “palazzo” ed è di oggi l’iniziativa napoletana del gruppo Ultràmici che rimarca proprio queste cose.

Riportiamo il loro post che sintetizza molti commenti dei social più importanti. Nel gruppo sono presenti, inoltre, molte foto di tifosi con la mano vicino all’orecchio… alla Mourinho.

1.Orsato DECIDE il campionato 2017/2018 e, dopo due giorni, il silenzio. 2. Ronaldo viene denunziato per violenza sessuale, e dopo due giorni, il silenzio 3. Inchiesta sulla collusione tra la Ndrangheta e la dirigenza della Juve, e dopo due giorni, il silenzio. 4. Allenatori e giocatori che vengono sistematicamente insultati, minacciati, vilipesi ed offesi all’interno dello Juventus Stadium, e dopo due minuti di sterile dibattito, il silenzio 5. Parma Juventus, Juventus-Napoli, Empoli – Juventus, Milan- Juventus, episodi che cambiano il corso delle partite, sempre e solo valutati nella medesima direzione, dopo due minuti di “falsi dibattiti”, il silenzio…siamo stufi di Voi, asserviti, scendiletto del potere economico e politico della Juventus…dov’è la ricerca della verità? Dov’è la libertà di espressione? Noi non vi sentiamo.

 #nonvisentiamo

Ecco, il silenzio: la cosa che più fa male. Un silenzio che sa tanto di omertà, di tacito assenso, di genuflessione ai poteri forti, di servilismo coatto.

Forse non cambierà mai nulla, ma alzare la voce è l’unico strumento che ci rimane per il bene del calcio e per il bene della Serie A.

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