giovedì, Marzo 28, 2024

Bimbo suicida a Napoli, l’ombra delle sfide social che spingono a uccidersi

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Potrebbe esserci il folle “gioco” social che vede come protagonista la figura di Jonathan Galindo dietro la vicenda del bimbo suicida a Napoli a soli 11 anni.

Potrebbe esserci una delle tante, quanto temute sfide online, dietro la vicenda del bimbo suicida a Napoli ad appena 11 anni. E’ questa una delle teorie seguite con maggiore attenzione fin dalla notte di ieri, quando il corpo del piccolo, residente nel quartiere Chiaia con la sua famiglia, è stato ritrovato senza vita. Prima di lanciarsi nel vuoto, il bambino ha infatti lasciato un messaggio, attraverso un sms inviato al telefono della madre, nel quale, dopo aver detto ai genitori di volergli bene, ha parlato di un “uomo nero con il cappuccio” da seguire. E le indagini degli inquirenti si stanno concentrando attorno a questa figura, reale o virtuale che sia.

Come ricostruisce un articolo de ‘Il Mattino’, i vari Jonathan Galindo, Momo Challenge, Creepypasta o Slender Man sono tutti delle sfide personificate in personaggi fittizi, diventati negli ultimi anni protagonisti sui social network e già oggetto di numerose segnalazioni alla Polizia Postale. Challenge in cui si spingerebbero i ragazzini a superare delle prove che sfociano anche nel suicidio.

L’ultimo di questi personaggi ad essere sbarcato in Italia dall’estero è Galindo. Una sorta di Pippo, il protagonista di mille storie della Disney, con dei tratti disturbanti. Una maschera dietro cui, il più delle volte, si nascondono diverse persone. Soggetti che, appunto, agiscono in gruppo ma non necessariamente coordinati, che approfittando dell’identità finta e della facilità di suggestionare bambini e giovanissimi, li agganciano con dei messaggi sui social network per spaventarli, o peggio, spingerli in un vortice di prove di coraggio sempre più pericolose.

Ovviamente il personaggio non esiste e l’immagine diventata virale su internet è stata creata dal make up artist specializzato in effetti cinematografici Samuel Canini (che risulta estraneo alla vicenda) che per pubblicizzare i suoi lavori aveva realizzato questa maschera. Prima negli Usa, poi in Spagna e in Germania ed infine in Italia, la sua creazione è però diventato il volto di numerosi account fake sui social, che prima inviano ai più piccoli le richieste di amicizia e poi un link che propone di entrare in un gioco. Una serie di sfide che, secondo alcune testimonianze, prevederebbero ad esempio di incidere delle parole con una lama sulla pelle per poi inviare una foto a testimonianza del gesto. Parte del gioco è anche non parlare con nessuno delle prove. Tutto ciò trascina i bambini nella paura, facendoli isolare sempre più.

Un fenomeno imponente al punto, che pochi mesi fa, a luglio, la Polizia Postale italiana era stata costretta a mettere in guardia i genitori e fornirgli dei consigli per affrontare la situazione.

– Anche se il messaggio non è ancora arrivato a vostro figlio, parlategli del “fenomeno” Jonathan Galindo così che possa essere informato e preparato sul da farsi.

– Indicate ai più piccoli che i messaggi inviati da sconosciuti devono essere ignorati e che le eventuali minacce ricevute in rete non debbono spaventarli ma indurli a chiedere il vostro aiuto immediatamente.

– Consigliate ai bambini e ai ragazzi di non diffondere la notizia dell’esistenza di questi profili con l’idea che avere contatti con Jonathan Galindo sia un vanto: in realtà si corre il rischio di favorire l’accesso ai profili personali a sconosciuti di cui si ignorano le intenzioni.

– È importante inoltre che i bambini e i ragazzi non aprano mai i link contenuti nei messaggi inviati da profili sconosciuti denominati con Jonathan Galindo: in molti casi in questo modo vengono inoculati virus o altri tipi di malware che incidono negativamente sul funzionamento dei supporti.

– Se vostro figlio ha ricevuto un messaggio da uno o più profili denominati Jonathan Galindo, bloccate il contatto, raccogliete tutte le informazioni relative al tentativo (piattaforma su cui è avvenuto il contatto, nome dell’account, orario in cui è stato inviato il messaggio etc.) e fate una segnalazione a commissariatodips.it oppure recatevi in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia.

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