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“Voices of Heritage”, il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento porta a New York i canti liturgici della tradizione sannita

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Gabriella Monaco
Gabriella Monacohttp://www.2anews.it
Redattrice laureata in 'Lettere Moderne'. Appassionata di Scrittura, Arte, Viaggi e Serie tv."

Il progetto “Voices of Heritage” celebra l’eredità dei canti documentati nei manoscritti beneventani con un focus sulla loro evoluzione nella musica contemporanea.

La tradizione dei canti beneventani arriva per la prima volta a New York con una due giorni organizzata dal Conservatorio di MusicaNicola Sala” (Benevento), 19 e 20 novembre, 2024. Il progetto si intitola “Voices of Heritage: From Beneventan Manuscripts to Modern Music, Through the Lens of Innovation” e celebra l’eredità degli antichi canti documentati nei manoscritti beneventani con un focus sulla loro evoluzione nella musica contemporanea.

Un’occasione unica – rivolta non solo alla comunità italiana – che permetterà di scoprire la ricchezza del Canto Beneventano, risalente al VII-VIII secolo.

Oggi, martedì 19 novembre, presso l’Istituto Italiano di Cultura si terrà una discussione sui manoscritti moderata dalla docente di musicologia Luisa Nardini, The University of Texas, Austin. Prenderanno parte al workshop: Caterina Meglio, Presidente del Conservatorio di Benevento “Nicola Sala” e Giuseppe Ilario, Direttore dell’istituzione sannita; Pierpaolo Limone, Rettore dell’Università Telematica Pegaso; Debra Lacoste, McGill University e il Maestro Giovanna Riboli, Direttrice della Schola Cantorum “Nicola Sala”.

Domani, mercoledì 20 novembre, la Schola Cantorum “Nicola Sala” terrà un concerto a Carnegie Hall, con la direzione del Maestro Giovanna Riboli. La conduzione dell’evento sarà affidata all’attrice teatrale Daria D’Aloia, che guiderà il pubblico attraverso le diverse fasi del recital, arricchendo l’esperienza con approfondimenti sul contesto storico e culturale dei brani eseguiti. Il programma musicale comprenderà canti liturgici monodici trascritti direttamente dalle fonti dell’XI secolo.

“Siamo estremamente orgogliosi di portare per la prima volta a New York il mistero e la bellezza del Canto Beneventano, una delle testimonianze più antiche e preziose del nostro patrimonio musicale. Queste giornate newyorkesi non solo celebrano un’eredità culturale senza tempo, ma sono anche un’occasione per riflettere sulla capacità della musica di unire culture e generazioni”, dice Caterina Meglio, Presidente del Conservatorio di Benevento.

“L’esibizione della Schola Cantorum “Nicola Sala” su uno dei palcoscenici più prestigiosi al mondo come Carnegie Hall è un onore immenso e un traguardo che testimonia il lavoro e l’eccellenza del nostro Conservatorio. Questo progetto rappresenta non solo un’occasione unica per condividere con un pubblico internazionale l’inestimabile valore della tradizione musicale beneventana, ma anche una conferma della qualità e del talento che il nostro istituto coltiva ogni giorno”, aggiunge Giuseppe Ilario, Direttore del Conservatorio di Benevento.

IL CORO – La direttrice Giovanna Riboli ha creato un ensemble di eccezionale capacità artistica, concentrato nella riscoperta e nell’esecuzione di musica sacra e profana, con particolare attenzione al canto beneventano: la Schola Cantorum “Nicola Sala”, composta da studenti del Conservatorio. Sotto la sua direzione, il coro ha preso parte a numerosi concerti e festival, sia nazionali che internazionali, e si è distinto per le brillanti interpretazioni e la profonda espressività delle sue esecuzioni. Il coro è particolarmente apprezzato per l’impegno a valorizzare e promuovere il patrimonio della musica liturgica medievale.

IL PROGETTO – Guidato dal Conservatorio di Musica di Benevento in collaborazione con il Conservatorio di Campobasso e l’Università Pegaso, mira a rafforzare la strategia internazionale di due istituzioni di alta formazione artistica e musicale del sud Italia (AFAM), rinomate per il loro contributo al patrimonio musicale italiano. L’Università Pegaso svolgerà un ruolo strategico nella digitalizzazione dei manoscritti beneventani, rendendoli disponibili online a studiosi esperti e al grande pubblico.

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