venerdì, Aprile 26, 2024

Vaccino in Campania, De Luca: “Noi penalizzati, pronti a far invalidare piano nazionale” (VIDEO)

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Covid 19 in Campania: il governatore De Luca sottolinea come siano “inaccettabili” le differenze sulle forniture del vaccino. Sulle scuole: “L’obiettivo è evitare focolai”.

Nella consueta diretta Facebook del venerdì pomeriggio, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sottolinea un tema molto caldo di questi giorni: le forniture del vaccino anti Covid 19. Il numero uno di Palazzo Santa Lucia rimarca le difficoltà con la copertura dei “richiami”:

Ci sono altre regioni che hanno molte più residenze sanitarie assistiti, ma non significa che hai il doppio di anziani – attacca De Luca riferendosi al commissario Domenico Arcuri- Quelli che non sono nelle residenze non è che sono scomparsi, quegli anziani ci sono e sono in vita. Quindi, i presupposti del Piano nazionale vaccini sono profondamente sbagliati. Tutto quello che è venuto dopo è in rapporto a quel piano. Così la conseguenza di quelle ore sarebbe la seguente: nella distribuzione dei vaccini, per questa e la prossima settimana, alla Campania andranno 135mila vaccini“.

Il governatore è deciso nella sua battaglia, anticipando possibili clamorose prese di posizione, come la richiesta di invalidazione del piano nazionale in caso di mancata equità: “Nessuno mi dica che stiamo rispettando criteri oggettivi, abbiamo assistito al mercato nero dei vaccini -prosegue- Lo abbiamo denunciato e chiesto un riequilibrio che ancora non è avvenuto. Stiamo discutendo con Arcuri su come garantire la copertura dei richiami. Qualcuno ha detto che la Campania non ha accumulato scorte, è una idiozia. È arrivato il tempo di smetterla con le manfrine, arriveremo a chiedere l’invalidazione del piano di distribuzione, mi auguro che prevalga il buon senso e la correttezza da parte di tutti”.

Sulla vaccinazione di massa: “Il nostro obiettivo è arrivare a vaccinare 4,6 milioni di persone. Da fine febbraio-inizio marzo bisogna iniziare a vaccinare tutti, facendo 55mila-60mila vaccini al giorno. Sarà uno sforzo gigantesco, ma non ci sono alternative. Finché non avremo vaccinato la popolazione non avremo tranquillità per la ripresa di scuole, cultura, turismo, economia, negozi“.

Altro argomento caldo sono le sentenze del Tar che hanno stabilito la riapertura delle scuole in Campania: “Il 25 gennaio -aggiunge- dovrebbero riaprire le scuole primarie, come avevamo previsto, lasciando sempre un margine di discrezionalità alle amministrazioni comunali e subordinando sempre tutto alle condizioni sanitarie vere. Poi, dice la sentenza del Tar, dal 1° febbraio cominciamo le attività delle secondarie inferiori e superiori. Era esattamente quello che volevamo ottenere“.Vaccino in Campania, De Luca: “Noi penalizzati, pronti a far invalidare piano nazionale” (VIDEO) L’obiettivo è quello di evitare focolai legati alle scuole, non risparmiando nuove critiche alla ministra Lucia Azzolina: “Sulle scuole – ha aggiunto De Luca – avevamo un obiettivo che già avevo detto. Mentre la valorosa ministra Azzolina continuava a ripetere ‘apriremo tutte le scuole il 7 gennaio’, la Campania insieme con la stragrande maggioranza delle Regioni ha preso un’altra decisione, cioè: riapriamo le scuole sulla base di una valutazione dello stato dell’epidemia e dunque delle condizioni di sicurezza da garantire per gli alunni, il personale scolastico e le famiglie.

Avevamo l’obiettivo di scavallare il mese di gennaio per verificare se l’epidemia, a 2-3 settimane dal periodo festivo di Natale e di Capodanno, riprendeva o si manteneva in proporzioni controllabili. Non c’era malvagità quando avevamo deciso di prenderci il mese di gennaio, siamo arrivati a raggiungere il nostro obiettivo. Nel frattempo, abbiamo lavorato per potenziare il trasporto e abbiamo da questo punto di vista una situazione buona, poi dobbiamo ragionare sugli orari ma questa è responsabilità anche dei dirigenti scolastici”.

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