Le metastasi del tumore della mammella si diffondono nell’organismo con l’aiuto dell’enzima Mmp9, capace di nascondere le cellule tumorali all’azione protettrice del sistema immunitario.
Le metastasi sono cellule maligne che si staccano dal tumore originario e si diffondono in altri organi dove possono riprodursi e generare nuovi tumori.
La scoperta del meccanismo di diffusione delle metastasi mediato dall’enzima Mmp9 è stata fatta nei topi di laboratorio colpiti da una delle forme più comuni di tumore della mammella, il luminale B. Il risultato, che potrebbe aiutare la lotta alle metastasi e migliorare le chance di successo dell’immunoterapia, è pubblicato sulla rivista Life Science Alliance dall’Università della California a San Francisco.
L’enzima si inserisce nel tessuto sano degli altri organi, adattandolo per ospitare le cellule malate provenienti dal tumore primario al seno e dando vita ai tumori secondari.
Sono 5.300 nel 2019, in Italia, le nuove diagnosi di tumore del seno già in fase metastatica. Rappresentano circa il 10% del totale. Grazie ad armi sempre più efficaci, alla disponibilità di farmaci innovativi e all’integrazione delle terapie, il carcinoma mammario metastatico oggi è una malattia trattabile, con una sopravvivenza media di 24-36 mesi.
Nel tumore al polmone, l’iniezione di un anticorpo specifico contro Mmp9 ha permesso di ridurre numero e dimensioni delle metastasi; inoltre ha favorito il reclutamento e l’attivazione delle cellule immunitarie nei siti delle metastasi. Questo, secondo i ricercatori, accade perché Mmp9 costruisce intorno alla metastasi una sorta di rete che nasconde le cellule maligne agli occhi del sistema immunitario: bloccarlo per tempo impedendo la realizzazione di questa barriera potrebbe favorire l’azione dell’immunoterapia che ha l’obiettivo di potenziare le naturali difese contro il cancro.