martedì, Novembre 5, 2024

Trianon Viviani: domenica 13 febbraio prima assoluta di Fiorenza Calogero in “Vico Viviani”

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Teatro Trianon Viviani: domenica 13 febbraio (ore 19) il concerto dell’artista stabiese tutto dedicato al grande commediografo concittadino.

Prima assoluta al Trianon Viviani, domenica 13 febbraio, alle 19, per il concerto di Fiorenza Calogero tutto dedicato a Raffaele Viviani.

Con “Vico Viviani”, questo il titolo dello spettacolo, l’artista stabiese rende omaggio al grande commediografo con il quale condivide lo stesso quartiere di origine, Caporivo. Il vico è un luogo centrale nella drammaturgia vivianea: non a caso racchiude anche il titolo del primo atto unico del 1917, nel quale l’Autore interpretava tre ruoli.

«Nell’ideare questo concerto, ho pensato a un vico messo in scena come viaggio – spiega Calogero –, un vico che è punto di arrivo e di partenza, di deriva e di approdo, un vico che viaggia in un’interminabile strada fatta di mistero e poesia, terra e mare, luce e buio, pulsione e razionalità».

«Il linguaggio musicale è quello tipico del mondo contadino del sud Italia – prosegue l’artista, che esordì a diciassette anni nella Gatta Cenerentola di Roberto De Simone –: lo stile della tarantella nelle sue molteplici forme e della tammurriata, che riteniamo sia la sua attuale variante, con un “sound”, inasprito da tammorra e chitarra battente, che rievoca il gioioso clamore dei vicoli, la compianta lontananza di un marinaio, la folle disperazione degli zingari e l’orgoglio malinconico di Bambenella».Trianon Viviani: domenica 13 febbraio prima assoluta di Fiorenza Calogero in “Vico Viviani” Tra i brani interpretati, Rumba scugnizza (“La rumba degli scugnizzi”), ‘O marenaro ‘nnammurato, Prezzetella ‘a capera, Lavannare’, Si vide a l’animale, Zingari, Avvertimento, Canzone di Margherita e Quanno jarraje a spusa’.

Accompagnano Fiorenza Calogero sul palcoscenico Marcello Vitale, che ha anche curato le elaborazioni musicali, alla chitarra battente, Carmine Terracciano alle chitarre e Gianluca Mercurio alle percussioni. Al trio si affiancano Maurizio Capone (strumenti realizzati con materiale riciclato), Ezio Lambiase (chitarra elettrica) e Salvio Vassallo (synth soundscapes e live electronics).

Lo spettacolo, è contrappuntato da contributi audio inediti di Peppe Barra, Massimiliano Gallo, Lello Radice e Anna Spagnuolo.

L’impianto video-scenografico, che pone la musica in connessione con gli sviluppi dell’arte moderna e contemporanea, è di Alessandro Papa. La regia è di Gennaro Monti. La produzione è firmata da Musiciens (Fiorenza Calogero & Salvatore Piedimonte). Per accedere in teatro è obbligatorio il possesso del green pass valido e l’uso della mascherina ffp2.

Foto in evidenza: Anna Camerlengo

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