giovedì, Marzo 28, 2024

L’Universo e l’uomo: siamo polvere di stelle

- Advertisement -

Notizie più lette

Redazione
Redazionehttp://www.2anews.it
2Anews è un magazine online di informazione Alternativa e Autonoma, di promozione sociale attivo sull’intero territorio campano e nazionale. Ideato e curato da Antonella Amato, giornalista professionista. Il magazine è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n.67 del 20/12/2016.

Un gruppo di astrofisici della Northwestern University sono riusciti a risalire, grazie ai calcoli di un computer, all’origine degli atomi di cui è fatta la Via Lattea. Il progetto si chiama Fire (Feedback in realistic environments) e i risultati sono stati sorprendenti.

di Maria Sordino – Una storia degna dei migliori film di fantascienza. Un team internazionale, coordinato da Claude-André Faucher-Giguère, della Northwestern University, grazie all’aiuto di un computer, ha simulato l’ambiente intergalattico, ricreando uno scenario virtuale che ha rivelato risultati sorprendenti: le galassie, compresa la nostra Via Lattea, si sono accresciute grazie all’apporto di materiali provenienti dalle galassie vicine. Gran parte del materiale che le forma, quindi, proviene nel nostro caso soprattutto dalla grande e dalla piccola Nube di Magellano, le più vicine a noi, ma distanti comunque 160.000 e 200.000 anni luce. atomiÈ da questi suoi satelliti che la Via Lattea ha riciclato la maggior parte del materiale di cui è composta con un processo che si ripete dalla nascita dell’Universo: “la prima generazione, dopo il Big Bang, aveva a disposizione solo idrogeno ed elio” racconta Amedeo Balbi, professore associato al dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata, e divulgatore, “poi le generazioni successive hanno cominciato a produrre elementi più pesanti. E ogni volta che una stella esplodeva quel materiale veniva rimesso in circolazione nelle nebulose, che sono anche la culla di nuove stelle. È da quelle nebulose che “accendono” gli astri che siamo nati anche noi, una volta che la materia prima è stata messa a disposizione, quando cioè in quelle nubi molecolari c’erano abbastanza elementi pesanti, polveri e molecole complesse per formare anche i pianeti e poi molecole ancora più complesse che sono servite agli organismi viventi. Anche se per ora siamo l’unico esempio che conosciamo.”

Ma cosa significa tutto questo per noi?

I miliardi di miliardi di atomi che compongono l’azoto nel nostro Dna, il calcio nei nostri denti, il ferro nel nostro sangue, sono materia intergalattica che ha percorso centinaia di migliaia di anni luce e infine si è riunita, compressa dalla sua stessa gravità, a formare la vita e il nostro sistema solare così come lo conosciamo.

- Advertisement -
- Advertisement -
- Advertisement -

Ultime Notizie