venerdì, Luglio 4, 2025

Piazza del Gesù, il Comune sposta il parcheggio dei taxi: la protesta degli autisti

La delocalizzazione del parcheggio da Piazza del Gesù, secondo i rappresentanti sindacali presenti alla protesta, comporterebbe maggior disagio agli autisti e ai clienti.

Protesta dei tassisti in piazza del Gesù, a Napoli, dopo la decisione del Comune di spostare il locale parcheggio, a loro destinato, dal centro della piazza a Calata Trinità Maggiore: delocalizzazione che, secondo i rappresentanti sindacali presenti alla protesta, comporterebbe maggior disagio agli autisti ed ai clienti.

“Chiediamo un incontro con l’assessore Cosenza – si legge in una nota sindacale – per avere chiarimenti sulla vicenda e chiederemo anche l’accesso agli atti per conoscere le procedure che hanno autorizzato il bar ad ampliare l’area dei tavolini che hanno invaso la storica area di parcheggio taxi”.

“La spiegazione che ci è stata data che piazza del Gesù è da considerarsi Zona Pedonale, quindi interdetta a qualsiasi traffico automobilistico, allo stato attuale non trova a riscontro”.

“Conro questo provvedimento – annunciano i sindacati che chiamano a raccolta tutta la categoria – non ci fermeremo qui daremo battaglia in tutte le sedi”.

“Il trasporto pubblico non di linea è l’ultima ruota del carro per il Comune di Napoli”, aggiungono, in un’altra nota, i tassisti non aderenti alle sigle sindacali per i quali “Nonostante la scritta ‘Comune di Napoli’ sia ben visibile sugli sportelli anteriori dei taxi, la nostra categoria continua ad essere ignorata e maltrattata da Palazzo San Giacomo”.

“L’amministrazione cittadina sembra dare priorità esclusivamente a bar e ristoranti, che godono di agevolazioni e visibilità, mentre i tassisti vengono sistematicamente penalizzati”, scrivono ancora nel comunicato.

“Vogliamo ricordare che gli stalli taxi devono essere ben visibili, come previsto dalla normativa vigente, e che con l’aumento dei flussi turistici andrebbero semmai potenziati, non ridotti”, evidenziano ancora i tassisti non aderenti alle sigle sindacali per i quali così facendo si agevola “il lavoro degli abusivi, mentre i tassisti regolari – soggetti ogni anno a controlli e test antidroga, e vincolati da obblighi verso il Comune – vengono spinti ai margini della città, lontano dai cittadini e dai turisti”.

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