E’ stato riaperto al transito veicolare corso Umberto I, a Torre del Greco, a quasi due anni dal crollo di un’ala di un palazzo all’altezza di vico Pizza.
La prima auto a transitare è stata simbolicamente la vettura del Comune di Torre del Greco con a bordo il sindaco Luigi Mennella. A seguire, prima diversi motorini e poi altre vetture e furgoncini.
E’ stato riaperto così al transito veicolare corso Umberto I, a quasi due anni dal crollo di un’ala di un palazzo all’altezza di vico Pizza (cedimento che provocò tre feriti). Da ora e in avanti sarà dunque nuovamente possibile raggiungere dalla zona di piazza Santa Croce direttamente piazza Luigi Palomba.
“Mi viene di dire finalmente – ha sottolineato il primo cittadino – Abbiamo dovuto affrontare tantissime traversie, ancora più evidenti per gli abitanti e i titolari di attività commerciali, che hanno subito una serie di danni, economici ma anche psicologici. Noi abbiamo fatto la nostra parte: chi ha seguito la vicenda in questo lungo lasso di tempo, sa benissimo che non potevamo fare diversamente, perché la legge non ce lo consentiva. Abbiamo posto i rimedi necessari alle difficoltà palesate, un lavoro che ci ha dato la possibilità finalmente di vedere i primi mezzi passare sotto questo ponte”.
Il ponte a cui fa riferimento il sindaco è la struttura in acciaio realizzata dagli uffici comunali preposti e dalla ditta incaricata, sotto la supervisione dell’architetto Lorenzo Scaraggi, il tecnico individuato dall’ente per seguire gli aspetti tecnici legati alle fasi successive al crollo del 16 luglio 2023.
“Ora corso Umberto I – evidenzia l’esperto – sarà accessibile ai mezzi non pesanti, visto che, come prevede l’ordinanza firmata dal comandante della polizia municipale, è stato stabilito il divieto di accesso ai veicoli con peso superiore alle 3,5 tonnellate. Si tratta di una struttura che consentirà la percorrenza della strada in assoluta sicurezza, grazie anche ad una rete paramassi ‘tirata’ secondo le norme vigenti, che permetterà di contenere l’eventuale caduta di calcinacci e pietre”.
Non solo, come spiega sempre il consulente del Comune “la struttura è stata zavorrata con lastre di acciaio di tre centimetri, anche per evitare urti accidentali alla parte portante. È vero, è in vigore l’obbligo di percorrenza a 20 km/h ma abbiamo messo in conto comunque eventuali urti, anche con la protezione dei pilastri”. L’edificio oggetto del crollo del luglio di due anni fa, sarà “costantemente monitorato – conclude Lorenzo Scaraggi – Questo ci consentirà di avere in tempo reale notizie sulla staticità del fabbricato, a vantaggio di tutti”.