sabato, Novembre 9, 2024

Sciopero nazionale dei metalmeccanici: 10mila in piazza a Napoli

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Sciopero dei metalmeccanici: in testa al corteo partito da piazza Mancini e arrivato a piazza Matteotti c’erano gli operai della Whirlpool.

Oggi, venerdì 14 giugno, i lavoratori metalmeccanici hanno indetto uno sciopero nazionale di 8 ore, con tre grandi manifestazioni in contemporanea a Milano, Firenze e Napoli per chiedere a Governo e imprese di mettere al centro il lavoro, i salari e i diritti.

A Napoli, ben 10mila persone sono scese in piazza, in un corteo partito da piazza Mancini e a giunto a piazza Matteotti. In testa alla manifestazione, gli operai della Whirlpool, da giorni in attesa di conoscere il destino dei loro posti di lavoro presso lo stabilimento di via Argine, ma anche i lavoratori Ilva da Taranto e gli ex Alcoa dalla Sardegna.Sciopero nazionale dei metalmeccanici: 10mila in piazza a Napoli Oggi tutti i metalmeccanici scioperano per rimettere al centro del dibattito di questo paese il lavoro, il lavoro industriale. In questi anni di assenza totale di politiche industriali abbiamo perso moltissima della capacità produttiva installata– ha detto la leader Fiom Cgil, Francesca Re David-. C’è la desertificazione soprattutto al Sud. I salari sono bassi, c’è lavoro precario e aumentano le ingiustizie sociali. Se non si riparte dal lavoro, questo paese non ha un futuro“.

Presente anche il segretario generale Uil, Carmine Barbagallo, che si è posizionato tra i lavoratori dello stabilimento Whirlpool: “Il primo passo che ha fatto il Governo va bene ma non basta, perché se la Whirlpool ha preso 200 milioni e passa negli anni, se ne facciamo restituire loro solo 5 li avranno messi nel conto. Bisogna che restituiscano il maltolto, che sono tutti i 200 milioni che si sono presi nel tempo.

Se rispettano l’accordo – ha aggiunto Barbagallo – noi non abbiamo alcun problema, ma se non rispettano l’accordo faremo di tutto perché rimpiangano questa volontà. Dobbiamo mettere un punto fermo ai 156 tavoli di crisi al Mise portati avanti da un rinvio all’altro e bisogna che il Governo penalizzi le imprese che vengono a fare shopping nel nostro Paese per poi lasciare disoccupati”.

Foto: “Repubblica”

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