venerdì, Maggio 17, 2024

Scampia, omicidio De Felice: nuova ordinanza per Cosimo Di Lauro

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il primogenito di Paolo Di Lauro accusato per l’agguato di camorra che costò la vita a Massimiliano De Felice nel 2004 durante la prima faida di Scampia.

Nuova ordinanza cautelare in carcere per il 48enne Cosimo Di Lauro, ritenuto il reggente dell’omonimo clan camorristico attivo nell’area Nord di Napoli nel corso della cosiddetta ‘prima faida di Scampia’. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno eseguito il provvedimento restrittivo, emesso dal gip del tribunale partenopeo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti del primogenito di Paolo Di Lauro noto come ‘Ciruzzo o’ milionario’ e di Nicola Todisco, alias ‘Ninnone’, ritenuto elemento di spicco della stessa organizzazione criminale.

I due, già detenuti per altra causa, sono gravemente indiziati di omicidio volontario aggravato per aver agito con premeditazione e detenzione e porto abusivo di armi, aggravati dal “metodo e dalle finalità mafiose”. Le indagini riguardano l’omicidio di Massimiliano De Felice, avvenuto nel quartiere napoletano Scampia il 28 novembre 2004 quando era in corso la prima faida sul territorio che durò dall’ottobre 2004 all’aprile 2005 e provocò numerose vittime, quasi tutte tra congiunti dei principali esponenti criminali e spesso del tutto estranee a contesti camorristici, secondo una strategia di tipo terroristico messa in atto dai killer. Di Lauro e Torisco sono ritenuti, secondo quanto emerso dalle investigazioni e dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, il mandante e l’esecutore materiale dell’omicidio di De Felice legato da rapporti di parentela con le famiglie Abbinante e Notturno, all’epoca al vertice della contrapposta alleanza scissionista.

L’omicidio, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, fu una prima risposta al duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, uomini di estrema fiducia di Cosimo Di Lauro, verificatosi un mese prima rispetto a quello di De Felice, il 28 ottobre 2004 e che di fatto segnò l’inizio della contrapposizione tra gli scissionisti, composti dai clan Abete-Notturno, Abbinante, Marino e Amato-Pagano e il clan Di Lauro.

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