domenica, Giugno 22, 2025

Restaurato il trono del Palazzo Reale di Napoli, la ricerca: è sabaudo non borbonico

Da oggi, a restauro terminato, il trono del Palazzo Reale di Napoli viene esposto alla reggia di Venaria. Successivamente sarà in mostra a Roma.

Il trono del Palazzo Reale di Napoli, catalogato fino ad oggi come di fattura borbonica e risalente al 1845-50, è stato, in realtà, commissionato dai Savoia e liquidato nel 1874. Una notizia che fa slittare la sua realizzazione di 30 anni, ma che principalmente riscrive la storia del trono, la sua origine e la cronologia del Palazzo.

L’annuncio è stato fatto in occasione della presentazione del restauro alla Reggia di Venaria per una significativa preview – da oggi al prossimo autunno – della XX edizione di una delle più importanti iniziative del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, che sarà inaugurata al Palazzo delle Esposizioni di Roma alla fine dell’estate. Il trono ritornerà al Palazzo Reale di Napoli nel febbraio del 2026.

Il 12 settembre dello scorso anno il trono di Palazzo Reale è partito alla volta del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino per il restauro reso possibile grazie al progetto “Restituzioni” di Intesa Sanpaolo ed al momento è stato sostituito da una seduta borbonica settecentesca.

“L’attribuzione del Trono del Palazzo Reale di Napoli all’età sabauda rappresenta una scoperta di grande rilievo storico – commenta il Direttore generale Musei Massimo Osanna – che conferma quanto fossero importanti Napoli e il suo Palazzo per i nuovi sovrani, a pochi anni dall’unificazione della penisola.

Oggi il Palazzo Reale è al centro di un ampio intervento di trasformazione, reso possibile grazie ai fondi del Grande Progetto Beni Culturali del MIC, che permetterà di restituire ai visitatori un percorso museale rinnovato e accessibile a tutti i pubblici.

I nostri luoghi della cultura non sono più soltanto spazi di conservazione e fruizione, ma si configurano sempre più come laboratori di ricerca e innovazione. Grazie al lavoro quotidiano dei professionisti del patrimonio culturale, siamo oggi in grado di integrare ricerche documentali, interventi di restauro e progetti di valorizzazione, anche attraverso collaborazioni virtuose tra istituzioni pubbliche e realtà private, come dimostra l’esperienza di successo con la Reggia di Venaria, il Centro Conservazione e Restauro e Intesa Sanpaolo”.

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