lunedì, Maggio 13, 2024

Napoli, multe ZTL nel centro storico: commissione Mobilità chiede risposte

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Comune di Napoli: la commissione Mobilità chiede provvedimenti chiari per l’annullamento della delibera di istituzione dell’area pedonale nel centro storico, all’origine delle migliaia di multe ai cittadini ignari dell’entrata in vigore del nuovo dispositivo.

Lungo confronto in commissione Mobilità con l’assessora alla Mobilità sostenibile e alla Polizia Locale Alessandra Clemente e il vicesindaco Enrico Panini. La commissione chiede provvedimenti chiari per l’annullamento della delibera di istituzione dell’area pedonale nel centro storico, all’origine delle migliaia di multe elevate ai cittadini ignari dell’entrata in vigore del nuovo dispositivo.

Un tema estremamente sentito dai cittadini ai quali l’Amministrazione deve fornire risposte immediate. Così il presidente Nino Simeone ha introdotto, definendola “una brutta pagina di organizzazione”, la vicenda delle migliaia di multe elevate da giugno a settembre nel centro storico di Napoli nei confronti di cittadini residenti o avventori occasionali, inconsapevoli – a causa di una segnaletica poco chiara – dell’entrata in vigore della delibera 169 del 29 maggio 2020 che ha istituito le aree pedonali temporanee “Centro Antico” e “Mezzocannone”. Rispetto a questo problema, e dopo precedenti incontri della Commissione sul punto, per Simeone è giunto il momento di avere risposte nette, a maggior ragione che si stanno per aprire le sedute di Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio.

Sono quattro le linee di intervento illustrate dall’assessora Clemente per rispondere a questo problema. Con la delibera n. 332 sono stati considerati in primo luogo gli aventi diritto, a vario titolo, a transitare nella ZTL in base ai contenuti dalla delibera 169 e che hanno ricevuto sanzioni dal 6 giugno 2020 al 18 settembre 2020. Queste persone, a prescindere dall’avvenuto pagamento della sanzione, potranno compilare un modulo scaricabile dal sito istituzionale e registrare la propria situazione. La delibera 331 si è invece occupata di tutte quelle persone che sono transitate nel centro storico non rientrando nelle categorie degli aventi diritto. Anche per loro sarà necessario compilare un modulo per procedere alla regolarizzazione della propria posizione. Al numero comunale 0817954087 sarà inoltre possibile chiedere informazioni h24; dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 è attivo uno sportello dedicato per il supporto alla procedura telematica. Alle numerose richieste di chiarimento dei consiglieri intervenuti l’assessora ha risposto che è ferma volontà dell’Amministrazione costruire un iter amministrativo volto a una soluzione dirigenziale della regolarizzazione dei transiti.Napoli, multe ZTL nel centro storico: commissione Mobilità chiede risposte Si è svolto un lungo dibattito durante il quale i consiglieri intervenuti hanno chiesto risposte immediate e una netta assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione. Le Delibere di Giunta 331 e 332 rappresentano una sostanziale ammissione di errore da parte dell’Amministrazione – ha dichiarato il consigliere Matteo Brambilla (M5S). In particolare la modulistica prevista per i cittadini non autorizzati al passaggio nell’Area Pedonale Provvisoria non può portare alla regolarizzazione delle loro posizioni, avendo solo fini di rilevamento statistico.

Dello stesso avviso anche la consigliera Roberta Giova (La Città). È necessario – ha affermato – che l’Amministrazione cancelli tutte le multe e dichiari nullo il provvedimento originario di istituzione delle Aree Pedonali Provvisorie (delibera 169). Per quanto riguarda i ricorsi – ha aggiunto – alcuni tra quelli già presentati dai cittadini sono stati bocciati dal Prefetto, invalidando gli effetti della delibera 331 con la quale i dirigenti erano chiamati a porre in essere ogni azione finalizzata all’annullamento delle contravvenzioni. Nel caso dei ricorsi non ancora presentati, si pone poi il problema dei tempi: la prossima scadenza dei termini di presentazione dell’impugnativa precluderebbe infatti qualsiasi forma di rivalsa nei confronti dell’amministrazione. Infine, nell’ipotesi di ricorsi vinti dai cittadini, il comune di Napoli rischia di dover sostenere ingenti spese processuali. La consigliera ha espresso inoltre contrarietà rispetto alle verifiche premesse alle procedure di annullamento delle multe previste dalle delibere 331 e 332: non è possibile punire i cittadini incolpevoli per un errore della giunta – ha affermato. L’unico modo per archiviare le contravvenzioni emesse – ha ribadito la consigliera – è l’annullamento immediato della delibera 169.

Anche il consigliere Aniello Esposito (PD) ha stigmatizzato l’indecisione della giunta a oltre venti giorni di distanza dal precedente incontro sul tema. Annullare la delibera 169 è l’unica strada per porre rimedio al malessere causato da un errore dell’Amministrazione nei confronti della cittadinanza, ed è significativo che questa richiesta venga avanzata da tutte le forze politiche presenti in Consiglio.

Ha sottolineato la necessità di annullamento della delibera 169 anche il consigliere Andrea Santoro (FdI). I verbali emessi non sono infatti annullabili sulla base di un atto d’indirizzo della giunta come le delibere 331 e 332; richiedono al contrario un atto formale dell’amministrazione per evitare che i cittadini soccombano in sede di ricorso.

Insoddisfacenti – per il consigliere Stefano Buono (Verdi Sfasteriati) – le risposte dell’Amministrazione. L’annullamento della delibera 169 potrebbe invece essere realizzato attraverso una verifica giuridica atta a dimostrare l’illegittimità dell’atto. Dallo studio delle delibere è infatti emerso – ha aggiunto il consigliere – che l’ordinanza dirigenziale di istituzione delle Aree Pedonali Provvisorie andava a modificare l’ordinanza sindacale di istituzione delle Zone a Traffico Limitato. Dato che un’ordinanza dirigenziale non può modificare un’ordinanza sindacale, la delibera 169, se così fosse confermato, sarebbe illegittima.

Il consigliere Mario Coppeto (Napoli in Comune a Sinistra) ha messo in evidenza la confusione generata nella cittadinanza dall’istituzione delle Aree Pedonali Provvisorie nelle stesse aree delle Zone a Traffico Limitato. Lo spegnimento dei LED posti a sorveglianza dei varchi nelle ore in cui le Aree Pedonali Provvisorie erano attive e la cartellonistica poco chiara e poco visibile hanno indotto i cittadini, in totale buona fede, all’errore. A questo punto, al fine di evitare che la questione diventi politica, è necessario sanare al più presto la situazione di tutti i cittadini che sono incorsi nelle contravvenzioni, a prescindere dal luogo di residenza, tutelando anche coloro che non rientrano nella casistica prevista dai moduli messi a disposizione dall’amministrazione.

D’accordo con la richiesta di annullamento anche il consigliere Rosario Andreozzi (DemA). Nessuno aveva previsto che un atto pensato per andare incontro alle esigenze degli operatori del centro storico dopo il lockdown potesse generare una situazione così disastrosa, ha aggiunto, ma si registra in Commissione un clima positivo che deve portare, con il contributo di tutti, alla risoluzione del problema sulla base di dati tecnici e senza rischiare di incorrere in sanzioni da parte della Corte dei Conti.

Il vicesindaco Panini ha chiarito nel suo intervento le ragioni tecniche per le quali non è possibile, sul piano giuridico, pensare all’annullamento del provvedimento. Tutto lo sforzo dell’Amministrazione è ora teso a ottenere l’archiviazione dello stesso. In questo senso i moduli consentono di repertoriare una serie di casistiche relative alla modalità di accesso nell’area pedonale del centro storico, che dovranno essere alla base di un atto di Giunta che punti definitivamente a regolare la situazione. È ferma volontà dell’Amministrazione procedere in questo senso anche con ulteriori approfondimenti tecnico-giuridici, un atto di coerenza politica per il quale non si smetterà di cercare soluzioni.

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