giovedì, Marzo 28, 2024

Napoli, il racconto dell’assessore Trapanese: “La mia bimba definita “malata e brutta”

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Luca Trapanese (assessore al Welfare) ha raccontato sui social uno spiacevole episodio che lo ha visto coinvolto assieme alla piccola Alba (affetta da Sindrome di Down) mentre si trovava sulla spiaggia.

Uno spiacevole episodio ha visto coinvolti Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli, e la sua bimba affetta da Sindrome di Down, la piccola Alba, da lui prima presa in affido e poi adottata.

La piccola è stata definita “malata e brutta” da un altro bambino, come raccontato sui social dallo stesso Trapanese: “Qualche giorno fa ero al mare con Alba. Giocavamo alle giostre in spiaggia. Si è avvicinato un bimbo e, senza minimi termini, mi ha detto che secondo la sua mamma Alba è malata e anche brutta -ha scritto l’assessore su Facebook – Sono rimasto di pietra, non sapevo nemmeno cosa rispondere, perché mia figlia non è malata e la sua disabilità non la invalida dell’essere una bambina felice, oltre ad essere oggettivamente bella. Quel bimbo, grazie alla sua mamma, rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore, incentrato sul raggiungimento di una perfezione che non esiste”.Napoli, il racconto dell’assessore Trapanese: “La mia bimba definita “malata e brutta” Tuttavia, dopo quanto accaduto, lo stesso Trapanese riceve tanti attestati di solidarietà e, soprattutto, un messaggio che lo ha rincuorato: “Lunedì pomeriggio mi arriva una foto di Alba con Arturo, un suo compagno di classe con questo messaggio: “Grazie a te e ad Alba…lei riesce a sfiorargli le mani…e il cuore”.

L’assessore conclude il suo post con un appello: “Bisognerebbe iniziare a costruire una società nella quale i figli non vengano visti come una proprietà o augurare che siano i primi ed i migliori. Bisognerebbe iniziare a ragionare sul bene comune, partire dall’idea che sono TUTTI figli nostri, nonostante le diversità, e che ognuno di loro ha diritto alla FELICITÀ e non al primato di “migliore”. Bisognerebbe costruire una società incentrata sull’idea del “villaggio” dove le ricchezze, le gioie, i problemi, le difficoltà si condividono ed i figli diventano di un’intera Comunità.

Certo è che posso rendere Alba la bambina più abile del mondo, le posso garantire le migliori terapiste, posso cercare per lei la scuola più preparata, ma se non sarà accolta dalla società come una persona e non come una handicappata il mio lavoro è stato del tutto inutile. Grazie Arturo perché con questa foto mi hai ridato la speranza che avevo perso qualche giorno fa”.

Foto all’interno: pagina Facebook “Luca Trapanese”

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