venerdì, Marzo 29, 2024

Leonardo, Pomigliano: Arrivano le lamentele del sindacato francese ATR

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Il sindacato francese Atr accende i riflettori sulle scelte del management del Gruppo Leonardo e segnala la ‘connivenza di alcune organizzazioni sindacali del territorio campano’.

Leonardo è in una fase critica. Arrivano le lamentele del sindacato francese Atr al sito di Pomigliano D’Arco in merito al ritardo sul programma di produzione che si è accumulato in tanti anni e che prevede il recupero di 16 fusoliere. ATR è Nato da una joint venture costituita nei primi anni ’80 tra l’allora Aerospatiale francese, oggi Airbus, e Alenia Aeronautica successivamente confluita in Finmeccanica, oggi Leonardo. Per tutti gli ATR l’azienda Leonardo realizza l’intera fusoliera, completamente equipaggiata e gli impennaggi di coda verticale ed orizzontale del velivolo. La fusoliera viene realizzata e assemblata nello stabilimento di Pomigliano, nei pressi di Napoli, ma alcune delle parti che la compongono sono prodotte anche negli stabilimenti di Nola.

L’allarme lanciato dal sindacato francese si evince dalla traduzione di un comunicato (da verificare la fonte) nel quale si descrive che malgrado i miglioramenti sul controllo finale, svolto dal management francese di produzione, il ritardo sul progetto resta strutturale nell’azienda Leonardo.

La critica del sindacato francese punta il dito sulle scelte del management del Gruppo Leonardo che tende a ‘favorire interessi personali’ ma soprattutto segnala la ‘connivenza di alcune organizzazioni sindacali del territorio campano’ che tutelano un sistema di favoritismi all’interno del sito campano a discapito della sopravvivenza dell’aeronautica civile in Italia. Il nocciolo del problema ritorna e riguarda il sistema di reclutare in Leonardo manager indicati dalla politica.

I grandi gruppi aziendali italiani sono stati e sono condizionati dai governi che si sono susseguiti nelle varie legislature. Ritorna a farsi sempre più presente il problema della meritocrazia che premia persone indicate dai vertici condizionati politicamente e che sono reclutate per gestire posizioni di responsabilità a discapito dei prodotti che vengono realizzati nelle strutture Leonardo.

I siti della regione Campania spesso sono stati citati per gravi ritardi nelle consegne e accusati di realizzare un prodotto di bassa qualità. Se non ci sarà un tempestivo cambio di rotta i siti campani rischiano la chiusura con ripercussioni occupazionali. Quindi pare sia arrivato il momento di rivedere i ruoli manageriali affidati ai vari livelli e valutare le reali competenze di chi ricopre tali posizioni in azienda. Oggi arrivano notizie di licenziamenti e sospensioni per cercare di scardinare un sistema che va avanti da tanti anni.  L’esempio, uno dei tanti è stato proprio il caso di Andrea Biraghi.

L’ingegner Biraghi era stato segnalato per la successione a Moretti l’anno scorso, finché il premier Paolo Gentiloni decise di puntare sull’ex banchiere di Unicredit ed ex presidente di Mps Alessandro Profumo. L’ingegner Biraghi era stato indicato per la successione a Moretti l’anno scorso, finché il premier Paolo Gentiloni decise di puntare sull’ex banchiere di Unicredit ed ex presidente di Mps Profumo. Ma chi è Andrea Biraghi?

Andrea Biraghi è figlio dell’ammiraglio Sergio Biraghi, ex capo di Stato maggiore della Marina, presidente di Fincantieri Usa. L’ammiraglio dieci anni fa è passato dalla Marina, cioè il cliente pubblico che ordina le navi  militari alla Fincantieri, a fare il manager del gruppo industriale che beneficia degli ordini firmati dalla Marina.

Riuscirà il nuovo AD Alessandro Profumo ad accelerare quel processo di moralizzazione, ma soprattutto a delineare una nuova classe dirigenziale e di governo ai vari livelli? Forse per molti dipendenti qualificati, ma poco valorizzati, potrebbe essere arrivato il momento rivalutati e promuoverli in posizioni strategiche dalle quali il Gruppo Leonardo potrebbe trarne solo benefici a livello di immagine e qualità rispetto ai competitor esteri.

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