sabato, Aprile 20, 2024

Sette statue per sette giorni, il MANN pubblica le foto di Luigi Spina

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.
Sette statue per sette giorni: Da sabato 14 novembre, “Notte dei Musei” ora solo virtuale; il MANN presenterà su Facebook ed Instagram sette scatti di Luigi Spina.
Con il significativo slogan “Sette statue per sette giorni” si avvia un percorso virtuale con sette post su Facebook ed Instagram, attraverso i quali il Museo Archeologico Nazionale di Napoli anticiperà un suggestivo tour virtuale della Sezione Campania Romana, che sarà nuovamente fruibile al pubblico da giugno 202, emergenza permettendo.
Questo interessante e suggestivo viaggio online inzierà su Facebook, simbolicamente sabato 14 novembre alle ore 20. Non a caso per quella data e quello specifico orario era prevista infatti la “Notte dei Musei”, che prevedeva aperture straordinarie e che, a causa dell’emergenza Covid, sono oggi trasformate purtroppo in coatti appuntamenti virtuali.

 

Da sabato prossimo, pertanto, i fan e follower potranno trovare, nella rete, uno spazio apposito per ammirare una serie di sculture quasi sconosciute: si tratta di capolavori scelti apposta per questa preziosa e raffinata campagna digitale che non saranno il Doriforo di Policileto, il Cavallo Mazzocchi o l’Afrodite di Capua, opere che pure figureranno nel futuro riallestimento della Campania Romana, ma si tratta di alcuni marmi che, provenienti per lo più dai depositi del MANN, riempiranno le preziose sale del piano terra nell’ala occidentale del Museo.
A guidare gli accaniti frequentatori dei siti web, in un itinerario di scoperta, da vivere per ora con like, commenti e condivisioni, saranno sette splendide immagini di Luigi Spina.   Quest’ultimo infatti ha ripreso a studiare le numerose statue presenti in questo Istituto, con un impegno di ricerca pari a quello profuso per la Collezione Farnese.
Se l’illuminazione e l’inquadratura saranno i primi strumenti per “interpretare” l’opera, facendone emergere il valore simbolico, culturale e sociale, la vera scommessa, però, della campagna di Spina è stata quella di conciliare le esigenze scientifiche della documentazione con il forte senso estetico espresso da marmi e bronzi: un approccio allo stesso tempo divulgativo e rigoroso, che non soltanto “premierà” gli appassionati di archeologia, ma anche i cultori di una ricerca evocativa ed emozionale sull’immagine.
Primo post sabato prossimo, dunque, con la statua maschile del cd. Germanico: proviene dal Macellum di Pompei, risale ai primi decenni del I sec. d.C. ed è uno dei tesori dischiusi dai nostri depositi. Quasi sconosciuta anche la testa di Apollo tipo Omphalos, che sarà postata la domenica: in ossequio alla dimensione “multicentrica” che connoterà la Sezione della Campania Romana, l’opera proviene da Cuma ed è copia romana (II sec. d.C.) di un originale di età severa.
Per iniziare la settimana online, enigma e magnetismo nell’immagine della protome di Giunone, anch’essa svelata dai depositi: la testa, che per le sue dimensioni particolari (sessanta centimetri circa) probabilmente è parte di una statua di culto del Tempio di Giove a Pompei ed è databile al I sec. d.C. Ancora dai depositi, l’elegante figura femminile panneggiata (dal Foro di Ercolano, I sec. d.C.), così come non esposta da tempo la scultura di Olconio Rufo (I sec.d.C.), che proviene dal quadrivio di via Stabiana a Pompei.
Completeranno l’anteprima social la statua femminile della Concordia Augusta (da Pompei, edificio di Eumachia, I sec. d.C.) ed il Busto di Plotina (dal settore cd. Mercurio del Palatium di Baia, 117-138 d.C., anch’esso custodito da molti anni nei depositi). “Il lavoro sulla Campania Romana è da considerarsi una delle più significative ricerche fotografiche al Museo di Napoli degli ultimi dieci anni”, commenta Luigi Spina, ” Tutto questo si esplica in un’azione quotidiana di riprese che richiedono tempi precisi e giuste riflessioni per individuare l’unicità di ogni opera”.
La campagna fotografica di Luigi Spina rientra nella prassi di valorizzazione del patrimonio museale, da divulgare e condividere in rete: nella recente rilevazione, realizzata dal Politecnico di Milano per la Direzione Generale Musei del Mibact, il MANN è risultato il Museo italiano più attivo su Facebook, in termini di numero di post pubbicati (122)  nel settembre scorso.
Così, nella compagine più complessiva e variegata dei dati inerenti alla “propensione social” degli istituti culturali, con particolare riferimento alla specifica attività su Facebook, il MANN conferma la cura nell’applicazione delle opportunità comunicative offerte dalla piattaforma: in questi tempi così difficili e drammatici, una risorsa senza dubbio indispensabile per mantenere vivo il dialogo con il pubblico.
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