venerdì, Marzo 29, 2024

Giuseppe Zeno per la prima volta in teatro “Il Sorpasso” di Risi

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Teatro Augusteo programmazione. Giuseppe Zeno interpreta magnificamente in teatro, “Il Sorpasso”, il film cult del 1962 diretto dal regista Risi.

Napoli – Le emozioni di uno dei più straordinari capolavori del cinema italiano, il  film “Il Sorpasso” del 1962 diretto da Dino Risi,  rivivono prodigiosamente al Teatro Augusteo grazie all’adattamento di Micaela Miano per la regia di Guglielmo Ferro. Con l’attore Giuseppe Zeno nei panni di Bruno, interpretato sul grande schermo dall’indimenticabile Vittorio Gassman e Luca Di Giovanni in quelli di Roberto, impersonato nel film dall’attore francese, Jean Louis Trintignant, il film cult del regista Risi,  lo stesso che scrisse la sceneggiatura insieme con Ettore Scola e Ruggero Maccari,  approda, così, magnificamente e nostalgicamente in teatro. Al Teatro Augusteo Giuseppe Zeno con "Il Sorpasso". Intervista Tant’è che a mezzo secolo dalla prima apparizione nelle sale italiane, trasferito in palcoscenico, quello che è considerato come uno degli affreschi cinematografici più rappresentativi dell’ Italia del boom economico degli anni Sessanta, ben conquista l’interesse della platea. Con la coppia Zeno- Di Giovanni accompagnata da  Cristiana Vaccaro,  nel doppio ruolo della moglie di Bruno ( nel cinema Chaterine Spaak)  e della zia di Roberto e con gli altri attori Marco Prosperini, Simone Pieroni, Pietro Casella, Francesco Lattarulo e Marial Bajma Riva, il lavoro riporta in evidenza quel segno incancellabile lasciato dal film nel cuore degli italiani. Riportando alla memoria le ingiallite fotografie dell’Italia del benessere e sull’onda delle favolose canzoni estive di quei tempi e delle tracce di un’Italia immersa in un ferragosto che non esiste più, la messinscena colpisce per contenuti ed intenzioni. Con la  mitica decappottabile Lancia Aurelia B24 e grazie alla memoria dei due indimenticabili protagonisti Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant, spesso fortemente evocati sulla scena, sia pure senza nessun volontario tentativo di imitazione, i due interpreti di oggi  collaborano non poco nel rendere felice la non facile impresa teatrale. Così dal tono goliardico e trasgressivo del Bruno di Giuseppe Zeno ai bene espressi conflitti interiori e desideri del Roberto presentato da Di Giovanni, la piéce, riporta degnamente alla mente una delle più felici stagioni del cinema italiano. Fresca e coinvolgente, l’interpretazione di Zeno consegna al pubblico un personaggio esuberante e dallo spirito vagabondo tutto dedito al culto ed al compiacimento narcisistico della propria persona e delle proprie qualità. Così come Di Giovanni, con il suo Roberto, che, entrando in chiaro conflitto con il temperamento contrario dell’improvvisato amico, restandone tuttavia intimamente affascinato, ben tratteggia l’essenza dello studente di legge inizio anni Sessanta, debole e psicologicamente vulnerabile, tutto proiettato verso l’ etica ed il sacrificio. Con le musiche originali di Massimiliano Pace ed  i costumi di Françoise Raybaud,  grande apporto al lavoro è offerto dalle scenografie di Alessandro Chiti.  Dinamiche e trascinanti con la mitica Lancia Aurelia al centro della scena e con i filmati proiettati sullo sfondo che ricreano  la tipica sensazione “on the road” del film, le scene firmate Chiti accompagnano alla grande gli attori nel loro emblematico viaggio, dai paesaggi romani alle coste toscane di Castiglioncello. Trasformandosi in una pièce teatrale, “Il sorpasso”, anche all’ Augusteo, propone i tratti d’un teatro dell’anima fatto di sentimenti e  sensazioni interiori. Contando pure sulla forza interpretativa di Cristiana Vaccaro e degli altri attori della compagnia, il lavoro piace anche per la sua voglia di mantenersi al passo con i gusti del pubblico evidentemente cambiati rispetto ai tempi del film e per la sua intenzione di fare arrivare tra la gente, grazie al palcoscenico ed al contatto diretto,  tutto ciò che non può certo arrivare attraverso il cinema.

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