venerdì, Marzo 29, 2024

De Luca: “Mezza Italia ci vuole zona rossa a prescindere. Percentuale di positivi in calo” (VIDEO)

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

De Luca attacca lo “sciacallaggio politico e mediatico contro la Campania”. Sul Governo: “Idiozia la scelta delle zone, perso tempo prezioso. Se arrivano provvedimenti rigorosi “meglio tardi che mai”.

Nel consueto punto del venerdì su Facebook, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, parla dell’emergenza Covid 19, partendo dai dati sui positivi, in lieve calo: “Da qualche giorno -sottolinea il governatore- la percentuale di positivi sui tamponi effettuati scende leggermente, speriamo si mantenga questa tendenza. Per quanto riguarda le terapie intensive al momento ci sono 190 ricoverati su 650 posti disponibili, con un tasso di occupazione pari al 27% delle terapie intensive. Inoltre, abbiamo oltre 500 posti letto disponibili per pazienti Covid. La Campania resta la regione col tasso di mortalità più basso”.

Poi ricorda la linea della Regione in tema Covid: “In questi ultimi due mesi -rimarca- abbiamo avuto uno scontro di linea per contenere il contagio. La nostra posizione era chiara, avendo noi dichiarato da ottobre che sarebbe stato meglio chiudere tutto per un mese e arrivare a Natale in condizioni di maggiore stabilità. Il Governo ha fatto una scelta diversa, graduale e proporzionale, per noi sbagliata. Abbiamo perso due mesi preziosi, nel corso dei quali abbiamo avuto un aumento drammatico dei contagi e dei decessi.

Il Governo ha deciso anche di tenere aperte le scuole, ora chiuse, cosa che noi in Campania abbiamo fatto un mese fa. L’Italia chiusa in zone è una idiozia, che ha generato una situazione di caos e conflitti. È mancato anche un coinvolgimento di tutte le forze dell’ordine. Oggi tutti sembrano diventati rigoristi, anche coloro che non hanno mosso un dito per frenare il contagio”.

De Luca dichiara inoltre che “l”immagine dello scorso fine settimana sul Lungomare del Napoli ha fatto il giro d’Italia. Quegli assembramenti vanno contrastati dalle forze dell’ordine e dalle polizie municipali. Sapete chi doveva decidere per la chiusura, ma era troppo impegnato a fare il giro delle televisioni (altro attacco polemico al sindaco Luigi de Magistris, ndr). Altri sindaci hanno avuto il coraggio di prendere delle decisioni. Quell’immagine del Lungomare, che giustificherebbe una zona strarossa, ha determinato una svolta dell’opinione pubblica nazionale”.

Il numero uno di Palazzo Santa Lucia passa poi all’attacco contro quello che definisce “sciacallaggio nei confronti della Campania e della sua sanità”: “C’è mezza Italia -tuona- per la quale Napoli e la Campania devono diventare zona rossa a prescindere, nonostante la decisione sia stata presa dal Governo sulla base dei dati. Poi c’è stato l’episodio del Cardarelli, un episodio drammatico, dove c’è stato un signore di 30 anni che ha avuto lo stomaco di mettersi a girare un video con una persona morta per terra, mentre gli infermieri andavano a prendere una lettiga. Non ci sono parole per quello che si sta scatenando contro di noi. Napoli e la Campania devono essere per forza il peggio del peggio. Noi andremo avanti senza guardare in faccia a nessuno e se il Governo prende misure di rigore, il mio commento è “meglio tardi che mai”.

Dopo aver attaccato, senza mai citarlo, anche lo scrittore Roberto Saviano (definito “camorrologo di professione, oramai milionario, che non capisce nulla in tema di sanità”, invitandolo a un confronto pubblico), De Luca conclude attaccando il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e dando un consiglio al Pd: “C’è anche Luigi Di Maio che sta parlando. Da campano si sarebbe dovuto muovere per far arrivare personale sanitario nella sua regione da esponente del Governo. È uno che voleva confermare il commissariamento della sanità in Campania. Così avremmo fatto una fine peggiore della Calabria. E parla, parla. Fatti salvi 3-4 ministri non è un governo – ha concluso – anziché andare allo sbaraglio sarebbe meglio avere un Governo che non produca il caos che è stato prodotto in Italia”.

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