martedì, Aprile 16, 2024

Covid 19 in Campania, problema trasporti: capienza ridotta al 60% su bus e metropolitane?

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Covid 19 in Campania: stretta sui trasporti con la possibile riduzione al 60% della capienza su bus e metropolitane da parte del governo.

Di fronte alla difficilissima situazione Covid 19 in Campania, uno dei problemi più complessi riguarda senza dubbio il fronte trasporti pubblici, visto che (specialmente all’interno delle stazioni e dei treni della Linea 1 della metropolitana di Napoli e della Circumvesuviana) si creano assembramenti e dunque viene spesso meno il distanziamento sociale.

Come riporta “Il Mattino”, si va verso una riduzione dell’indice di capienza dall’attuale 80% al 60% (anche se il governo ipotizza addirittura il 50%). Questo tema è stato al centro della riunione tra Luca Cascone, consigliere della Regione Campania delegato ai trasporti, con le associazioni di categoria e i responsabili delle aziende. Cascone ha fatto capire che si andrà verso una riduzione della capienza. Per questo ha invitato le aziende a organizzarsi, stipulando contratti con i privati e reperire ulteriori mezzi per le prossime settimane.Covid 19 in Campania, problema trasporti: capienza ridotta al 60% su bus e metropolitane? Ma, contrariamente a quanto spesso avvenuto negli ultimi mesi, non ci sarà nessun provvedimento “anticipato” da parte di Palazzo Santa Lucia perché la materia è al centro di un vertice tra la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e le associazioni rappresentative delle aziende del trasporto pubblico locale, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci e di Upi per un confronto sulle misure di contenimento dei contagi sui mezzi pubblici, sotto pressione soprattutto a causa della riapertura della scuole.

L’eventuale ritocco della capienza massima dei mezzi, però, dovrebbe essere accompagnata da una riduzione della pressione degli utenti, con nuove norme che disciplinino orari scaglionati di ingresso per scuole ed uffici pubblici (per i quali verrà aumentato lo smart working).

Un problema che si ripercuote chiaramente su scala nazionale. Negli allegati al nuovo Dpcm viene per ora confermata una capienza massima non superiore all’80%, che però, fanno notare dal Cts, in molti casi si è già tradotta nel 100%.

Perciò, gli scienziati avevano chiesto che si tornasse a un’occupazione del 50%, percentuale che, secondo l’Associazione delle aziende del Tpl (Asstra), lascerebbe però a piedi circa 275mila persone al giorno. Da qui lo scontro con le Regioni, che in diversi casi hanno acconsentito a ridurre la capienza solo a fronte dell’introduzione della didattica a distanza per gli studenti delle superiori.

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