Ultime notizie ANM Azienda Napoletana Mobilità: l’assessore ai trasporti Mario Calabrese ha fatto il punto della situazione della Linea 6.
di Luigi Maria Mormone – La situazione della Linea 6 della metropolitana è stata presentata ieri dall’assessore ai Trasporti Mario Calabrese, affiancato dal manager Ansaldo, Giuseppe Molisso, e dalla dirigente comunale Serena Riccio. Tale linea riaprirà i battenti a gennaio 2019 con l’inaugurazione delle stazioni Arco Mirelli e San Pasquale e la riattivazione della tratta Mostra-San Pasquale, mentre a marzo 2020 toccherà a Municipio. Per un paio d’anni circoleranno solo i treni vecchi, con frequenza 15 minuti: si tratta di tram riadattati a metrò leggero, potenziati e adeguati recentemente dall’Ansaldo con le nuove tecnologie per un costo di 5 milioni. Per l’arrivo dei treni nuovi dalla lunghezza di 39 metri (previsti dal contratto ma non ancora ordinati), bisognerà aspettare la realizzazione di una galleria sotterranea lunga circa 800 metri, che passerà sotto la stazione Campi Flegrei per sbucare a via Campegna, dove dovrà essere realizzato il deposito-officina per il rimessaggio e la manutenzione dei treni. L’unico accesso alla rete dall’esterno resta per ora un pozzo largo 27 metri, dal quale in passato sono stati calati i treni vecchi. Come riportato da “Il Mattino”, Mario Calabrese ha chiarito per prima cosa gli equivoci nati in questi giorni: “I treni sia vecchi che nuovi sono adeguati alla circolazione nelle gallerie –ha detto l’assessore ai trasporti del Comune di Napoli- Non possiamo far passare che una delle 25 opere strategiche italiane sia stata sbagliata. Linea 1 e 6 sono due opere meritorie che rivoluzioneranno il modo di muoversi in città. Non abbiamo mai pensato di far passare i treni nuovi per quel buco –ha aggiunto Calabrese, riferendosi al pozzo che è sempre servito per i treni vecchi-. Non abbiamo ancora ordinato i treni nuovi perché se avessimo potuto calarli di là, forse avremmo potuto metterli in esercizio. Ma dove li avremmo messi? Con il rischio, come accade per i nuovi bus lasciati nei depositi, di essere cannibalizzati. Quindi c’era la necessità di far partire insieme la prenotazione e la realizzazione della galleria, in questo modo potremo usare l’area per il ricovero e fare le manutenzioni. Nel transitorio continueranno a funzionare su questa tratta i treni da 25 metri”. Il problema principale della Linea 6 resta quello della mancanza del deposito-officine. I fondi sono stati sbloccati dal Cipe lo scorso settembre, nell’ambito del Patto per Napoli: “C’è stato solo un problema legato alla continuità dei finanziamenti –ha concluso Calabrese-. La scelta del deposito di Campegna non è stata fatta prima, visto che nel 2007 si decise di completare la stazione Municipio, dove c’è lo scambio con la Linea 1. All’epoca, il Comune, per finanziamenti e tempistica ha preferito fare quel tratto al posto dell’altro”. Come assicurato dallo stesso assessore, l’ordine per la progettazione dei nuovi treni (almeno 8, dal costo di circa 5 milioni ciascuno) partirà in questi giorni.