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Al Teatro San Carlo Musica da Camera con il Quartetto d’archi

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Ritorna al Teatro di San Carlo la Musica da Camera con il Quartetto del Massimo napoletano; in programma musiche di Schubert e Ravel, domenica 16 gennaio ore 18.00.

Prosegue la Stagione da Camera del Teatro di San Carlo con un nuovo appuntamento previsto per domenica 16 gennaio alle ore 18.00 con il terzo concerto in cartellone: protagonista il Quartetto d’archi del Massimo napoletano, composto da Cecilia Laca (violino), Luigi Buonomo (violino), Antonio Bossone (viola) e Luca Signorini (violoncello). 

In programma due celebri composizioni della storia della musica: il Quartetto n. 14 in re minore D 810 “Der Tod und das Mädchen” di Franz Schubert, e il Quartetto per archi in fa maggiore di Maurice Rave. Senza dubbio una delle forme più belle e perfette della musica strumentale, il quartetto d’archi rappresenta un unicum nella storia della musica, analogamente a quello delle quattro voci nella più avanzata polifonia rinascimentale.

Dopo una lunga e difficile sperimentazione durante l’età barocca, giunse alla sua forma definitiva nell’età di Haydn, che per questo ne fu considerato il modello ideale già da Mozart e poi da Beethoven.

In questo itinerario si inseriscono i due bellissime Quartetti di Schubert e di Ravel, completamente diversi tra loro come lo sono state anche le vite dei rispettivi autori, composti a quasi un secolo di distanza.

Viennese di nascita, Schubert trascorse gran parte della sua vita nella capitale austriaca dove condusse una vita breve ma pressoché felice. Il quartetto era per Schubert una dimensione ideale, con cui si confrontò prestissimo: metà dei suoi 15 quartetti completi (cui vanno aggiunti vari frammenti) furono scritti prima del 1813, quando aveva ancora sedici anni.

Il quartetto in re minore D.810 (oggi numerato come n.14) fu invece composto nel 1824 ed eseguito solo un paio di volte prima di essere abbandonato nel “cassetto” delle opere non pubblicate di Schubert perché non compreso dai contemporanei (fu edito postumo nel 1832 da czerny). 

Anche Maurice Ravel cominciò la sua carriera di compositore con un quartetto, rimasto poi un unicum nella sua produzione. composto a ventisette anni tra il 1902 e il 1903, il quartetto in Fa maggiore fu eseguito per la prima volta a Parigi nel 1904 alla Société Nationale e subito stampato, anche se una versione rivista e  definitiva fu pubblicata soltanto nel 1910.

L’opera fu dedicata al suo “caro maestro” Gabriel Fauré. Apparve subito chiaro ai contemporanei che il modello seguito da Ravel era un altro, ossia l’unico quartetto di Debussy, composto nel 1893 con una libertà di trattare i quattro strumenti “come se la tradizione quartettistica austro-tedesca non fosse mai esistita” (Enzo Restagno).

Teatro di San Carlo
domenica 16 gennaio 2022, ore 18:00

SCHUBERT/RAVEL

 Violino | Cecilia Laca♮♮

Violino | Luigi Buonomo♮♮

Viola | Antonio Bossone♮♮

Violoncello | Luca Signorini♮♮

Professori d’Orchestra del Teatro di San Carlo

Programma

Franz Schubert (1797-1828)

Quartetto n. 14 in re minore D.810 “Der Tod und das Mädchen” (La morte e la fanciulla)

Allegro

Andante con moto

Scherzo. Allegro molto

Presto

Maurice Ravel (1875-1937)

Quartetto per archi in fa maggiore

Allegro moderato

Assez vif, très rythmé

Très lent

Vif, et agité

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